Taurianova, Consiglio Comunale di fine anno con “botti pirotecnici” tra i “ribelli” e il sindaco Biasi: tradimenti, Fedele, Grimaldi, questione legna Villa Comunale e “bradisismi” vari!

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Di GiLar

Inizia così l’ultimo Consiglio Comunale di fine anno con 16 presenti, e si inizia con i “preliminari”, prende la parola il “ribelle” Gallo rivolgendosi al sindaco dopo la sua “arringa”, parlando di “inesattezze”.
Il sindaco Biasi aveva detto che non voleva Gallo nella composizione delle liste del 2020, ma che lo stesso Biasi “aveva detto che se fosse interessato di candidarsi nella Lega o altrove” e che lo stesso aveva rifiutato in quanto c’era già un accordo nella lista dell’attuale vicesindaco Caridi. Ma che al contrario Biasi non voleva “sedersi con Forza Italia”. Nel mentre il presidente Scarfò tenta di interromperlo. “in quanto stabilisce lui cosa interessa o meno alla cittadinanza” (sic!), siamo a questi livelli eh!
Gallo con un j’accuse al sindaco parla di cambi di casacca continuamente, “sei partito con il viaggio della speranza a Pontida, scendendo per l’ennesima volta a mani vuote”. E che “noi non abbiamo sfiduciato il sindaco ma i due assessori accusati di incompetenza”, il riferimento è a Maria Fedele e Massimo Grimaldi, ma oramai è come sparare sulla croce rossa perché le parole cadono nel vuoto, così come accuse nonché richiesta di dimissioni. Parla anche del tradimento della Fedele nei confronti del vicesindaco Caridi, “i selfie non servono a nulla”, riferito sempre alla Fedele. E ribadisce che non condividono più le condizioni della maggioranza non espressione del voto elettorale e che nel prossimo Consiglio Comunale siederà tra i banchi dell’opposizione. Viene sancita ufficialmente la rottura nella maggioranza.
Prende la parola il consigliere Di Giorgio, l’altra “ribelle” che ribadisce la fiducia al sindaco, ma è venuta meno la fiducia agli assessori Grimaldi e Fedele. L’ultimo episodio per le “scelte scellerate” dell’assessore Grimaldi sul concerto di Arisa ha fatto traboccare la goccia, in quanto programmata senza copertura finanziaria. Ad oggi la spesa dell’assessore Grimaldi “si aggira a 600 mila euro” ed il paese “è un deserto totale”, parlando di fallimenti e sperperi economici inutili. Lo stesso conferma che avendo snaturata la maggioranza grazie all’ingresso del forzista Stranges anche lo stesso passerà ai banchi dell’opposizione.
Bellantonio parla di “conflitti di interesse” di Stranges come consigliere comunale e presidente della Pro Loco. Bellantonio legge un atto che nei fatti presenta delle discrepanze sulla condizione incompatibilità e che esiste quando vengono fatte affidamenti che superano il 10% del bilancio e chiede com’è stata verificata questa condizione di non incompatibilità con la Pro Loco, e che il cofinanziamento c’è ed è del 20%, così afferma gravemente Bellantonio.
Bellantonio punta il dito sulla potatura degli alberi nel perimetro della Villa Comunale, ponendo in evidenza che la Regione aveva pubblicato una normativa e chiede “se le attività di potatura si sono fatte dopo una valutazione specifica tecnica per essere potate, individuando gli alberi e criticità”. “Tutte le operazioni vengono in violazioni in materia di sicurezza sul lavoro”, grave la denuncia di Bellantonio, in quanto “c’è un cantiere aperto e c’è un macello”. Il secondo aspetto è, “che fine fa la legna?”, si chiede Bellantonio e “con quali mezzi la legna viene trasportata”.
L’ex sindaco Scionti ammonisce il presidente Scarfò dicendo che i 10 minuti dell’intervento valgono per tutti, sindaco compreso.
Scionti chiede “che fine ha fatto la spilla di Alberto da Giussano?”, dopo un comunicato “strappalacrime”, Scarfò (ingiustificatamente) interrompe sempre. Ed ecco che Scionti ricomincia, “ennesimo viaggio della speranza con Salvini e Vannacci, ma poi passa con Forza Italia”, io vedo “il sindaco Cannizzaro e non Biasi che dopo tanti anni di amministrazione è andato con il cappello in mano dall’on. Cannizzaro che ha fatto una grande operazione politica”.
Scionti affonda il suo intervento parlando di “un’amministrazione che non esiste (…) sono state spese 600 mila euro e qual è stato il beneficio che ha avuto questa città (…) oltre al fumo non c’è niente perché un’opera non è stata inaugurata dopo oltre quattro anni di amministrazione”.
È la volta del consigliere di Fratelli d’Italia Prestileo, attaccando Scarfò “in quanto la parola super partes non rientra nel suo dizionario”. Prestileo parla pure di latitanza degli accessi agli atti da parte degli uffici preposti. E chiede un chiarimento con l’assessore Grimaldi, “di un pranzo di un noto ristorante con 68 coperti probabilmente fantasmi dove venivano spesi 3.100 euro, mi conferma che se non ci sono stati i pranzi, si tratterebbe di un falso”. Chiede che vengono tranquillizzati i cittadini su che fine hanno fatto i soldi spesi per il ristorante.

Prende la parola il consigliere meloniano Lazzaro punta il dito sempre su Scarfò che lo “vede nervoso e chiede di essere super partes”. L’affondo di Lazzaro su Scarfò, “fossi al posto della maggioranza per l’atteggiamento del presidente mi vergognerei” e nel frattempo Scarfò interrompe sempre e continuamente (sic!).
Parla anche della mancanza dopo sua richiesta sul taglio degli alberi di ulivo nella “zona 167”, e che il presidente non legge la pec, e quindi quel punto all’ordine del giorno non è stato inserito.
Prende la parola il neo componente della maggioranza di Forza Italia Stranges per dire che “fa piacere che Scionti ha nominato Cannizzaro e che tutti sono stati contenti dell’ingresso di Biasi nel partito azzurro”. Stranges si rivolge a Di Giorgio chiedendo quali sono le accuse alla Fedele della programmazione e poi, lei come pensa di aver fornire dei servizi all’Amministrazione Comunale e se pensa di poterlo fare?
Rivolgendosi a Bellantonio dice che “confonde i contributi con i rimborsi” e per quanto riguarda la questione del torrone, in quanto è legata da un contributo alla Pro Loco da “Calabria Straordinaria” e che si farà. E che il contributo del Comune non c’è stato perché sarebbe di 11 mila euro e non 9 mila euro. E infine Stranges sempre con Bellantonio, “lei da quando è stato ripescato ha attaccato solo la Pro Loco, forse per il rancore che è stato allontanato?”.
Sulla legna Stranges parla di “intervento straordinario” perché si è riscontrato che gli alberi della Villa sono affetti da “cancro del legno”, gravemente ammalati. E che è stato fatto un lavoro per la sicurezza dei cittadini e che i lavori Calabria Verde li sta facendo in maniera gratuita facendo risparmiare 45 mila euro al Comune. E come al solito finisce a caciara.

Prende la parola il sindaco Biasi, “tutti a parlare di legalità, diritti, sicurezza e come se la crisi me la sono cercata io, quando sono stati altri a votare contro una variazione di bilancio, così come non ritorna la versione dei fatti perché ognuno ha una propria singola visioni”.
“Noi non abbiamo la necessità di rendere conto al consigliere Scionti sui cambi di maggioranza, dove lo stesso era stato eletto con il Pd per poi essere passato con Azione finché non è stato cacciato via per manifesta incompetenza”. Noi dobbiamo rendere conto ai cittadini di quello che facciamo quando ci presenteremo davanti a loro, noi resteremo nella storia per aver riaperto la biblioteca mentre voi per averla fatto rimanere chiusa con i libri ammuffiti.
“Noi non siamo quelli di Donna Livia” e inizia il battibecco con Scionti con duri attacchi sul passato amministrativo di Scionti.
Poi rispondendo al consigliere Gallo che non gli aveva rivolto il saluto per 5 o 6 anni, “perché io i buoi agli altri non glieli cresco”. Ti ha accolto Caridi e che ogni volta come Bellantonio si chiedeva un incontro per avere la testa di Caridi, “evidentemente c’è qualcosa che non torna”.
Biasi parla che dalla testa di Caridi si è passato a Maria Fedele o che non gli va a genio Massimo Grimaldi, è stato un continuo chiedere teste. Teste per tutti.
I fautori della crisi siete voi, tuona Biasi perché Caridi ha fatto una scelta di andare con Mattiani e non con Giannetta. “E siccome le cose non son o andate come doveva andare, doveva cadere l’amministrazione comunale per mero rancore personale” e dice di “scrivere un libro come il manuale del perfetto suicidio politico”.
Biasi manifesta il suo dispiacere solo per il consigliere Di Giorgio che più volte lo aveva cercato ma senza successo e che si è fatto coinvolgere dagli altri: “e il mio errore è stato quello di consentire Gallo a candidarsi con Caridi”.
Biasi conclude affermando che finché i preliminari hanno preso una piega che non piace e che lui eviterà di rispondere dalla prossima volta.
Scionti prende la parola e chiede se l’impegno è per pagare un lavoro in più o rientra nell’appalto? Se queste 93 mila euro fanno parte del fondo del capitolato speciale di appalto. Biasi ribatte, “siccome la sua amministrazione aveva lasciato debiti ingenti in materie della raccolta dei rifiuti e hanno utilizzato i soldi disposti per il pagamento dell’appalto per saldare i debiti dell’amministrazione Scionti.
Si procede all’approvazione degli altri punti, tra cui una variazione di bilancio dove sarà una “variazione virtuosa, dove ci sono dei contributi e altre spese per opere pubbliche., l’approvazione atto costitutivo e statuto azienda speciale consortile dei Comuni aderenti all’ATS n. 3 con capifila il Comune di Taurianova; Modifiche allo statuto dell’Associazione di Comuni “Città degli Ulivi”; Accettazione donazione immobile Palazzo Loschiavo e Approvazione Regolamento statuto del contribuente.



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