Natale all’insegna della sicurezza e della sostenibilità alimentare

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Alcuni consigli per affrontare le festività con il giusto spirito, dicendo no agli sprechi e alle contaminazioni alimentari

Foto di congerdesign da Pixabay

Le feste sono il momento ideale per godersi la compagnia di amici e parenti, magari attorno a una tavola imbandita. Ma quello che non deve mai andare in vacanza sono le regole della sicurezza alimentare e della sostenibilità.

Visto il periodo, voglio dare qualche consiglio per affrontare le festività con il giusto spirito, dicendo no agli sprechi e alle contaminazioni. 

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Feste senza sprechi

Sappiamo bene che l’aria natalizia porta a fare grandi acquisti per rallegrare grandi e piccini. Purtroppo, il rovescio della medaglia è l’enorme quantità di sprechi che si verificano ogni anno, con numeri sempre più allarmanti: secondo l’Osservatorio internazionale su cibo e sostenibilità di Waste Watcher, nel 2024 solamente nel nostro Paese ogni settimana sono stati gettati 566,3 grammi di cibo pro capite, con picchi che nel Sud Italia arrivano a 591,6 grammi settimanali a testa.

Questi dati devono fornirci lo spunto per agire diversamente e in maniera più consapevole. Ecco alcune buone pratiche che vale la pena tenere a mente per far del bene alla nostra economia e, soprattutto, al nostro Pianeta:

  1. Compila una lista della spesa dettagliata e compra solo quello di cui hai realmente bisogno: è infatti meglio andare qualche volta in più al supermercato piuttosto che rischiare di acquistare più di quanto necessario e quindi buttarlo;
  2. Prediligi prodotti locali e a km zero: gli alimenti del territorio incentivano una filiera corta e quindi più controllabile, sicura e sostenibile;
  3. Servi porzioni non troppo abbondanti: questa è una vera e propria regola aurea contro gli sprechi. Calibrando bene le porzioni, tutti gli ospiti potranno godere delle prelibatezze servite senza lasciare nulla nel piatto ed evitando quel fastidioso senso di pesantezza di fine pasto;
  4. Recupera gli avanzi: lo sanno bene le nostre nonne, che con la cucina degli avanzi hanno sfamato la famiglia per anni. Questa pratica, oltre che antica, è davvero la più sostenibile: con un po’ di ingegno, possiamo evitare che gli alimenti diventino sprechi, reinventandoli in nuove sfiziose ricette;
  5. Leggi accuratamente l’etichetta: qui si trovano tutte le informazioni di cui hai bisogno per sapere come conservare e consumare l’alimento, come previsto dal Regolamento UE 1169/2011. Oltre alla data di scadenza o al termine minimo di conservazione, rispettivamente espressi con le diciture “da consumarsi entro…” e “da consumarsi preferibilmente entro…”, l’etichetta ci rivela anche dove conservare il prodotto sia prima che dopo l’apertura (ad esempio, in frigorifero, oppure fuori frigo in luogo asciutto e ombreggiato, oppure in freezer, ecc.), nonché il metodo idoneo di preparazione (per esempio: cuocere per 10 minuti in forno ventilato a 200°C). Non sono solo suggerimenti, ma veri e proprio “diktat” da seguire alla lettera per evitare conseguenze anche gravi determinate dallo sviluppo di batteri come E. Coli, Salmonella e Listeria.

Cenone in sicurezza dalla spesa alla tavola

Conoscere le regole della sicurezza alimentare e applicarle anche nel nostro quotidiano può davvero fare la differenza tra un cenone felice e uno indigesto. Nell’ambito dell’intera filiera, gli Operatori del Settore Alimentare (OSA) sono tenuti a osservare obbligatoriamente una serie di norme che garantiscono che i prodotti giungano al consumatore in maniera idonea e sicura. La cultura della sicurezza alimentare, così come viene descritta e strutturata nel Regolamento UE 2021/382, è parte integrante della strategia “from farm to fork” adottata dalla Commissione europea per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente.

In questo senso, anche il consumatore finale può fare la differenza, inserendosi nel lungo iter di sicurezza che sin dal campo viene rispettato. Solo per fare alcuni esempi:

  1. Rispetta la catena del freddo: se al supermercato acquisti prodotti refrigerati o surgelati, assicurati di riporli immediatamente alla loro temperatura di conservazione ideale non appena arrivi a casa. Una buona idea può essere quella di portare con sé una busta o borsa termica dove riporre questo tipo di prodotti lungo il tragitto che ci separa dal frigo domestico;
  2. Prediligi alimenti garantiti: prestando attenzione alle etichette, potremo notare dei simboli e delle diciture che garantiscono la qualità del prodotto che stiamo acquistando. Per esempio, potrebbe essere presente il bollino DOP, IGP o STG che identifica rispettivamente i prodotti con Denominazione di Origine Protetta, con Indicazione Geografica Protetta e le Specialità Tradizionali Garantite. Affinché questo bollino di qualità sia presente, i prodotti con denominazione devono aver rispettato tutti i criteri prescritti dal Disciplinare, una sorta di “manuale” che descrive in ogni dettaglio la materia prima e le lavorazioni da mettere in atto perché quell’alimento sia conforme. Un altro esempio potrebbe essere il marchio biologico, normato dal Regolamento (UE) n. 2018/848. Possiamo individuarlo sul packaging facilmente, poiché si tratta di un rettangolino verde brillante al cui interno è inscritta una fogliolina verde trapunta di stelle. Non basta, cioè, che sulla confezione sia scritto un generico “bio” o una dicitura similare: per essere sicuri che il prodotto biologico sia conforme agli standard europei dobbiamo trovare la nostra fogliolina;
  3. Non mischiare prodotti crudi e cotti: in fase di preparazione, è fondamentale separare gli alimenti crudi da quelli cotti, anche nell’uso degli utensili. Per esempio, se tagliamo un arrosto sul tagliere, prima di riutilizzarlo sarà bene lavarlo con cura per poter procedere in sicurezza con altre preparazioni;
  4. Congela e scongela correttamente le pietanze: questo può essere un passaggio molto rischioso perché, se non si rispettano le regole, possiamo causare lo sviluppo di batteri nocivi per il nostro organismo. La regola d’oro del congelamento dice che non bisogna mai congelare e scongelare più volte lo stesso prodotto, a meno che di mezzo non vi sia una fase di cottura. Per capirci meglio, è possibile surgelare una fetta di carne cruda, scongelarla, cuocerla e ri-congelarla;
  5. Attenzione alla contaminazione crociata: nel caso tra i vostri ospiti vi sia qualcuno celiaco oppure soggetto a forti intolleranze e/o allergie, è bene sapere tutto sulla contaminazione crociata. Con questo termine ci riferiamo al passaggio di batteri, allergeni o altri microrganismi potenzialmente nocivi da un alimento all’altro che potrebbe verificarsi in cucina durante le preparazioni. Si tratta, ovviamente, di un trasferimento involontario di un ingrediente contaminante a un altro alimento. La contaminazione crociata può essere particolarmente pericolosa per i soggetti sensibili se non si presta grande attenzione in cucina: basta anche solo che un ingrediente entri in contatto con la pietanza che questa è irrimediabilmente compromessa e non sicura. L’unico modo per evitarlo è prestare grande attenzione, igienizzare molto spesso superfici e utensili di lavoro, nonché le nostre mani e – magari – cambiare gli abiti o il grembiule con cui stiamo cucinando.

Spero che nessuno si sia lasciato intimorire dalla lunga lista di consigli e accortezze forniti per festività sicure e felici. Seguendo queste buone pratiche, sarà possibile passare feste serene con amici e parenti, senza conseguenze derivate dai nostri pasti. Colgo l’occasione per fare un augurio a tutte le lettrici e a tutti i lettori, con la promessa di ritrovarci per nuovi consigli di sicurezza alimentare.



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