Verso il 2025: Cgil chiede che Brindisi sia riconosciuta come “area di crisi complessa”, mentre Cisl punta sull’attuazione dell’accordo di programma per il post-carbone e Uil continua a chiedere una legge speciale per il capoluogo. «La fase di transizione – ha commentato Massimo Di Cesare, segretario Cgil, assieme alla sua segreteria – deve essere accompagnata da misure di sostegno straordinarie. Sollecitiamo l’introduzione di ammortizzatori sociali specifici e programmi di riqualificazione, insieme al riconoscimento di Brindisi come Area di Crisi Complessa. Questo passaggio è indispensabile per accedere a risorse straordinarie e sostenere i lavoratori e le loro famiglie». Per la Cgil, non a caso, la fase “cruciale” in cui si trova Brindisi necessita «impegni chiari e interventi strutturati per garantire un futuro sostenibile e inclusivo».
Il sindacato
Spiega che il contesto brindisino ha una serie di sfide rilevanti, ad iniziare da un piano di transizione energetica con “risorse certe”. Quindi, la richiesta è di “investimenti concreti nelle energie rinnovabili, come l’eolico e l’idrogeno verde, e il rapido avvio delle bonifiche nelle aree Sin per creare nuove opportunità occupazionali e ridurre ulteriormente l’impatto ambientale, favorendo l’insediamento delle 13 aziende, con una accelerazione dell’accordo di programma e con un ruolo di Eni ed Enel”. Di Cesare chiede poi che Brindisi possa accogliere nuovi investimenti nell’aerospazio, coinvolgendo le professionalità maturate con Leonardo ed Avio, mentre sul piano dell’innovazione l’attenzione è allo sviluppo di filiere green, con un ruolo attivo della Cittadella della Ricerca ed altri centri di formazione. Oltre a questo si chiede il miglioramento della qualità dei servizi, dalla sanità a quelli essenziali, chiedendo un ruolo attivo di Comune e Provincia, sui vari fronti aperti. Cgil, poi, insiste sulla necessità di far fronte a precarietà, mettendo al centro la formazione ed i bassi salari. Per quel che riguarda la cultura ed il turismo, poi, il sindacato auspica sia valorizzato il patrimonio locale, compresa l’area marina protetta di Torre Guaceto ed invitando a cogliere le opportunità della candidatura di Brindisi a Capitale italiana della cultura 2027. Tutti elementi che andranno nella piattaforma “Brindisi Futura”, che «rappresenterà il nostro impegno per costruire un modello di sviluppo che coniughi lavoro, sostenibilità e coesione sociale».
Il quadro
Per Gianfranco Solazzo di Cisl il 2025 sarà «complesso». Un quadro in cui, però, spiega di aver «apprezzato l’emendamento con cui diventa legge l’Accordo di programma sulla decarbonizzazione e l’eventuale nomina di un commissario. Si riconvochi, dunque, questo tavolo, si riempi di contenuti tale Accordo e si diano certezze per il futuro della chimica a Brindisi».
Il segretario della Cisl aggiunge «che il tempo non è variabile indipendente per la messa in sicurezza economica, occupazionale e sociale della città e del territorio. I dati della task force regionale per l’occupazione dicono che questa è tra le province con il più alto contenzioso e, noi ribadiamo, che dalla vertenzialità nei settori energia e chimica dipende buona parte del sistema produttivo e occupazionale diretto e indiretto». Solazzo fa appello per velocizzare i tanti tavoli aperti (decarbonizzazione e chimica) per gli investimenti ma il sindacato ricorda alcune nuove opportunità come quelle legate a transizione energetica ed aerospazio. «Su questo, di recente, abbiamo auspicato che sia dirottato su Brindisi la costruzione del WindRunner, l’aereo più grande al mondo per il trasporto di pale eoliche, che vede coinvolte la Leonardo e la Magnaghi Aeronautica con la multinazionale nord americana Radia».
Le vertenze
La Uil con il coordinatore Fabrizio Caliolo dice che ci sono «tante, troppe vertenze aperte». E quindi: «Torniamo a chiedere con forza ed urgenza una Legge Speciale per Brindisi ed un Ammortizzatore Sociale Unico per tutte – tante – vertenze di questo territorio. Solo una Legge Speciale, con poteri speciali e risorse speciali, potrà permettere a Brindisi di ricominciare».
I riflettori sono puntati sul settore industriale perché «ancora oggi non è possibile immaginare di sostenere l’economia brindisina senza la sua Industria ed il suo indotto. Questo occorre ribadirlo con forza perché non si speculi su radiose visioni future di una Brindisi che rinasce abbandonando di punto in bianco la sua industria». In questo senso Uil si chiede quali saranno i progetti per il rilancio dell’area di Cerano, ed a che condizioni, ed indica altre vertenze “spinose” in Basell, Versalis, ex Sanofi, ex Dema e l’indotto delle manutenzioni e dei trasporti legati all’industria. Riguardo questo, il decreto di nomina di un commissario speciale per Brindisi, pur essendo positivo «da solo non basta» e proprio per questo si chiede una legge speciale. A più ampio spettro, Caliolo auspica che «il governo e le costituzioni locali cambino il passo su Brindisi. Un territorio non può guardare al futuro andando avanti solo per inerzia. Occorre rilancio, investimenti, progresso».
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