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di Raffaele Crocco
Eā fatale accada ogni fine anno. Ci si domanda: cosa ci hanno insegnato questi ultimi 12 mesi? A guardare le 31 guerre ancora in corso, viene da dire: nulla. Dobbiamo, perĆ², ammettere che alcune cose le abbiamo capite e se non sono diventate āazione concretaā per porre rimedio a qualche disastro, behā¦ proviamo almeno a vedere cosa abbiamo imparato.
1) La guerra in Ucraina ci ha insegnato che aiutare una Nazione, anche lontana dai privilegiati confini europei, a difendersi ĆØ sempre eticamente, moralmente e politicamente doveroso. Non ĆØ per nulla obbligatorio, anzi ĆØ quasi sempre controproducente, farlo armandola. PerchĆ©? Prima di tutto perchĆ© la protezione e la difesa dovrebbero essere concentrate soprattutto nella prevenzione alla guerra e nel creare le condizioni per il negoziato. Questo metterebbe al sicuro davvero la popolazione. Poi, perchĆ© armare qualcuno ci rende āparte in causaā e quindi ci impedisce di diventare credibili come negoziatori. Il risultato ĆØ che nessuno puĆ² proporsi come mediatore e la guerra continua allāinfinito.
2) Abbiamo imparato che armare un popolo, non significa poi metterlo nelle condizioni di vincere. La lezione ci arriva sempre dallāUcraina. I segnali degli ultimi mesi sono chiari: la guerra la vincerĆ la Russia, che quindi arriverĆ al tavolo del futuro negoziato in posizione di forza. Il risultato sarĆ che lāUcraina perderĆ territori e sovranitĆ , dopo aver di fatto perduto in guerra unāintera generazione di uomini e donne e aver visto distruggere il territorio. Davvero ĆØ stato intelligente fare tutto questo?
3) Grazie al 2024, sappiamo che lāEuropa vive un corto circuito folle: ha svuotato i propri arsenali, esponendosi disarmata al teorico pericolo di unāaggressione russa. Una contraddizione che non pare intelligente. Per evitare tutto questo ci sarĆ lāannunciata āriorganizzazione produttiva per il riarmoā, con una ristrutturazione delle nostre economie continentali, che verranno militarizzate, facendo pagare il conto alle fasce piĆ¹ deboli.
4) Lāanno passato ci consegna con certezza un Israele scheggia impazzita mondiale, che nessuno vuole o sa fermare. Dopo il massacro di quasi 50mila palestinesi a Gaza, in unāazione militare senza fine e dopo le aggressioni mortali in Cisgiordania per cacciare chi ci vive, cāĆØ stato lāattacco al Libano e lāoccupazione di una parte della Siria, allāindomani della fuga del presidente al-Assad. Netanyahu giustifica tutto questo dichiarando al Mondo che la vittoria di Israele sulle canaglie (leggi Hamas/palestinesi, Hezbollah e Repubblica islamica dāIran) porterĆ una pace duratura nel Vicino Oriente. Intanto, cosƬ facendo ĆØ tornato prepotente lāodio di molti nei confronti degli israeliani ed ĆØ noto che non cāĆØ pace senza assunzione di responsabilitĆ e di colpa. Gli israeliani non solo non si sentono in colpa, ma accusano di āantisemitismoā (ma cosa cāentra, poi?) chiunque dica che il governo di Tel Aviv ĆØ criminale e fascista. Il pericolo vero, per la pace mondiale, ĆØ nel senso di vendetta contro Israele che moltissimi alimenteranno nei prossimi anni.
5) Continuiamo ā abbiamo capito ā colpevolmente ad ignorare lāAfrica. Eā il futuro del Pianeta e fingiamo di non saperlo. Eā in crescita demografica, ĆØ piena di ogni ben di dio e non ci accorgiamo che sta cambiando. NellāAfrica sub sahariana, i giovani presidenti golpisti stanno resistendo allāintegralismo islamico e cacciando gli europei, in nome di una nuova identitĆ africana. Il Sud Africa si muove nel mondo del Brics, lāorganizzazione economica mondiale alternativa al G7, con lāautorevolezza della potenza. Parlare di Africa, capire cosa succede e come possiamo avere relazioni alla pari, significherebbe guardare al futuro. Continuiamo, invece, ad avere lo sguardo nel passato, immaginandoci ancora come i grandi del Pianeta.
6) Sappiamo che nel 2025 tornerĆ Donald Trump alla Casa Bianca. Saranno dolori. Non che con Biden sia andata bene, anzi. Ma con Trump cambia la musica, vince il motto āAmerican Firstā. Lāarea principale dāazione saranno il Pacifico e lāAsia . Le relazioni tra Stati Uniti e Cina rischiano di peggiorare ulteriormente se lāex e ora neo presidente darĆ seguito al suo piano di imporre una tariffa di almeno il 60 percento sulle importazioni cinesi. Trump, poi, ha accusato alleati tradizionali come il Giappone e la Corea del Sud di approfittare della protezione militare di Washington. Se ricordate, ĆØ un tormentone che ha a lungo usato con lāEuropa. Infatti, ĆØ molto probabile che Trump chieda in modo piĆ¹ determinato che i Paesi europei arrivino ad investire piĆ¹ del 2%, cāĆØ chi dice il 5%, del loro Pil come condizione per mantenere viva la Nato e garantirsi la copertura statunitense in caso di attacco. Una scelta devastante, che sarĆ accompagnata da un protezionismo commerciale feroce nei confronti dei prodotti europei.
Queste sono le cose che abbiamo imparato nel 2024. Dovremmo aver anche imparato che a noi, in realtĆ , delle lotte di liberazione dei popoli non ci frega nulla, altrimenti aiuteremmo i cittadini del Myanmar, che combattono una guerra durissima, a liberarsi dalla dittatura in nome della democrazia. TantāĆØ, siamo sufficientemente ipocriti da far finta di niente. Continuiamo a vivere come sempre e come se tutto fosse immobile. Invece, il Mondo sta cambiando e non dovremmo ignorare il fatto che nulla, nulla, sarĆ piĆ¹ come prima.
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