Pedemontana veneta, la mossa di Zaia: pedaggi scontati del 60% ma solo per tratte brevi

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di
Martina Zambon

Da fine febbraio i maxi sconti entro i 25 chilometri di percorso. Per incentivare l’utenza locale

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Superstrada Pedemontana, arrivano gli «sconti» per attrarre nuovi pendolari (anche se il vincolo della residenzialità degli automobilisti non c’è). A patto di avere un sistema di telepedaggio, su singole tratte entro i 25 chilometri, dal lunedì al venerdì, e solo per il traffico leggero, vale a dire auto, motociclette e furgoncini, lo «sconto» è del 60%. Col risultato che sulle singole tratte scontate della Pedemontana (Spv) si pagherà meno, a parità di chilometri, rispetto a tutte le autostrade venete, A4 inclusa. La palma di autostrada più costosa torna, così al Passante con i 2,70 euro per i 21 chilometri fra Preganziol e Spinea, tanto per fare un esempio. 
A chi gli chiede se una scontistica così spinta rischi di creare altri buchi (di poche settimane fa la manovra regionale con rialzo dell’Irap anche per compensare i pedaggi troppo leggeri dei primi mesi), il presidente della Regione Luca Zaia risponde: «I margini per far funzionare questa sperimentazione, con l’obiettivo di renderla strutturale, ci sono tutti. Non è contemplato che fallisca». Nessuna stima, perlomeno pubblica, sui costi-benefici.

L’obiettivo

Ma la ratio dell’operazione è chiara: esiste un segmento di mercato attualmente al di sotto delle aspettative, vale a dire il traffico locale, quello dei pendolari che, a causa dei costi proibitivi, ha già dimostrato di non potersi permettere di imboccare il casello. Gli sconti, quindi, servono ad attrarre un numero maggiore di mezzi impegnati sulle brevi distanze. I pedaggi più pesanti, quelli che faranno davvero la differenza anche in futuro, arrivano dal traffico pesante, spesso straniero, che comincia a utilizzare la superstrada come un Passante alto in alternativa all’A4 ormai al collasso 5 giorni su 7. Lo certificano i numeri della superstrada confrontati con quelli previsti dal piano ufficiale.




















































Traffico leggero sovrastimato

La previsione era di 22.983 tgm (il traffico giornaliero medio si calcola sommando i km percorsi da ciascun veicolo dividendoli per l’intera lunghezza della superstrada, ndr), la realtà è un tgm di 19.678 (da qui i fondi ulteriori che la Regione ha dovuto reperire quest’anno per pagare il canone di disponibilità a Sis). Scorporando questi dati, si nota che a mancare all’appello è proprio il traffico leggero che gli sconti vogliono incentivare: 72% contro l’80% previsto. Cresce, per contro, più delle previsioni, proprio il traffico pesante: 28 contro un 20% del totale preventivato.

Flussi e numeri

La punta massima di tgm si è registrata a luglio con 21.303 mentre la media quotidiana dei veicoli in transito è di circa 80 mila. Quanto rende questo flusso di traffico? Di media 400 mila euro di pedaggi al giorno (meno nel fine settimana), e non bastano a sostenere il canone a Sis che si aggira intorno ai 158 milioni di euro l’anno. La ramp up, il periodo di crescita iniziale, prevede per i primi 9 anni conti non in equilibrio. Di quanto «non in equilibrio» è materia di cui si è discusso e si continuerà a discutere. Fra le operazioni che puntano a riportar su transiti, pedaggi e quindi conti, c’è proprio la scontistica che dovrebbe partire fra fine febbraio e inizio marzo. Ci sono ancora dettagli da mettere a punto con i gestori dei sistemi di telepedaggio, da Telepass a UnipolMove. Di certo è escluso, proprio grazie all’uso del telepedaggio, il meccanismo del «tornello» già visto fra la barriera di Mestre e i caselli della Riviera anni fa. Vietato uscire e rientrare allo scadere dei 25 chilometri scontati. Lo sconto risulta allettante perché fra Montebelluna e Spresiano-Villorba si passa da 2,50 euro a 1 euro, fra Montecchio Sud e Malo si viaggerà a 1,64 euro, anziché a 4,10. Certo, c’è il vincolo di massimo due tratte al giorno da 25 chilometri. Ma è pensato proprio per intercettare il vero traffico pendolare. 

Opposizioni all’attacco

Netto l’attacco della capogruppo Pd in Regione Vanessa Camani: «Sulla Pedemontana Zaia continua ad essere tanto pressapochista quanto poco trasparente. In conferenza stampa è stato in grado di parlare per un’ora senza fornire numeri sui flussi di traffico e neppure una previsione dell’impatto economico finanziario che la modifica delle tariffe determinerà sul bilancio della Regione. Un atteggiamento inaccettabile da parte di chi avrebbe il dovere di garantire la tenuta dei conti regionali. Questo è un tentativo disperato di incrementare i flussi di traffico, evidentemente non adeguati alle aspettative». Il collega della Lega, Alberto Villanova, liquida le critiche definendo il Pd «bastian contrario». E Arturo Lorenzoni, VcV, gioca sull’ironia: «Una mossa intelligente. Zaia cerca di porre rimedio alla voragine contabile che lui stesso ha generato». Un plauso arriva, invece, dalla Confartigianato Vicenza. E sullo sfondo resta, però, un futuro ancora incerto. Nei prossimi mesi tornerà a tenere banco il risiko autostradale statale voluto dal ministro Matteo Salvini. E forse anche l’ipotesi di «cedere» Spv allo Stato. Zaia, ripercorrendo le tappe della lunga genesi della Pedemontana, sottolinea: «Era un’opera strategica di rango nazionale prima che nel 2016 Roma cambiasse idea…» come a dire che c’è un credito da riscuotere.
M

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31 dicembre 2024 ( modifica il 31 dicembre 2024 | 09:22)

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