in arrivo la mozione in Campidoglio


Fratelli d’Italia in Campidoglio, mette in evidenza un’iniziativa simbolica volta a favorire la pacificazione e il superamento delle divisioni ideologiche legate agli anni di piombo. Proponendo l’intitolazione di una strada alle vittime della strage di Acca Larenzia dopo la rimozione della targa “abusiva” intitolata a Stefano Recchioni nei pressi di via Acca Larenzia, a pochi giorni dall’anniversario della strage. Fratelli d’italia punta a un atto che riconosca il valore della memoria condivisa e contribuisca a sanare le ferite di una stagione tragica nella storia italiana.

La strage Acca Larenzia del 7 gennaio 1978

La strage di Acca Larenzia, avvenuta il 7 gennaio 1978, rappresenta un episodio emblematico degli anni di piombo, periodo segnato da violenze politiche tra fazioni estremiste. Durante un agguato davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano (MSI) nel quartiere Tuscolano, persero la vita due giovani attivisti, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta. Un terzo militante, Stefano Recchioni, fu ucciso nei disordini seguiti all’attacco.

Targa di via Acca Larenzia presa a picconate

I fatti “spiacevoli degli ultimi giorni, relativi alla rimozione della targa dedicata a Stefano Recchioni, dimostrano quanto sia necessario la condivisione del senso di responsabilità e di una tangibile volontà di pacificazione da parte di tutti, a partire dalle istituzioni.

Rampelli (Fdi): “E’ stato un gesto vile”

“E’ stata un gesto vile, una provocazione voluta dall’attuale responsabile del PD romano, che ancora una volta rinfocola gli animi e fa sciacallaggio su una data dolorosa e simbolica per tutta la destra italiana e, spero, per tutta Italia – ha commentato il deputato alla Camera, Fabio Rampelli – Quella targa, piaccia o meno, stava lì da decenni ed è stata posta dagli amici di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, tre ragazzi del Fronte della Gioventù uccisi da un commando di terroristi comunisti e da un agente delle forze dell’ordine il 7 e l’8 gennaio del 1978. Tre vite sterminate dall’odio di quegli anni cui la magistratura italiana non ha saputo trovare i colpevoli, o voluto, nonostante la mitraglietta che venne usata nell’agguato fosse tracciata come arma in uso alle organizzazioni eversive comuniste”.

Obiettivo della proposta

Una targa istituzionale a memoria di quella indegna mattanza potrà essere una proposta da valutare senza pregiudizi, a condizione che venga scritta la verità, solo la verità, sulla matrice dell’agguato, senza compromessi e omissioni interessate. Altrimenti le targhe cosiddette “abusive” fioccheranno sempre, rimuoverle sarà inutile perché saranno legittime spontanee rappresentazioni di un dolore cui le istituzioni si rifiutano di farsi carico. 

Quarzo (Fdi): Pronta una mozione

“Sto preparando una mozione che spero potrà essere condivisa anche nella stesura e sottoscritta da tutti i Gruppi in Assemblea Capitolina per intitolare una strada ai giovani caduti di Acca Larenzia e chiudere così, con un reale atto di riconciliazione, le polemiche di parte che ogni volta danneggiano il ricordo di una delle stagioni più buie della storia d’Italia e della nostra città” commenta Giovanni Quarzo Capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio.

Un gesto che favorisca il dialogo e riduca le tensioni

Un gesto che favorisca il dialogo e riduca le tensioni tra visioni politiche opposte. L’intitolazione di una strada rappresenterebbe un riconoscimento istituzionale della sofferenza causata dalla violenza politica. Una proposta pensata per evitare che eventi come la recente rimozione della targa dedicata a Stefano Recchioni alimentino ulteriori divisioni.

Sfide e criticità

L’iniziativa potrebbe incontrare resistenze da parte di chi teme che si trasformi in una celebrazione di parte piuttosto che in un atto di pacificazione. È fondamentale che l’intitolazione non venga percepita come esclusiva di una fazione politica, ma come un gesto volto a riconoscere le vittime della violenza in modo imparziale. La richiesta di una condivisione ampia e bipartisan sarà cruciale per il successo dell’iniziativa.

Tentativo di conciliazione e memoria condivisa

La proposta di Giovanni Quarzo rappresenta un tentativo significativo di conciliazione e memoria condivisa. Tuttavia, la sua efficacia dipenderà dalla capacità di ottenere un consenso trasversale e di costruire una narrazione storica che unisca, piuttosto che dividere.

targa presa a picconate
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