Scontri a Brescia, il centrodestra in Loggia chiede «condanna dell’estrema sinistra». La maggioranza

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L’opposizione chiede la firma del centrosinistra all’Ordine del giorno: rischio nuove spaccature e probabile Odg alternativo

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Raduno antifascista non consentito in piazza Vittoria

La fuga in avanti dell’estrema sinistra in piazza Vittoria sta provocando l’ennesimo imbarazzo alla Giunta Castelletti e alla maggioranza che la sostiene. Il centrodestra ha colto l’occasione per depositare un Ordine del giorno pensato uguale e contrario a quello che era stato presentato dalla maggioranza dopo le svastiche in città.

E cioè un Odg che impegna il Consiglio comunale a condannare i disordini di sabato scorso, figli della decisione degli antagonisti e di Rifondazione comunista di non rispettare il divieto di manifestare in piazza Vittoria per quel giorno. Un odg da condividere col centrosinistra. L’Ordine del giorno in questione sarà in aula consiliare a fine mese, e dunque il centrosinistra ha tempo per rifletterci. Ma è evidente che sarà una decisione non facile, dalla quale possono discendere ulteriori spaccature interne alla coalizione, sul modello di quanto già accaduto con la manifestazione pro Palestina, e prima sul Daspo urbano e sulla definizione di antisemitismo.

Dopo gli scontro di piazza Vittoria 

La sindaca Laura Castelletti nelle ore seguenti gli scontri di piazza Vittoria ha diramato un comunicato abbastanza chiaro, di netta presa di distanza dai manifestanti e di sconfessione della loro scelta di scendere in piazza sfidando il divieto.

Ma il centrodestra non fotocopia la dichiarazione di Castelletti, dice qualcosa di più nell’Odg, un di più che potrebbe essere sufficiente a trattenere la mano della firma a parecchi consiglieri comunali di maggioranza.

Il documento

L’Odg del centrodestra premette che sabato «i manifestanti hanno veicolato messaggi di odio contro le forze dell’ordine ed il presidente del consiglio», e hanno cantato «cori a favore delle stragi, come quella di “Acca Larenzia”, che ci ributtano in un periodo drammatico della storia italiana».

Detto questo, invita a «condannare l’organizzazione della manifestazione non autorizzata. A condannare i messaggi di odio ed i cori di sostegno alle stragi. Ad esprimere la solidarietà agli agenti di Polizia aggrediti ed insultati. Ad esprimere la piena fiducia nell’operato di prefetto e questore, dando pieno supporto al lavoro da loro svolto per la sicurezza e la gestione dell’ordine pubblico».

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Le reazioni all’Odg

Un testo che alla prima lettura ieri sera, 30 dicembre, ha suscitato perplessità nel Partito democratico, e che probabilmente sarà seguito da una serie di trattative per cercare di modificarlo. Comunque sia, appare praticamente impossibile che possa uscire mai una versione buona tanto per il centrodestra che per gli esponenti più a sinistra della maggioranza, come Francesco Catalano, vicino ai promotori della manifestazione di sabato, e Valentina Gastaldi.

E il dissenso potrebbe non finire con loro. E poi, una correzione del testo depositato ieri è quasi da escludersi, il centrodestra non farà certo un simile favore alla maggioranza. Ad oggi la cosa più probabile è dunque che il centrosinistra presenti un proprio Ordine del giorno, in linea con la posizione di Castelletti, e quindi di distanza dalla discesa in piazza di antagonisti e Prc, ma con accenti diversi.

La posizione del Pd

Lo fa intuire anche la nota di ieri dei segretari Pd, Zanardi e Cammarata, che rilanciano, chiedendo al Governo di sciogliere le organizzazioni di estrema destra «che propagandano idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, che utilizzano gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista e incitano alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, punendone l’ostentazione di emblemi e simbologie».

In poche parole, le sigle «identitarie» che hanno promosso le parate di Brescia, ma anche di Bologna e altre città. In ogni modo le vicende di questi giorni, dalla carica della polizia al comunicato di Castelletti, fino alla grana dell’Odg, rischiano di incrinare la compattezza del centrosinistra. Non a caso, la nota del Pd si apre proprio con un richiamo all’unità: «Non facciamo il gioco dei neofascisti che mirano a dividerci».

Di divisione, lo si è detto, potrebbe essere l’orizzonte in Consiglio comunale sull’Odg. Ma non si escludono effetti anche sul tavolo del centrosinistra che sta vagliando il programma di Moraschini e che esplora le residue possibilità di un patto di legislatura col centrodestra che già trova grosse resistenze nella coalizione. I fatti di questi giorni, la polarizzazione politica fascisti-antifascisti, parrebbero, come sembra, avere convinto Sinistra Italiana e il mondo ambientalista a sganciarsi dal tavolo, abbandonando ogni collaborazione ad un patto col centrodestra in Broletto.





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