LIVORNO – I carabinieri di Livorno impegnati iancora di più in questi giorni per contrastare il fenomeno delle truffe sia on-line che non, e su come prevenire i raggiri segnalando tempestivamente al presidio più vicino o chiamando il 112, a tutela soprattutto delle fasce più vulnerabili della popolazione. Nei giorni scorsi i carabinieri di di Ardenza, al termine di indagini e accertamenti scaturiti dalla denuncia di una vittima di truffa, hanno identificato e denunciato una donna sulla quarantina di origini romene recidiva per precedenti specifici nell’ambito di raggiri e truffe. La vicenda è nata dopo la ricezione da parte della vittima di una verosimile email dalla banca con la quale veniva comunicato che, vista l’imminente scadenza della carta di credito, a breve avrebbe ricevuto la nuova carta presso l’indirizzo di residenza. La vittima, non fidandosi della email, contattava il callcenter, ove riceveva conferma della veridicità di quella comunicazione, per cui fiduciosa che a breve avrebbe ricevuto la nuova carta. Ricevuta una successiva telefonata dalla banca gli riferiva di averla contattata per procedere all’attivazione della stessa. Dopo aver comunicato alla vittima diverse notizie riservate sia sul conto corrente, sia personali, l’ignoto interlocutore, chiedeva di collegarsi ad un sito della banca e visualizzare i movimenti di denaro dalla vecchia carta in scadenza a quella nuova da attivare. Seguendo le indicazioni dell’interlocutore notava che veniva effettivamente movimentata la somma di euro 1865 dalla sua vecchia carta alla nuova carta. A quel punto, la vittima, ingannata dal sedicente interlocutore, decideva di seguire le sue istruzioni ed in particolare chiedeva anche di inviare il pin della vecchia carta tramite sms in risposta ad un sms da lui inviato. La parte offesa dopo aver inviato il pin terminava la chiamata con il sedicente operatore che si congedava riferendo che a breve avrebbe ricevuto la carta già attiva, in realtà mai arrivata. Successivamente constatava che gli erano stati asportati 1865 euro dal proprio conto.
Maturata la convinzione di essere stata vittima di una truffa si è rivolta ai carabinieri della Stazione di Ardenza che, dopo avviate le indagini, sia sui flussi bancari che telefonici, sono riusciti a ricostruire la dinamica di reato sino alla compiuta identificazione della persona che si era celata dietro al “presunto operatore bancario”.
Pertanto lo stesso sarà chiamato a rispondere del reato di truffa condotto avvalendosi dei mezzi telematici in virtù della piattaforma social utilizzata per trarre in inganno la parte offesa.
L’occasione appare utile ai Carabinieri, alla luce dell’ennesimo episodio di truffa on-line, per esortare i cittadini a fare massima attenzione ai collegamenti su siti internet ed agli acquisti online particolarmente convenienti, dietro i quali, talvolta, si celano persone senza scrupoli, dedite a truffe e raggiri.
Durante le trattive è raccomandabile utilizzare strumenti di comunicazione diretti, quali telefonate, più facilmente tracciabili rispetto a semplici messaggi tramite social network e verificare, anche tramite web, la reale presenza di aziende o rivendite. In caso di dubbi, ci si può sempre rivolgere ad una delle 27 Stazioni Carabinieri del territorio della Provincia di Livorno per esporre i propri sospetti e verificare ogni dubbio.
Il reiterarsi di diverse tipologie di truffa impone di richiamare gli accorgimenti e le misure che i Carabinieri di Livorno raccomandano in caso di dubbi e/o mancanza di conoscenza dell’interlocutore da cui si viene avvicinati per ogni tipo di accordo o richiesta in cui emerge la richiesta di eseguire un’operazione o un pagamento anche e soprattutto con i mezzi diversi dall’uso dei contanti in particolare l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici.
A tal riguardo nei suddetti casi, appena si hanno sospetti, il consiglio è quello di porre massima attenzione, non aprire la porta a sconosciuti che si presentano presso le abitazioni private, diffidare dalle apparenze e soprattutto limitare la confidenza su internet e non fornire mai codici personali e riservati.
In caso di ricezione di telefonate da numeri di utenze fisse o mobili con prefissi o numerazioni compatibili con la mittenza, per esempio di uffici istituzionali o di caserme, essendo attualmente frequenti fenomeni di clonazione di numerazioni già assegnate, è buona norma riattaccare, quindi chiudere la conversazione sospetta e richiamare il numero al fine di avere conferma di non trovarsi di fronte all’ennesimo ignoto truffatore.
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