Aumenta il numero di minorenni arrestati o denunciati per reati legati al possesso/utilizzo di armi: nel 2024 i carabinieri hanno registrato 48 casi a fronte dei 31 del 2023. E fanno riflettere anche gli episodi di violenza sulle donne, che raggiungono numeri impressionanti. Nel 2024, nelle 100 caserme carabinieri di Napoli e provincia sono stati denunciati 2.920 episodi per una media mensile di 243 casi ovvero 8 storie di tragedie familiari al giorno. Le persone arrestate o denunciate sono state 2.824 le persone arrestate o denunciate, 40 gli arresti in flagranza differita. Questi numeri sono stati resi noti stamattina nella conferenza stampa convocata per tracciare il bilancio di fine anno del Comando provinciale dei Carabinieri di Napoli. Sulla violenza di genere, i carabinieri hanno dimostrato particolare attenzione e sensibilità. “La violenza di genere richiede competenza, sensibilità e una rete di collaborazione tra istituzioni, operatori sociali e comunità. Ogni vittima deve sentirsi ascoltata e supportata per riprendere in mano la propria vita”, ha spiegato il generale Biagio Storniolo. “All’interno del Nucleo investigativo del Comando provinciale è stata costituita una branca specializzata che analizza i dati che ci arrivano quotidianamente – ha aggiunto -. Quest’attività ha permesso di analizzare con metodicità i casi delineando specifiche linee d’azione dal punto di vista della repressione ma soprattutto della prevenzione”.
Procede con efficacia anche l’applicazione del Mobile angel, un particolare smartwatch dotato di gps e registratore che viene fornito alle vittime di casi particolarmente gravi (previo consenso) e che è direttamente collegato coi carabinieri: questo fa sì che in caso di aggressione fisica, lo smartwatch, percependo lo strattonamento che è indicata come situazione di pericolo, invia l’allarme ai carabinieri che grazie al gps possono subito localizzare la vittima. “Al momento, in piena sinergia con la Procura di Napoli, sono stati consegnati 11 dispositivi Mobile Angel ad altrettante donne di età compresa tra i 19 e i 47 anni: studentesse, casalinghe, donne laureate e in carriera sia nei settori pubblici sia in quelli privati, uno spaccato trasversale ed omogeneo accomunato da un solo elemento, il desiderio di sopraffazione del partner”, ha detto il generale. Sui tempi delle denunce, il generale ha sottolineato che “nella maggior parte della casistica le denunce sono presentate nell’immediatezza dei fatti e solo in una piccola percentuale dopo un periodo compreso tra tre mesi e sei mesi. Nell’80 per cento dei casi la vittima ha figli, in alcuni casi minorenni. Nel 90 per cento dei casi l’offender è l’ex coniuge o compagno della vittima mentre per il restante 10 per cento è individuato in persone che non ha mai avuto una relazione né una frequentazione con la vittima”. “La quasi totalità delle querele sporte – ha ricordato il generale – ha generato un arresto, una denuncia o una misura cautelare nei confronti dell’indagato”. I carabinieri sono stati molto attivi anche con campagne di sensibilizzazione sull’uso delle armi da parte dei minori. Per sensibilizzare ragazzi e famiglie, il Comando provinciale ha lanciato una campagna di prevenzione con il messaggio: “Chi impugna un’arma è la prima vittima”. “La prevenzione passa dal dialogo, dall’ascolto e dalla costruzione di una consapevolezza comune – ha detto il generale Biagio Storniolo -. Dobbiamo proteggere i giovani da percorsi di violenza e autodistruzione, investendo nella cultura della legalità”.
Non mancano gli arresti e le indagini sulla criminalità organizzata e sul traffico di droga. Oltre 100 le operazioni che hanno colpito le reti dei clan di camorra di tutta Napoli e provincia. Sono stati catturati decine di latitanti, sottratti alla clandestinità e assicurati alla giustizia. Nel 2024 sono state sequestrate oltre 31 tonnellate di droga. Una quantità imponente sottratta al mercato illegale gestito dalla criminalità organizzata, che alimenta un fenomeno sempre più preoccupante: il consumo di droga tra i giovani. Le complesse indagini condotte con il coordinamento delle diverse Procure della Repubblica hanno portato ad operazioni mirate a disarticolare le reti di distribuzione degli stupefacenti. Le operazioni dell’Arma non si sono limitate alla repressione, ma sono state accompagnate da una continua attività di prevenzione, sensibilizzazione e collaborazione con scuole e famiglie, per arginare un fenomeno che distrugge vite, famiglie e comunità. Al momento non sono stati effettuati sequestri di fentanyl, un oppioide sintetico estremamente potente e pericoloso, che rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica. L’attenzione dei carabinieri verso la possibile diffusione di questa sostanza è tuttavia massima, con una vigilanza costante per prevenire la sua introduzione nei circuiti criminali locali.
“La lotta al traffico illecito di stupefacenti è una sfida quotidiana che richiede impegno, determinazione e collaborazione con tutte le istituzioni. Dobbiamo proteggere le nostre comunità, soprattutto i più giovani, da un fenomeno che minaccia il nostro futuro”, ha detto il generale Biagio Storniolo, comandante provinciale dei carabinieri di Napoli. “Il nostro obiettivo, oggi come ieri, non è solo contrastare la criminalità, ma essere quotidianamente al fianco dei cittadini – ha concluso il generale -. Con il 2025 alle porte, siamo pronti a continuare il nostro impegno per garantire sicurezza, rispetto della legalità e rassicurazione sociale in ogni angolo della provincia, un’azione di prossimità come sempre qualificata del rapporto umano, cifra distintiva del carabiniere di ogni tempo”.
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