di Paola Pollo
La coppia si racconta: «Ogni mattina usciamo in bicicletta: controlliamo i parametri e mangiamo sano, integratori, infusioni, vitamine»
«Come vi siete conosciuti?», chiedo a Renzo Rosso, 69 anni, stilista, fondatore di Diesel, imprenditore geniale e poliedrico, e a sua moglie Arianna Alessi, 48, vicepresidente di OTB Foundation, amministratore delegato di Red Circle Investments e di Brave Wine.
Renzo: «Un’estate di 15 anni fa. In Sardegna al Billionaire. La vedo passare e dico al mio amico: “Ma quella ragazza chi è?”. E lui è andato a chiedere chi fosse».
Arianna: «Ero con le mie amiche. E arriva uno che conoscevo di vista e ci invita nel privé, ho pensato il solito “strappato”. Non conoscevo Renzo ma ero amica di suo figlio Stefano».
Entrambi di Bassano, però. Che coincidenza.
Arianna: «Mai incontrati. Comunque, salgo i gradoni e lui era lì con una ragazza, non faccio nomi, diciamo che l’ho salvato. Poi si presenta, dandomi la mano».
Renzo: «Io alzo la testa ed è uno shock, un colpo di fulmine pazzesco. Mi sono detto “cosa succede”? Si è seduta al mio fianco. E abbiamo parlato tutta la notte».
Parlato e basta?
Arianna: «Solo parlato. Gli altri ballavano, noi no. Poi, dopo due ore sono scappata».
Renzo: «Mi ha fulminato. Ci ho messo altre tre settimane prima di riuscire a baciarla».
Lei resisteva?
Arianna: «Avevo paura. Arrivavo da una storia triste, il mio fidanzato era mancato tre anni prima. Non volevo proprio nessuno. Meno che meno lui, che aveva vent’anni più di me e sei figli. “Scappare a gambe levate” ho pensato. Invece lui, già il giorno dopo, ha cominciato a telefonarmi e mi faceva piacere… Così il weekend sono tornata in Sardegna a trovare i miei genitori che per caso erano lì. E il weekend dopo e quello dopo ancora».
Renzo: «Anche io avevo alle spalle una situazione tormentata. Reduce da due anni da single, gli unici della mia vita. I venti precedenti li avevo vissuti da sposato, solo famiglia e lavoro. Quindi diciamo che mai avevo trascorso gli anni spensierati della giovinezza. Ma non era proprio la mia vita. La casa e la famiglia sono i miei punti di riferimento. Non sapere dove andare la sera, trascinarmi in giro non è mai stata la mia storia. Quindi quando ho alzato gli occhi e visto Arianna non ho avuto dubbi».
E lei Arianna si aspettava un Renzo Rosso, uomo di famiglia?
Arianna: «No, infatti ci siamo rincorsi tanto nel primo anno. Ci lasciavamo continuamente. L’estate dopo, io sono andata in vacanza con i miei amici, lui in vacanza con i suoi amici e poi ci siamo rivisti a settembre. Perché comunque continuavamo a chiamarci e mi sono detta: “Proviamo”. Però, sì, ero terrorizzata: non volevo innamorarmi di nuovo. E poi sapevo che non sarebbe stato semplice. Lui padre di sei figli di cui uno era uno mio amico. Una situazione non facile da gestire».
RENZO: «SIAMO ENTRAMBI DI BASSANO DEL GRAPPA, MA CI SIAMO INCONTRATI IN SARDEGNA: MI HA FULMINATO, CI HO MESSO TRE SETTIMANE PRIMA DI BACIARLA»
Quindi cosa le ha fatto cambiare idea?
Arianna: «Sentivo che c’era qualcosa fra di noi, malgrado le mie fughe. Anche il solo fatto che quando non lo sentivo mi mancasse mi inquietava e mi dava fastidio. Così lo vedevo e scappavo».
A vedervi come oggi sempre insieme, è difficile credervi “in fuga”.
Arianna: «Non riuscivo a stargli lontana».
Renzo: «L’attrazione era pazzesca. Io avrei voluto baciarla già la prima sera».
E quindi dopo quanto avete cominciato a vivere insieme?
Arianna: «Qualche mese».
Renzo: «Anche di più, perché tu vivevi a Milano».
Arianna: «Ci vedevamo i weekend quando Renzo non aveva le bambine».
Renzo: «Ma poi ho detto basta: Bassano-Milano-Bassano-Milano. Le ho detto di trasferirsi da me. E lei è venuta con la sua valigia. Ora non ho più il mio armadio».
Che lei non abbia più il suo armadio non ci crede nessuno!
Renzo: «È una cosa pazzesca: avevo il mio corridoio che era tutto un armadio e poi la stanza guardaroba e tutto era in ordine per stagioni, colore, oggetti. Sì, non butto via niente. Mi piacciono i vestiti. Ho 200 paia di jeans, tutti arrotolati e ben riposti. Con Arianna ho perso anta dopo anta…».
Arianna: «Ma non è vero. Poco alla volta ho portato le mie cose e allestito i miei armadi e poi quelli di nostra figlia, Sydne».
Renzo: «Diciamo che non ho più un guardaroba come lo vorrei io».
Arianna: «E come dovrebbe essere se scegli anche tre cambi al giorno?».
Tre cambi d’abito al giorno?
Renzo: «Per forza, dipende da chi devo incontrare. Prima guardo l’agenda e poi decido in base agli appuntamenti. È una forma di rispetto. Quando ti senti bene nei tuoi abiti esci di casa con più energia».
L’energia ha molto a che fare con la longevity e la cura del sé, due cose che stanno a cuore ad entrambi.
Renzo: «Ho cominciato con lo specchio, l’esteriorità: se non ti piaci, non va bene. Poi sono passato al dentro, il cibo. Ho riletto una mia intervista degli anni Novanta e sapete cosa dicevo? Che volevo occuparmi di salute. E l’ho fatto subito dopo: con la fattoria, l’orto, il bio, gli animali. Sono arrivato a investire su Natura Si, poi siamo passati a Cortilia e infine a Plant Farm. Tu sei quello che mangi. Sono figlio di contadini e un po’ queste cose le avevo dentro, ma Arianna è stata fondamentale. Sempre un passo avanti, lei studia, si informa, incontra. Vuole capire. È lei che mi ha segnalato e mi segnala gli investimenti. E ci piace vedere le cose in questo modo, insieme. Ora ha messo in piedi le cliniche Villa Brasini, incredibili. Sono molto orgoglioso di lei: si occupa di 37 aziende di Circle (la società di famiglia di investimenti; ndr). È un missile. Adesso parla tu perché ti ho rubato anche troppo la scena».
ARIANNA: «CI SIAMO RINCORSI TANTO NEL PRIMO ANNO, SAPEVO CHE NON SAREBBE STATO SEMPLICE: LUI PADRE DI SEI FIGLI, DI CUI UNO ERA MIO AMICO…»
Dopo sei anni nasce Sydne, la settima figlia di Renzo e la prima di Arianna: enormi occhi azzurri e una cascata di riccioli biondi.
Arianna: «Guardatela è una piccola Renzo».
Renzo: «Se un regista dovesse fare un film, potrebbe essere lei la protagonista di me bambino, già!».
E “solo” due anni fa il matrimonio, in gran segreto, a Miami. Il 22 marzo 2022, ma raccontato con post su Instagram… dodici mesi dopo!
Arianna: «Volevamo viverla solo noi, Sydne, Renzo ed io senza i soliti riflettori. È stato un momento magico in spiaggia con l’alba e il trattore che passava a sistemare la sabbia. Eravamo noi, un avvocato con cui avevamo organizzato tutto e la tata che si è trovata a fare la fotografa senza saperlo. Il divertimento nostro è stato anche “organizzarlo” senza che nessuno sospettasse: così per i vestiti, che ovviamente dovevano essere dei brand di Renzo, abbiamo raccontato che ci servivano per la solita festa in maschera a Venezia. “Vogliamo travestirci da sposini” e così abbiamo scelto un look stupendo di Margiela per Renzo e per me Viktor&Rolf. Dopo la cerimonia ci siamo cambiati e scesi a fare colazione in hotel come fosse un giorno qualsiasi. E comunque anche con le promesse preparate a memoria, non siamo riusciti a dirci niente tanto era l’emozione e abbiamo pianto tutto il tempo. Bimba compresa. Che ha, anche lei, ricevuto la fede con i nostri tre nomi e data incisa dentro».
Le aziende, le cliniche, il sociale, la famiglia, il personale… Ma a voi due quanto tempo dedicate?
Renzo: «È bellissimo perché insieme non ci annoiamo mai e parliamo tanto, tantissimo. Di qualsiasi argomento con passione e questo ci dà adrenalina. Spirito d’appartenenza».
Vent’anni di differenza sono difficili?
Renzo: «Per me sì (e ride di una risata romantica; ndr) perché lei ha parecchia più energia di me, mentale, non fisica. Quindi mi tiene sveglio psicologicamente, sulle cose da fare, “perché non guardi questo, presta attenzione a quest’altro”. Se un giorno mi dice “andiamo da Draghi” e le rispondo che non saprei come fare, lei il giorno dopo trova un appuntamento con lui e va. Ha un’energia mentale pazzesca quindi tiene me molto più sveglio di quello che è un uomo della mia età».
Arianna: «Per me è una fonte di ispirazione. Ho imparato tantissimo da lui. Per osmosi stargli accanto è questo. Questa gioia che ha lui di vivere il mondo è bellissima. Ce l’ho anch’io, ma la sua è contagiosa. Lo vedi quando parla in pubblico, ai ragazzi: incanta tutti. Qualche volta mi riguardo anche le registrazioni dei suoi interventi. È ispirazionale. In questa parte lui è importante come lo sono io in altre. Io adoro viaggiare e l’ho coinvolto. E non transigo. Una volta all’anno lui ed io partiamo per confrontarci con altre culture. Quest’anno siamo andati in Etiopia. Dopo due giorni nella natura stacchi veramente e stai bene di testa».
Le vostre età biologiche?
Renzo: «48».
Arianna: «36… quindi lui è molto più giovane di me. Vedi che sei messo meglio?».
Non potete certo lamentarvi!
Renzo: «E chi si lamenta? Io sto bene. Vorrei solo avere più tempo per me. Ecco, il tempo è il vero lusso. Ma ce la farò».
Arianna: «Gli ho già detto che da gennaio non dovrà più lavorare il venerdì: dovrà occuparsi di sé. Fare le cose che li piacciono e basta».
E cosa piacerebbe fare a Renzo Rosso che ancora non fa?
Renzo: «Non ci crederete ma ho già cominciato con i miei nuovi venerdì. Ho iniziato ad archiviare la mia raccolta di jeans; mi occupo in santa pace dell’hotel Ancora a Cortina, un progetto personale dove con l’architetto sto decidendo tutto, dalle porte al dentifricio. Prima di inaugurarlo porterò tutti i miei amici per capire se ho fatto le scelte giuste. E poi sto andando avanti con le interviste per la mia biografia. Ed è un incredibile tuffo nella mia vita…. Nelle mie vite. Mi sto rendendo conto di quante cose ho fatto».
E per fortuna che dovevano essere venerdì tranquilli!
Arianna: «L’importante che faccia cose per sé. Come quando a casa, quasi ogni mattina, prendiamo e usciamo in bicicletta lungo il Brenta, che ci siano – 4 gradi in inverno o + 28 d’estate. Lo sport, come il cibo sano, sono fondamentali. Siamo curiosi entrambi, controlliamo i parametri, stiamo attenti. E poi abbiamo il pallino delle Spa, ne avremo visitate centinaia».
Viaggiatori di Spa?
Arianna: «Penso proprio che siamo state in quasi tutte le spa del mondo. E non tanto per il detox, ma proprio per curiosità. Anche a casa abbiamo ricreati una zona benessere».
Renzo: «Cinque anni fa scoprimmo in una di queste la crio-sauna. Ne feci installare una a casa e da allora tutti i giorni entrambi la facciamo. Fa benissimo. Come lo sport e il cibo sano, gli integratori e i controlli, le creme, le infusioni e le vitamine».
Una routine che non va mai oltre?
Arianna e Renzo: «Oltre sino a farne una malattia? Questo mai».
CHI SONO
RENZO ROSSO
Nato a Brugine, in provincia di Padova, il 15 settembre 1955 da una famiglia di agricoltori, si è poi trasferito a Bassano. A 23 anni fonda il marchio Diesel, oggi conosciuto in tutto il mondo, capofila di una serie di brand che Rosso acquisisce durante la sua carriera di imprenditore: Maison Martin Margiela, Marni, Jil Sander, Viktor & Rolf. Ha investito nell’alimentare, con NaturaSì, Cortilia e Plant Farm, nell’hôtellerie e nelle cliniche benessere
ARIANNA ALESSI
Nata a Bassano del Grappa nel 1976, si è laureata in Economia alla Bocconi, creando una propria società di consulenza per le imprese famigliari alle prese con il passaggio generazionale. È vicepresidente di OTB Foundation, il braccio non profit del Gruppo OTB di Renzo Rosso e amministratore delegato di Red Circle Investments, società di investimenti privati di Rosso. È inoltre amministratore delegato di Diesel Farm, azienda agricola sulle colline di Marostica (Vicenza)
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