Fringe benefit 2025: soglie di detassazione fino a 2mila euro e bonus affitto dipendenti

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Nella Legge di bilancio 2025 c’è posto anche per misure in tema di Fringe benefit. Lo scorso 28 dicembre il Senato ha approvato in via definitiva la Manovra 2025: in termini tecnici, il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027”.

Nel testo che ha ricevuto il via libera di Palazzo Madama è stato introdotta (articolo 1, comma 390) il riconoscimento, per i periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027, una soglia di detassazione maggiorata per i beni e i servizi (retribuzione in natura) riconosciuti ai lavoratori dipendenti.

A tutto questo si aggiunge l’esenzione fiscale (articolo 1, comma 386) per le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025.

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Analizziamo le novità in dettaglio.

Cosa sono i fringe benefit

I fringe benefits, detti anche compensi in natura, sono tutti quei beni e servizi che il dipendente riceve dal datore di lavoro nel corso del periodo d’imposta, in ragione del contratto di lavoro in essere.

In questo caso si parla di retribuzione in natura per differenziare i fringe benefits dalle somme in denaro (a titolo ad esempio di paga base, superminimi e altre indennità) riconosciute al dipendente e attestate nel cedolino.

Trattandosi di vera e propria retribuzione (anche se in natura) i fringe benefits sono soggetti a contributi e tasse secondo regole particolari di quantificazione della retribuzione imponibile. Possiamo infatti distinguere tra:

  • compensi in natura non tassati;
  • compensi in natura tassati assumendo come retribuzione imponibile il valore normale o, al contrario, un valore convenzionale fissato dalla stessa normativa (Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986, numero 917, cosiddetto TUIR – Testo Unico delle Imposte sui Redditi).

Un caso particolare, rispetto a quanto descritto, riguarda i beni e servizi di modico valore.

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Beni e servizi di modico valore

La normativa fiscale italiana, rappresentata dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi del 22 dicembre 1986, numero 917), ha stabilito, all’articolo 51 comma 3, che non concorre a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati dal datore di lavoro ai dipendenti sotto forma di retribuzione in natura (detti anche fringe benefits), se complessivamente di importo non superiore, nel periodo d’imposta, a lire 500.000, valore convertito in 258,23 euro.

Se il predetto valore è superiore alla soglia, lo stesso concorre interamente a formare il reddito imponibile ai fini:

  • fiscali per il calcolo di IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) e relative addizionali regionali e comunali;
  • previdenziali e assistenziali, per il calcolo dei contributi a carico dipendente (trattenuti in busta paga) e, parimenti, a carico azienda.

Soglia Fringe Benefit maggiorata nel 2025/27

Nell’ottica di ridurre il cosiddetto cuneo fiscale, da intendersi come il peso di contributi e tasse sulle buste paga dei lavoratori dipendenti, il Disegno di legge di bilancio 2025 approvato in Senato, in deroga a quanto previsto dal TUIR, prevede in via eccezionale una soglia di detassazione maggiorata dei fringe benefits per i periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027 (articolo 1, comma 390).

In particolare non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000,00 euro (per periodo d’imposta), il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, comprese le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori (dai datori di lavoro) per il pagamento:

  • delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale;
  • delle spese per la locazione dell’abitazione principale o degli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale.

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Fringe benefit con soglia detassazione 2mila euro: per chi?

La soglia di detassazione dei fringe benefits, eccezionalmente fissata a 1.000,00 euro per il triennio 2025-2027, passa a 2.000,00 euro per i soli lavoratori dipendenti con figli, compresi:

  • I figli nati fuori del matrimonio riconosciuti;
  • I figli adottivi, affiliati o affidati;

che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del TUIR. Tali si intendono i figli fiscalmente a carico, in possesso cioè di un reddito personale non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.

Il limite descritto passa a 4.000,00 euro per i figli di età non superiore a 24 anni. Da notare che il requisito anagrafico si intende rispettato a condizione che sussista anche per una sola parte dell’anno. Di conseguenza, il limite ordinario di 2.840,51 euro si applica nel solo momento in cui il figlio compie 25 anni.

Calcolo reddito personale del figlio

Il reddito di riferimento per stabilire se il figlio è o meno fiscalmente a carico è quello personale (del figlio stesso) al lordo degli oneri deducibili, cui vanno aggiunti:

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  • I canoni di locazione tassati con cedolare secca;
  • Il reddito di impresa o di lavoro autonomo assoggettati al regime forfetario;
  • La quota esente delle retribuzioni percepite all’estero dai frontalieri e da coloro che lavorano a Montecarlo e San Marino (7.500,00 euro);
  • Le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche, nonché dalla Santa Sede e da Enti gestiti direttamente dalla stessa.

Soglia reddito superata: cosa succede

Se nel corso del periodo (anno) d’imposta il reddito personale del figlio supera la soglia di 2.840,51 / 4.000,00 euro l’interessato non si considera a carico nemmeno parzialmente. I limiti sono infatti fissati con riguardo all’intero periodo d’imposta.

Come ottenere la detassazione Fringe Benefit a 2mila euro

Stando a quanto prevede l’articolo 1, comma 391 del D.D.L. Bilancio 2025 la soglia maggiorata di 2.000,00 euro opera se il dipendente dichiara al datore di lavoro di avervi diritto, indicando il codice fiscale dei figli fiscalmente a carico.

Informativa ai sindacati
I datori di lavoro provvedono all’attuazione dell’agevolazione fiscale sui fringe benefits “previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti” (articolo 1, comma 390, ultimo periodo).

Il bonus affitti per i neo assunti 2025
Ai sensi dell’articolo 1, comma 386, Manovra 2025 non concorrono alla formazione del reddito le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025.

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Le somme in parola si considerano esenti:

  • per i primi due anni dalla data di assunzione;
  • entro il limite complessivo di 5.000,00 euro annui.

Come espressamente previsto dalla Legge di bilancio 2025, l’esenzione fiscale non rileva invece ai fini contributivi.

Cambio di residenza necessario

Oltre al requisito reddituale, la normativa riserva il bonus a coloro i quali abbiano trasferito la residenza nel comune di lavoro, a patto che questo sia situato a più di cento chilometri di distanza dal comune di precedente residenza.

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Somme rilevanti ai fine ISEE

Le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro, pur essendo esenti a livello fiscale, rilevano ai fini della determinazione dell’ISEE e si computano, altresì, per l’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali.

Come ottenere il bonus affitti?

Per poter accedere al bonus affitti il lavoratore rilascia al datore di lavoro apposita dichiarazione, ai sensi dell’articolo 46 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, numero 445.

Nella dichiarazione l’interessato attesta il luogo di residenza nei sei mesi precedenti la data di assunzione.

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