A margine dell’ultimo allenamento del 2024 svolto nel centro sportivo di Formello, il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, è intervenuto in diretta sui canali ufficiali biancocelesti. Queste le sue parole:
Che ruolo ha Zaccagni nello spogliatoio?
“Se Marco Baroni ha ritenuto di dargli la fascia da capitano insieme alla società significa che Mattia ha sposato il progetto Lazio ed è un ragazzo maturo, lo ha dimostrato nella sua storia alla Lazio”.
La partita che vorrebbe rivivere nel 2025 e che vorrebbe cancellare nel 2024?
“La partita che mi ha dato più gioia è stata la sconfitta con l’Inter, vedere lo stadio applaudire i nostri calciatori è un sintomo di fiducia della gente verso questi ragazzi. Ci sono partite che puoi anche perdere, tra la Lazio e l’Inter non ci sono quei gol di scarto ma certe sconfitte ti aiutano a crescere. Questo tributo dello stadio mi rimarrà sempre impresso, da queste cose dobbiamo ricavare degli spunti positivi”.
Quanto è importante il contributo di senatori come Zaccagni per il vostro lavoro e per integrare i nuovi?
“Tutte le scelte che abbiamo fatto sono state condivise anche con alcuni appartenenti dello spogliatoio come Zaccagni. Qui non c’è una sola persona al comando, c’è condivisione su tutto. Se le cose vanno bene o male vale per tutti. Siamo abituati a confrontarci con tutti, chi meglio di Zaccagni può dirti cosa pensa di un giocatore che ha affrontato sul campo. Il segreto è proprio questa condivisione”.
Quanto vi fa piacere vedere questa unione con l’ambiente?
“C’è la percezione che i ragazzi stanno crescendo, sta emergendo lo spirito e la volontà di conseguire il risultato di partita in partita. Un grande plauso va fatto ai ragazzi e a Baroni che si è calato in questa realtà con grande umiltà, non era facile e i ragazzi stanno rispondendo sul campo”.
Capitan Zaccagni può migliorare i suoi numeri in zona gol?
“Aumenterà sicuramente la quota gol. È una delle nostre punte di diamante, deve contribuire di più altrimenti parlo con Baroni e gli tolgo questa fascia da capitano (ride, ndr)”.
Che bilancio può fare per il 2024 del settore giovanile?
“Siamo presenti anche a livello di settore giovanile, stiamo ottenendo dei buoni risultati negli ultimi anni. Vogliamo migliorare e migliorarci, il presidente sta costruendo un’accademia adiacente a Formello e per il prossimo futuro ci sarà un ulteriore impulso positivo nel nostro settore giovanile. Permettimi di mandare gli auguri a mister Sanderra che ha subito un intervento, gli auguriamo pronta guarigione e lo aspettiamo a Formello per riprendere insieme il cammino. La società vuole crescere anche a livello di settore giovanile, avere squadre che si allenano su più campi può essere dispersivo, verranno fatti tre campi regolamentari in sintetico, tre campi da calcetto e due da calciotto. Dobbiamo recuperare un po’ di terreno perduto, ci sono dei tempi da dover rispettare ma questa società e questo presidente ha fatto degli investimenti straordinari. Il prossimo futuro è dalla parte della Lazio”.
Come va giudicato invece il percorso della Lazio Women?
“Potevamo avere purtroppo qualche punto in più, abbiamo sbagliato quattro rigori che ci avrebbero portato quei 6-7 punti in più in classifica. Dal punto di vista del gioco e dell’atteggiamento in un campionato così difficile come la Serie A siamo soddisfatti, le ragazze si stanno facendo valore e va dato atto a loro e a mister Grassadonia che la Lazio Women non ha mai demeritato”.
Le ha fatto impressione vedere la Lazio terza miglior squadra dell’anno solare 2024?
“Non mi soffermo su numeri e statistiche, mi soffermo solo su quello che deve accadere nella prossima partita. Non ho tempo per gioire o soffrire per il passato, quello che mi piace sottolineare è questa mentalità vincente che la squadra sta acquisendo. Siamo agli inizi di un percorso, abbiamo resettato tutto presentando un programma triennale, siamo al 40-50% di quello che la società ha in mente e stiamo già facendo ottime cose. Cullarci su quanto fatto sarebbe un errore madornale, dobbiamo dare sempre più impulso a quello che sono le nostre idee”.
La mentalità giusta si sta creando in tutto l’ambiente.
“Negli anni la Lazio ha fatto bene, ci sono dei trofei in bacheca e questo significa che si è fatto un ottimo lavoro in passato. Io però non mi accontento mai, questa è la mia mentalità che deve essere poi percepita da chi va in campo. Quando facevo riferimento alla crescita dei risultati per noi quello che più conta è la crescita mentale del gruppo, questa mentalità deve far parte di uno spogliatoio e di tutto il mondo Lazio. Ho visto anche una crescita da parte dei tifosi, come ho detto prima mi rimarrà impresso nella mente per sempre l’applauso dei tifosi dopo la sconfitta contro l’Inter”.
Quanto è bello vedere la squadra che trascina il pubblico come successo in Lazio-Porto?
“Vorrei ricordare anche l’appoggio dei tifosi, per esempio quanti tifosi erano a Termini prima di Napoli-Lazio. Mi auguro che prima o poi si torni a permettere di fare trasferte e non si vietino più. Tutta la società e tutti quelli che fanno parte del mondo Lazio spingono per ottenere quei risultati, spesso gli obiettivi si raggiungono grazie a chi non appare ma che sono fondamentali per la crescita della società”.
Nel 2024 ci sono state anche delle perdite importanti nel mondo Lazio.
“In questo momento dobbiamo rivolgere un pensiero ai genitori di Flavio e Francesco, ai parenti di Sven Goran Eriksson e Sinisa Mihajlovic. Non possiamo dimenticare chi ha fatto la storia o chi da tifoso ha sofferto per la Lazio, mandiamo un abbraccio a tutte le famiglie di queste persone che oggi non ci sono più ma che da lassù ci staranno guardando”.
Si vuole aprire il 2025 con un regalo per i tifosi?
“Stiamo attivando tutte le procedure per un allenamento al Fersini aperto al pubblico, ne ho parlato con il presidente e ha dato grande disponibilità. Va rimarcata questa cosa perché al contrario di quanto si poteva dire tutta la società vuole stare vicino al mondo Lazio perché ci sta dando qualcosa di straordinario. Questo aiuta ad avere una mentalità vincente”.
I tifosi spingono per gennaio per prendere un centrocampista.
“Fazzini è un ottimo giocatore, i nostri scout lo hanno monitorato ma lo abbiamo anche incontrato. Ci tengo a dire una cosa, il mercato non lo fanno i social e non lo fa neanche Fabiani da solo. Servono una serie di convergenze, faccio un nome su tutti. Quando abbiamo preso Dele-Bashiru, se ci fosse stato solo il giudizio di Fabiani la percentuale del suo arrivo sarebbero stata bassa. Ci siamo però riuniti con l’area scouting, con il mio braccio destro Bianchi e Baroni e abbiamo visto delle qualità, il ragazzo ci sta dando delle risposte in campo e questo varrà per tutti, non solo per Dele-Bashiru. A me non piace un uomo solo al comando, a me piace condividere e confrontarmi con tutti. Il calcio non l’ha inventato Fabiani, oggi un tifoso sa capire se il giocatore è valido o meno. Questo è il mio modus operandi”.
Si sente di promettere ai tifosi laziali un innesto a centrocampo in questo primo mercato del 2025. Fazzini è un’opportunità da cogliere o è legata a filo doppio ad un’uscita per smarcare l’indice di liquidità?
“Fazzini è un ottimo giocatore come ho già detto, adesso ce lo stanno accostando in tutte le salse. Il calcio si fa con o senza Fazzini, se c’è l’opportunità di unire l’utile al dilettevole la società non si tirerà indietro. Vi posso garantire che stiamo visionando anche altri profili, sicuramente qualcosa la faremo. Vorrei però ricordare a me stesso che il mercato di gennaio si chiama da sempre mercato di riparazione. Al netto di qualche piccolo disturbo avuto per infortuni c’è poco da riparare, ma se vediamo che possiamo migliorare lo dobbiamo fare. Questa non è una promessa, ma una linea guida che ha la società. Non c’è alcun tipo di impedimento, una cosa però mi sento di dirla. Non faremo operazioni per compiacimento personale, noi faremo operazioni funzionali per il progetto altrimenti andiamo fuori dagli schemi che ci siamo prefissati. Il mercato alla Lazio non lo fanno i social o i procuratori, lo fanno gli operatori nella più totale condivisione tra tutti coloro che hanno delle responsabilità all’interno del mondo Lazio. Questo modus operandi partito nel settore giovanile sta dando grandi soddisfazioni, non possiamo allontanarci da questo modo di fare. Basta poco per rovinare il giocattolo, prendere un giocatore fortissimo ma che lo spogliatoio non accetta non è nelle nostre intenzioni. Come Fazzini ci sono tanti altri giocatori bravi, vedremo come evolverà la soluzione nei prossimi giorni. Odio però le forzature, inflazionare un nome non è positivo. Alla Lazio bisogna entrare in punta di piedi, come hanno fatto gli altri che sono stati accettati da Zaccagni, Marusic, Patric e gli altri. Non mi sognerò mai di mettere un elemento di disturbo nello spogliatoio, non mi permetterei mai di dire questo relativamente a Fazzini sia chiaro. Noi prenderemo giocatori funzionali e condivisi da parte di tutti quanti, dagli operatori di mercato ai magazzinieri. Prima di Natale è venuto a trovarci Milinkovic e ha preso il caffé con i magazzinieri, mi ha fatto enormemente piacere e questi sono i giocatori funzionali per noi. Finché farò parte di questa società funzionerà sempre così”.
L’eventuale strategia sul mercato può essere condizionata dall’infortunio di Vecino?
“Ci sono delle varianti che condizionano le società, non è successo solo a noi. Sono delle varianti che purtroppo cambiano le strategie, ma Baroni è stato un fenomeno in questo perché ha saputo nascondere tutto questo. Non ha fatto trasparire nulla, non si è mai appellato agli infortuni o alle assenze. Questo sta a significare che la si pensa tutti allo stesso modo”.
La società è soddisfatta dell’apporto di tutti i nuovi arrivi o, tornando indietro, farebbe altre scelte?
“Col senno del poi si potrebbe dire che è stato sbagliato qualcosa, io ci metterei la firma a sbagliare 1-2 elementi su 14 nuovi acquisti. Non parlerei però di errori, ci sono giocatori che entrano subito nel meccanismo e giocatori che tardano a entrare. Quando arrivò Milinkovic non ebbe subito l’impatto che poi ha avuto per anni, bisogna dare del tempo a questi ragazzi. Tutti hanno giocato e tutti hanno dato il loro apporto con professionalità”.
È presto oppure con il mister si sta già pensando anche alla prossima stagione, vista l’età di Pedro e si proverà a blindare Gila oppure il fascino del Real avrà il sopravvento?
“Di fascino ne ha talmente tanto la Lazio che non penso al fascino altrui. Gila ha ancora qualche anno di contratto qui, è stata brava la società ad avere l’intuizione giusta per prenderlo quando non lo conosceva nessuno. Per tanto tempo non ha giocato, poi è sceso in campo ed è stato bravo lui a imporsi”.
Visto il rendimento della Lazio è lecito aspettarsi offerte per i “big” di questa squadra. Saranno valutate, qualora arrivassero, o l’indirizzo della società è quello di blindare tutti almeno fino a fine anno?
“Nonostante ciò che si possa rimproverare al presidente questo è il suo limite. Lui è restio a mandar via i giocatori perché ci stabilisce un rapporto di empatia, sarà difficile lasciar andare via qualche giocatore se dovesse arrivare l’offerta giusta. Io sono per il prendere e cedere, far capire al presidente che può privarsi di qualcosa che gli appartiene è difficile”.
La società sta valutando i possibili rinnovi di Pedro o Vecino?
“Non ci sono problemi con loro, spesso chi sta a scadenza dà il doppio o il triplo perché deve far vedere che è ancora un giocatore importante. Quando sento dire che abbiamo messo alla porta tizio o caio voglio sottolineare che nessuno è stato messo alla porta. Abbiamo accontentato chi ha voluto cambiare aria. Un conto è lavorare con Milinkovic, Luis Alberto, Immobile e Cataldi dei tempi migliori, per alcuni si può parlare di un rischio incosciente quello che abbiamo corso in estate. Mi sarebbe piaciuto lavorare con questi mostri sacri, ci sarebbe stato meno lavoro da fare, ma il calcio purtroppo ha un inizio e una fine. Legittimamente hanno voluto fare delle valutazioni diverse e hanno voluto cambiare aria”.
Si sta studiando insieme il futuro di Castrovilli?
“Castrovilli lo abbiamo preso quest’anno facendogli un anno di contratto, sapevamo che aveva delle problematiche fisiche. Questo infortunio al crociato non gli ha mai dato ulteriori problemi, ha avuto degli infortuni forse legati ad altre situazioni. Quando è stato chiamato in causa ha fatto la sua parte, potevamo fare molto di più ma non avere il minutaggio nelle gambe non lo ha aiutato. Togliere il posto a Rovella, Guendouzi o allo stesso Dele-Bashiru non è semplice e non è semplice trovare un giocatore che possa pareggiare il livello di questi giocatori. L’asticella si è alzata, vi avevo detto che l’obiettivo era quello di lavorare come Feyenoord, Celtic e Atalanta, stiamo seguendo questo percorso. Siamo a cinque mesi di un programma triennale, stiamo facendo bene ma il programma prosegue. Non siamo arrivati a fine percorso, ci sono ancora alcune cose da sistemare ma le idee sono piuttosto chiare”.
È soddisfatto della crescita di alcuni acquisti dello scorso anno che avevano faticato sotto le precedenti gestioni e ora con Baroni sono inamovibili?
“Da qualcuno mi sarei aspettato una crescita più sostanziale, ma non ne faccio una colpa. C’è chi cresce in fretta e chi ha bisogno di più tempo, ma sono convinto che tutti gli investimenti fatti avranno una loro logicità e avranno buon fine. Come società siamo soddisfatti di tutti”.
Tanti tifosi stanno inviando messaggi di scuse.
“È una cosa che odio, era legittimo e normale non conoscere tutto di tutti. In quanti si ricordano che Fabiani ha portato il Messina in Serie A? Per scelta mia ho spesso scelto di cambiare aria, a me non piace apparire. Su Wikipedia c’è scritto che ho fatto due squadre, in realtà ho lavorato in 12 società. I tifosi non si sentivano sicuri, ci stava viste le dimissioni di Sarri e la situazione Tudor. Ho accettato tutto perché queste erano critiche costruttive e per il bene della Lazio. Queste scuse mi creano un forte imbarazzo, ma poi scuse di che cosa. Questo è sport, ci sono tante altre cose per cui chiedere scusa. Io dovrei chiedere scusa a qualche tifoso, non accetto le scuse e non dovrebbero farle ma non per maleducazione, ma perché quelle critiche erano giustificate. Se non si può criticare il tifoso non ha più un ruolo. Pur avendo perso con l’Inter, per me la partita più bella è stata quella per l’unione tra squadra, società e tifosi. Nelle ultime cinque partite con Napoli, Ajax, Inter, Lecce e Atalanta con questa mentalità abbiamo fatto dieci punti. Quell’applauso dopo Lazio-Inter è stata la cosa più bella da quando sono alla Lazio, quell’atteggiamento significa maturità. I tifosi ci hanno chiesto di assistere a un allenamento, il presidente ha detto di aprire senza problemi, poi ovviamente bisognerà rispettare dei paletti di sicurezza. Vogliamo fare un percorso insieme ai tifosi, per me questo è un elemento di grande soddisfazione”.
Un augurio per questo nuovo anno?
“Vorrei estendere gli auguri a tutto il mondo Lazio, vorrei estendere gli auguri anche a chi oggi purtroppo versa in condizioni meno buone delle nostre. Tutti coloro i quali soffrono per un qualcosa, un grosso abbraccio da tutto il mondo Lazio, mi faccio portavoce dei tifosi, dei giornalisti e del presidente. Che sia una buona fine di anno e auguro di iniziare il nuovo anno con le migliori condizioni e i migliori auguri”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link