Egle Oddo. Performance contro i tagli alla cultura. Intervista

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Il 31 dicembre 2024 segna la chiusura dell’anno finanziario, un momento cruciale per valutare le politiche di bilancio che influenzeranno il prossimo futuro. In Italia, il settore culturale continua a dibattersi con finanziamenti insufficienti, con solo lo 0,4% del bilancio statale destinato al suo sviluppo.

La situazione critica ha portato molte istituzioni culturali a lottare per sopravvivere, costringendole a ridurre le attività. Questa realtà non riguarda unicamente l’Italia. In tutta Europa, i tagli alla cultura sono diventati una tendenza preoccupante.

A Berlino, ad esempio, il governo municipale ha annunciato tagli del 12% al budget culturale per il 2025, una decisione che avrà un impatto devastante su istituzioni pubbliche e progetti artistici indipendenti.

In Finlandia, il governo di destra ha recentemente annunciato tagli significativi al settore culturale, riducendo i finanziamenti di circa 17,4 milioni di euro per il 2025. Questi tagli colpiranno duramente teatri, orchestre e musei, mettendo a rischio la vitalità culturale del paese.

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Ma tutto questo che c’entra con l’arte? Cosa può fare l’arte di fronte a questi tagli?

Per sensibilizzare l’opinione pubblica l’artista italo-finlandese Egle Oddo ha realizzato una performance evidenziando l’importanza della cultura e l’impatto devastante delle riduzioni di budget. Questo esempio risuona anche in Italia, succube di una destra irresponsabile, dove il settore culturale, la scuola, la salute stanno affrontando sfide simili. *CUT THE CUTS! (trad. TAGLIATE I TAGLI!) é una performance all’apparenza semplice, ma come spesso accade proprio nell’arte performativa, un gesto quotidiano che normalmente sparisce nella ripetitività della consuetudine, viene riscattato e diventa forma artistica assumendo connotati inquietanti e che ci fanno riflettere.

Egle Oddo e Timo Tuhkanen – ph. by Sami Mannerheimo costume Suvi Hanninen

Ne abbiamo parlato con l’artista:

 Raccontaci come è nato il progetto.

La Giornata dell’Indipendenza della Repubblica Finlandese, (6.12.2024) è una giornata molto importante per la storia della Finlandia, un po’ come il nostro Giorno della Repubblica il 2 Giugno. In Finlandia si celebra in tutte le case mentre per strada tradizionalmente gruppi di nazisti sfilano sfidando i tanti cittadini che non vorrebbero vedere gli atroci simboli della violenza del passato celebrati nel giorno dedicato a tutto il paese.

Nello stesso giorno, la residenza del Presidente della Repubblica Finlandese si apre per accogliere 1700 selezionatissimi invitati che con il loro operato nel campo delle scienze, delle arti, della finanza, dello sport, si sono distinti e vengono in qualche modo ritenuti meritevoli di rappresentare una Finlandia ideale. L’invito é molto esclusivo e il ricevimento viene seguito in diretta sulla TV nazionale per ore quasi dalla totalità del paese.

Quest’anno molti accademici e personaggi del mondo culturale hanno declinato l’invito, come forma di dissenso verso il Governo. Io ho deciso che avrei partecipato perché assentarsi equivale a tacere e si lascia semplicemente più spazio alle politiche distruttive.

 Come vi siete sentiti nel ricevere un così prestigioso invito?

Grazie al conferimento del Premio Statale per l’Arte Multidisciplinare alla nostra piccola istituzione, Myymälä2, io e il compositore Timo Tuhkanen siamo stati invitati a festeggiare alla residenza del Presidente.

Se da una parte è stato un momento esaltante ricevere l’invito, perché rappresenta il tributo di una onorificenza che mette in risalto il nostro operato nel campo culturale, dall’altro ha generato grande perplessità.

Come potevamo partecipare alla celebrazione mentre intorno a noi quello stesso governo stava smantellando pezzo per pezzo tutte le conquiste fatte nei secoli per la salute pubblica, per il diritto all’educazione, alla cultura, all’informazione, alla mobilità, al lavoro, con quale spirito era possibile celebrare, ma soprattutto celebrare che cosa?

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 La serata aveva un tema?

Sì, ogni anno la festa Presidenziale a palazzo è organizzata secondo un tema scelto dalla First Lady, quest’anno era: la comunità. Da anni la comunità internazionale dei lavoratori culturali (come anche la nostra Art Workers Italia) si sta battendo per opporsi alla politica dell’austerità che con la scusa dei tagli sta di fatto creando un regime di assenza totale di un forum pubblico dedicato al pensiero critico, alla creazione e all’espressione.

Mi parli del movimento formato dalle comunità culturali?

In Finlandia i movimenti Sakset Seis! (trad. Fermate le Forbici!), Mitta on Täysi (trad. La Misura é Colma) e Arts Against Cuts (trad. Le Arti Contro i Tagli) si sono mobilitati per bloccare la politica dell’austerità, che sta danneggiando pesantemente la classe lavoratrice e la classe media, creando povertà e disuguaglianza senza risolvere alcun problema strutturale. Sia io che la mia organizzazione siamo partecipanti attivi di queste iniziative.

Abbiamo messo in campo numerose strategie, compresa una petizione con più di 100000 firme, è stata inviata al Governo nel giorno dell’Indipendenza Nazionale. Purtroppo i media tentano di ignorare o creare diversivi per non offrire copertura, e gli stessi partiti preposti alla difesa dei diritti dei lavoratori, non riescono a ritrovare la propria muscolarità politica in tutta Europa.

 In questo clima, qual è stata la necessità che ha fatto scaturire in te l’idea per la performance?

Alcuni famosi esponenti del mondo culturale cominciavano a rilasciare interviste dichiarando che non avrebbero partecipato alla celebrazione, a causa delle evidenti contraddizioni.

Nel mio caso sentivo l’urgenza di una partecipazione significativa, e mi sembrava l’occasione ideale per usurpare quell’attenzione che i media preferiscono dedicare alla moda anziché alla politica, al gossip anziché ai contenuti, e forzare il cono mediatico verso il dolore sociale che tentavamo di veicolare con i colleghi impegnati nei movimenti di dissenso.

Al grido di “You cut, we bleed!”, diversi gruppi di lavoratori hanno scelto le forbici come simbolo mediatico del loro dissenso, a simboleggiare lo strumento dei tagli finanziari, allo stesso tempo il rifiuto a subire quei tagli. E con questi elementi in mente, ho deciso che avrei trasformato la mia partecipazione in una performance e che quello era l’unico modo sensato di essere presente, come individuo, come artista, e come rappresentante di una istituzione, seppur piccola.

 Il vostro progetto si è ispirato a Performance già realizzate?

Nulla accade interamente per la prima o per l’ultima volta. Possibili riferimenti sulla stessa linea semantica si possono trovare nella performance di Marina Abramovic, Obamabramovic, accaduta a New York, il 25 Settembre 2014, dove in maniera molto elusiva ma iconica, la performer ha incrociato il suo cammino con il Presidente Barack Obama, subito dopo la sua Future Feminism a The Hole.

Ovviamente la grande artista non si è lasciata sfuggire l’occasione di creare un fulcro energetico, già solo catalizzando l’aura di potere emanata dall’alta cultura, e l’aura emanata dai potenti della terra.

Roi Vaara nel 2006 ha performato Golden Handshake, al vernissage della mostra Hits al Museo di Arte Contemporanea Kiasma. “Golden shake” è un’espressione che si riferisce all’uso delle multinazionali di remunerare altamente la buonuscita dei manager che hanno lavorato creando vantaggi e profitti per i titolari delle azioni.

Vaara, assiso su una pedana, vestito di tutto punto e con una mano completamente indorata, ha trascorso le ore del vernissage stringendo la mano dei presenti che si avvicinavano a lui, in questo modo anche richiamando la consuetudine conosciuta da tutti i Finlandesi che la seguono per televisione, della lunga fila di invitati che stringono la mano al Presidente, all’entrare a Palazzo nel Giorno dell’Indipendenza.

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Come si è sviluppata l’azione e la sua narrativa ?

CUT THE CUTS! è una performance creata esclusivamente per un corpo presente alla residenza del Presidente della Repubblica Finlandese durante la Giornata dell’Indipendenza della Repubblica Finlandese. In questo senso l’azione performativa, sia pur semplice é inequivocabile, ed è altamente improbabile che generi future reiterazioni.

Appena ricevuto l’invito, ho avuto un mese per preparare la mia azione performativa, per la quale ho creato subito il concetto e ho commissionato un costume rosso alla fashion designer Suvi Hänninen. Dopo essere stati ammessi al castello, il Presidente Alexander Stubb e la consorte Suzanne Innes-Stubb ricevono tutti gli ospiti sul tappeto rosso con una stretta di mano. Ed è a questo gesto che la mia performance si è rivolta. Ho deciso che avrei creato un messaggio visivo diretto e inequivocabile.

Armata solo della mia arte, la performance, ho stretto la mano del Presidente e della First Lady indossando dei lunghi guanti neri con la silhouette di un paio di forbici rosse, creando una connessione concettuale tra le nostre mani. Chi e cosa si sta tagliando esattamente?

Tagliando la cultura la politica finisce con il cancellare e tagliare prima di tutto se stessa, poiché non esiste alcuna idea o azione politica che non sia nata e operi all’interno di un substrato culturale. Il messaggio è stato colto da innumerevoli spettatori della TV nazionale, da politici, e da colleghi del settore dell’arte.

Subito dopo l’evento, Timo Tuhkanen ha fatto alcune dichiarazioni sulle connotazioni culturali del gesto: “Non ho mai creduto nella fuga o nell’astenermi, non ho un kit di sopravvivenza o un piano di fuga, ti sto di fronte e mi rifiuto di sparire.”

In un contesto Europeo dove i governi di destra stanno smantellando i diritti dei cittadini con pesantissimi tagli al settore pubblico, inclusa l’educazione, la salute, i trasporti e la cultura, non è facile immaginare di celebrare l’anno nuovo con serena passività.

Crediti relativi alla Performance:

  • Idea e performance: Egle Oddo
  • Sinergia alla performance: Timo Tuhkanen
  • Abito e styling: Suvi Hänninen
  • Foto: Sami Mannerheimo
  • Capelli e trucco: Sumi Moreno, Chola
  • Orecchini: Christian Lacroix
  • Collana: Franco Bastianelli per Laurana
  • Anello: Seppo Tamminen, Charwinettescloset
  • Borsa: Schiaparelli
  • Scarpe: & Other Stories
  • Link documentazione video di YLE, televisione nazionale Finlandese: https://drive.google.com/file/d/1t4CPg0V2egMh8JkjvLlNqZLcM7349GrZ/view?usp=sharing


Lori Adragna nata a Palermo, vive e lavora a Roma. Storico dell’arte con perfezionamento in simbologia, critico e curatore indipendente, dal 1996 organizza mostre ed eventi per spazi pubblici e privati tra cui: Museo Nazionale d’Arte orientale di Roma; Villa Piccolomini, Roma; Museo D’Annunzio, Pescara; Teatro Palladium, Università Roma Tre; Teatro Furio Camillo, Roma; Palazzo Sant’Elia, Palermo; Museo di Capodimonte, Napoli; Complesso monumentale di San Leucio, Caserta; Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese, Roma. Come consulente editoriale e artistico ha collaborato con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (mostre e cataloghi nel Complesso monumentale di S.Michele a Ripa) e come collaboratore-autore presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Lavora con la qualifica di content editor presso Editalia, IPZS. I suoi testi sono pubblicati su enciclopedie, libri, cataloghi e riviste, in Italia e all’Estero. Scrive come free lance per numerose riviste specializzate nel settore artistico e collabora con la testata Artribune.

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