A Palazzo San Giorgio si discute di Europa e Mezzogiorno con il Movimento 5 Stelle

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


“Europa: opportunità e prospettive di crescita del Mezzogiorno”. Questo il titolo del dibattito promosso dal Movimento 5 stelle e tenuto a Palazzo San Giorgio. Hanno affrontato il tema l’europarlamentare e presidente della commissione Fisc, Pasquale Tridico; Giovanna Roschetti, rappresentate del gruppo territoriale M5S, Francesco Manganaro, ordinario di diritto amministrativo all’università Mediterranea e presidente di Aipda e la sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti. Ha partecipato con un intervento anche il sindaco Giuseppe Falcomatà.

“Il 2025 – ha detto Falcomatà, salutando gli attivisti pentastellati e Tridico – è l’anno che ci dovrà vedere vicini, uniti, compagni di squadra e di viaggio intorno alle sfide sulle quali dipende, davvero, il futuro ed ogni minima possibilità di sviluppo del nostro territorio. In questi giorni, è stata varata una legge di stabilità che sottrae 4,5 miliardi di euro agli enti locali sui servizi, cosa che comporterà, per i Comuni del centronord, la difficoltà di migliorare quei servizi, ma per i centri del Mezzogiorno l’incapacità di garantire livelli minimi essenziali per la sopravvivenza e la resistenza di una città. Questa manovra – ha sottolineato – aggiunge altri tagli a quelli dell’anno precedente e sottrae risorse per redistribuirle, magari, fra le varie mancette politiche dei partiti da destinare ad altri tipi di interventi. Dobbiamo stare gli uni al fianco degli altri a partire dal referendum sull’autonomia differenziata».

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Ragionando sul tema del convegno, il sindaco ha affermato che senza l’Europa non ci sarebbe stata alcuna prospettiva di crescita per i nostri territori. “Tutto quello che le amministrazioni locali e le Città Metropolitane riescono a fare per lo sviluppo delle proprie comunità – ha detto – nella quasi totalità, è dovuto alle risorse che arrivano da Bruxelles. Se penso al comprensorio reggino, sulla programmazione 2014/2020 del Pon Metro sono giunti 129 milioni, divenuti 191 sulla seconda fase, 21/27, del Pn Plus; altri 34 milioni sono stati inseriti sul Poc e ben 212 sul Pnrr che, a differenza degli altri programmi, viene finanziato a seguito di partecipazione e vittoria dei bandi”. Quasi 600 milioni destinati alla nostra città soltanto negli ultimi sei anni. “Tutti i servizi del welfare cittadino, – ha spiegato – li abbiamo finanziati totalmente con le risorse comunitarie, senza le quali, considerando le previsioni della spesa storica, avremmo avuto zero finanziamenti statali”.

Così, per il sindaco Falcomatà, la sfida non è soltanto quella di vedere aumentati i fondi destinati alla nostra città per la programmazione 2028/2034, ma soprattutto “rendere queste risorse finalmente, concretamente e sinceramente aggiuntive rispetto a quella che è la programmazione dei singoli Stati”.

“Spesso – ha proseguito – ci siamo sentiti dire che ‘abbiamo le risorse della coesione’, quasi fosse una colpa perché, di fatto, queste risorse sono andate a sostituire quelle stanziate dai singoli Stati membri. Ecco perché questa città riesce a passare dai zero posti negli asili nido del 2014 ai 400 del 2026, con un investimento fatto grazie alle risorse comunitarie, senza un euro da parte del Governo nazionale”.

Falcomatà ha ricordato come l’unico aspetto per cui le risorse europee sono state, effettivamente, aggiuntive rispetto alle altre risorse stanziate dal Governo sia quello relativo al Ponte sullo Stretto. “Ovviamente – ha precisato – noi ci siamo opposti, come ci opponiamo a tutte le cose calate dall’alto che non vedono coinvolti i territori, ma li usurpano della loro autonomia spostando fondi dai livelli più prossimi alla cittadinanza”.

“Azioni – ha concluso il sindaco – prive di qualsivoglia interlocuzione che, a mio avviso, è sempre e comunque necessaria, non dico per garbo istituzionale, ma per un obbligo di confronto con chi, per mandato dei cittadini, ha la responsabilità di programmare il futuro di un territorio e decidere dalla banale collocazione di una scuola o di un campus universitario fino alla decisione di dove e se avviare la realizzazione di un’infrastruttura”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Source link