Da tempo si discute della possibilità di realizzare parchi eolici e fotovoltaici offshore, ovvero costruiti in mare aperto. Questi impianti risultano più efficienti nella produzione di energia rispetto alle tradizionali installazioni a terra o vicino alla costa.
Anche l’Italia sta compiendo passi avanti in questa direzione: dopo il primo parco eolico marino a fondazione fissa, cioè ancorato al fondale, inaugurato al largo di Taranto, sono in corso di approvazione diversi progetti. Tra questi, spicca un’iniziativa prevista al largo della Calabria, che prevede la costruzione di 7 piattaforme solari, 28 turbine eoliche e un impianto per l’accumulo dell’energia prodotta.
In questo articolo approfondiremo i dettagli tecnici del progetto, i suoi vantaggi e vedremo i report sull’impatto ambientale.
Le potenzialità degli impianti eolici fotovoltaici offshore
Prima di tutto, partiamo chiarendo cosa sono i parchi eolici e fotovoltaici offshore e perché possono essere più efficienti rispetto a quelli tradizionali, su terra.
I vantaggi sono principalmente due: in mare aperto il vento è più potente e costante, perché non è schermato da barriere naturali o artificiali, quindi le turbine possono produrre più energia. Anche l’irradiamento solare è maggiore, quindi i pannelli fotovoltaici sono più performanti. Inoltre, più ci si allontana dalla costa, minore è l’inquinamento paesaggistico dell’impianto. Come riportato in questo articolo d’approfondimento sui parchi offshore infatti, un impianto di media grandezza installato a una dozzina di chilometri dalla costa avrebbe nel campo visivo una dimensione di appena un centimetro e mezzo.
E in Italia, sono stati installati dei parchi eolici-fotovoltaici offshore? Nel nostro Paese, la situazione è ancora agli albori, ma sono tanti i progetti in attesa di approvazione.
Cosa sappiamo sul parco eolico fotovoltaico del progetto MIO
Ora che abbiamo compreso le potenzialità degli impianti offshore, vediamo quali sono i dettagli tecnici del progetto MIO (Mediterranean Italian Offshore), previsto al largo della costa ionica della Calabria, che interessa i comuni di Corigliano, Rossano, Mirto, Calopezzati e Pietrapaola.
L’impianto dovrebbe coprire una superficie totale di 56 km2, con un cavo sottomarino di 33 km che lo collega alla costa.
Secondo il progetto, saranno tre le tecnologie principali:
–28 turbine eoliche, per una capacità eolica di 420 MW
–7 piattaforme fotovoltaiche, per una potenza complessiva installata di 70 MW
-Un sistema di accumulo per immagazzinare l’energia da sfruttare nei momenti in cui la domanda è maggiore
L’energia prodotta in un anno di tempo sarebbe di 1244 GWh, che equivale al fabbisogno di una città di medie dimensioni, per un anno intero.
Sempre secondo il progetto, le piattaforme su cui sono installati i sistemi elettrici e fotovoltaici sono interconnesse tra loro, formando delle vere e proprie isole galleggianti stabili. Se vi state chiedendo se non sia pericoloso il contatto con l’acqua, sappiate che queste piattaforme sono state progettate appositamente sopraelevate rispetto all’acqua del mare, in modo da proteggere gli impianti da eventuali moti ondosi.
Le pale eoliche invece, saranno posizionate su strutture triangolari galleggianti, che vengono ancorate al fondale tramite tre cavi.
Un’altra tecnologia interessante è rappresentata dai sistemi di accumulo, che prendono il nome di BESS, acronimo di battery energy storage system. Si tratta di sistemi di stoccaggio di energia elettrica, che funzionano come delle grosse batterie. I BESS stanno prendendo sempre più piede come sistema integrato a fonti di produzione d’energia rinnovabile e risultano particolarmente efficienti per garantire la sicurezza e la stabilità del sistema elettrico.
In questo progetto, in particolare, il sistema BESS avrà una capacità di stoccaggio di 400 MWh e verrà collocato nell’area prevista per la Sottostazione elettrica di Trasformazione, dove avviene la trasformazione elettrica per la sua distribuzione, in prossimità dello sbarco a terra.
Quando verrà costruito in Calabria e quale sarà l’impatto ambientale?
Ma quando verrà costruito questo parco eolico fotovoltaico e, soprattutto, quando potremmo vederlo attivo? La previsione è che sia attivo a partire dal 2028.
Il progetto, finanziato da Green Arrow Capital, è attualmente in attesa di approvazione da parte del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE). Per progetti di questo genere infatti, è necessaria un’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio, previa analisi dell’impatto ambientale del progetto.
È proprio sull’impatto ambientale di quest’opera che vorremmo concentrarci, prendendo come riferimento la documentazione presentata dai promotori del progetto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, consultabile direttamente dal sito del Ministero.
Nei documenti presentati, emerge che son state fatte delle previsioni dell’impatto sulla biodiversità, sul fondale, ma anche sulla salute umana e sul paesaggio. Per ognuna di queste voci, è prevista una fase di monitoraggio, sia in fase di installazione, che in fase d’esercizio, per i primi anni.
In breve, quello che emerge per quanto riguarda la biodiversità, è che l’impatto sarà maggiore nelle fasi di cantiere, soprattutto durante la costruzione, a causa delle attività più invasive. Nella fase di esercizio, la situazione si stabilizzerà, grazie alla creazione di un’area protetta con reef artificiali che favorirà la crescita della biodiversità.
È innegabile che dal punto di vista paesaggistico le pale eoliche, anche se lontane dalla costa, avranno un impatto. Ma a livello globale, i benefici arrivano dalla produzione di energia da fonti rinnovabili.
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