Non smetterò mai di ringraziare Walter Webber, direttore della Cantina Sociale di Aldeno in Trentino, per avere fatto suo un mio desiderio in vista delle Olimpiadi 2026 di Milano e Cortina: celebrare il ricordo di mio padre Rolly con bollicine d’autore di autentica qualità. Ormai ci siamo. Non ho bussato a caso al 76 di via Roma. Trentino di Lavis, classe 1921, un padre, il nonno Ciro, che era vicino di casa di Giulio Ferrari, e sì, proprio quel Giulio Ferrari, a inizio anni Settanta la cooperativa di Aldeno, che allora si chiamava Vinicola sociale Aldeno, gli chiese di dare un nome a un rosso pronto per il mercato. Papà optò per Sgreben, terreno arido e scosceso, senza tanto valore. Certo non un’immagine bella ma suonava bene e fotografava bene certo territorio. Non durò a lungo. Adesso siamo a un metodo classico, con una etichetta disegnata da Gianluca Biscalchin raffigurante un cappello da cowboy, che era un suo segno distintivo fin da quando conobbe Walt Disney. Tutto questo adesso, ripensando a lui speaker ufficiale dei Giochi Olimpici di Cortina 1956. Da qui una seconda vita per Sgreben, tra la prossima edizione della Guida alle bollicine di Identità e una cena trentina il 6 febbraio quando mancherà un anno esatto all’inaugurazione a cinque cerchi. Intanto godiamoci questi appunti in chiave brindisi delle vacanze, 11 nuove schede dedicate a 5 champagne di nicchia, a un californiano, un thailandese e quattro italiani, per la precisione da Friuli, Campania, Emilia Romagna e Abruzzo.
Paolo Marchi
Umberto Cavicchioli “L’Ancestrale” Pignoletto DOC – Cavicchioli, Emilia Romagna
Le Cantine Cavicchioli rappresentano un importante punto di riferimento del modenese enoico. Azienda storica fondata nel 1928 quando Umberto Cavicchioli cominciò a vinificare il Lambrusco, da allora la produzione, cresciuta in modo esponenziale, avviene nelle sedi originarie di Sorbara e San Prospero. Un tramandarsi, di padre in figlio, di quell’esperienza e passione che hanno permesso di creare, complice un eccezionale terroir le cui uve sono tra le più espressive di tutto il modenese, una selezione di vini schietti e conviviali, di qualità, che conquistano anche i più esigenti palati con la genuinità della più autentica tradizione emiliana. Oltre al Lambrusco di Sorbara “Vigna del Cristo”, gioiello della collezione, la selezione include anche il Lambrusco Grasparossa, il Lambrusco Salamino e il Pignoletto. Dalle uve in purezza di Grechetto Gentile, selezionate dalle aree della denominazione, nasce il Pignoletto DOC l’Ancestrale, un vino frizzante che, come tutti i fermentati in bottiglia etichettati Umberto Cavicchioli, racconta una storia di antiche tradizioni, incarnando la sintesi tra eleganza, struttura e leggerezza. Durante la fermentazione in bottiglia, il lievito si moltiplica e consuma lo zucchero naturale generando un aumento della pressione che raggiunge circa le 2,5 atmosfere.
Andrea Grignaffini
Fiano Spumante Brut “7 Filari” – Angelo Silano, Campania
Angelo Silano, classe 1984 è nato e cresciuto tra le colline di Lapio. Dopo una laurea in agraria ed esperienze francesi, torna nella sua Irpinia per portare avanti un progetto di famiglia investendo tempo e denaro per custodire le biodiversità dei 12 ettari di terra che possiede. Oggi 5 ettari e mezzo sono costituiti da vigneti, in parte in produzione e in parte filari piantati per fare sperimentazione a cielo aperto. Siamo a 500 metri sul livello del mare e la vigna si alterna ad alberi da frutto: ulivi, castagni, querce e tanto bosco. Una naturalità che timbra in questa bollicina artigianale dove prevale il concetto sartoriale per vini autentici che si possono prenotare dalla cantina. Non esiste una distribuzione, ma saranno spediti al destinatario. Un Fiano spumantizzato schietto, verticale, creato con una mano poco interventista perché «i miei vini – chiosa Angelo – sono puri come me». Lieviti indigeni, presa di spuma in autoclave con lungo affinamento sulle fecce fini di almeno 9 mesi e successivi 3 mesi di affinamento in bottiglia. Lasciamo da parte i pregiudizi di metodo e iniziamo a bere semplicemente per esplorare i sapori di un territorio.
Cinzia Benzi
Cuvée Spéciale Alexandre Filaine – Alexandre Filaine, Champagne | Francia
Fabrice Gass dopo aver lavorato per anni alla Bollinger si dedica oggi al suo gioiellino, un solo ettaro e mezzo, una realtà di 5.000 bottiglie l’anno a Damery, nella Vallée de la Marne, con una conduzione naturale e rispetto della natura. La Cuvée Spéciale è composta dal 45% Pinot Noir, 30% Chardonnay, 25% Meunier, classico assemblaggio Champenoise di Fabrice, di cui l’80% proveniente dall’annata base del 2016 con l’aggiunta di circa il 20% di vins de réserve dell’annata precedente. La vinificazione avviene in barrique usate (provenienti dalla Bollinger) senza utilizzo della malolattica, nessuna filtrazione e minimo utilizzo della solforosa, con il remuage manuale, e il dègorgement alla volée. Affinamento di 36 mesi sui lieviti e un dosaggio sui 5 g/l. All’olfatto, profumi fruttati di pesca gialla, sentori di agrumi rossi, mandarino e arancia, frutta rossa di cassis, piacevoli note boisé, la noisette e la mandorla fresca, note speziate e di liquirizia, con in sottofondo una vena minerale di grafite. Al palato è complesso, dinamico e vibrante, di buona struttura, con una bella freschezza agrumata e un finale minerale marino di grande persistenza aromatica.
Manlio Giustiniani
California Perpetual Reserve Sparking Wine – Rhys Vineyards, California | USA
La catena montuosa di Santa Cruz, in California, si è formata molti milioni di anni fa, quando la placca del Pacifico e quella tettonica nordamericana si scontrarono lungo la faglia di Sant’Andrea, spingendo strati di suoli antichi dal fondo del mare alla superficie. Sono stati proprio questi suoli che hanno ispirato Kevin Harvey, ex venture capitalist e imprenditore nel campo dei software, a fondare Rhys Vineyards nel 2001 e a collocarvi questa eccellente realtà vitivinicola statunitense, che attualmente conta circa dieci ettari di terreni vitati, condotti in regime biodinamico e suddivisi in sette vigneti di proprietà di cui uno nella Anderson Valley, a circa 150 chilometri a nord di San Francisco. L’idea di produrre anche spumanti si è evoluta nel tempo, con l’obiettivo di ottenere vini paragonabili, per eleganza ed equilibrio, a quelli della Champagne, ma al tempo stesso capaci di esprimere l’unicità del terroir californiano. Obiettivo centrato con l’etichetta Perpetual Reserve, frutto dell’assemblaggio delle vendemmie dalla 2016 alle 2018 e di una sosta di due anni sui lieviti al fine di preservare la freschezza dell’ultima annata. Uno spumante complesso, equilibrato e vibrante, caratterizzato da begli aromi di agrumi, frutta gialla e pasticceria.
Luca Torretta
Monsoon Valley Brut Blanc de Blancs – Siam Winery, Thailandia
Sì, siamo in Thailandia. Ci siete stati in vacanza magari, Bangkok e qualche isola. Viaggio organizzato o meno, avete visto il mare, apprezzato James Bond Island e il Palazzo Reale, visto un bel match di Muay Thai, ma di certo non avete pensato e nessuno vi ha mai proposto di assaggiare del vino prodotto in Thailandia. O forse sì? Nel dubbio, noi di Bollicine del mondo ve lo indichiamo, magari per un prossimo viaggio. La Siam Winery (Siam è il vecchio nome del Paese) nella regione di Hua Hin, sulla costa occidentale del golfo, produce diversi vini fermi e anche spumanti da Chenin Blanc, Colombard e Viognier. Abbiamo scelto il Monsoon Valley Brut Blanc de Blancs che ha un sapore davvero unico: probabilmente dovuto al passaggio dei monsoni sui vigneti; probabilmente anche all’uso insolito dell’assemblaggio dei vitigni adoperati. Il risultato è un vino con un profilo aromatico complesso, che combina la freschezza del Chenin e del Colombard con le note più esotiche e floreali del Viognier. Aperitivo a tutto tondo, senza finger troppo complessi e strutturati, qualche piatto speziato l’abbinamento ideale.
Luca Turner
Champagne Extra Brut “Les Barils 2019” – Marx-Coutelas & Fils, Champagne | Francia
Costeggiando la Marna, lungo la D1 imboccata da Dizy in direzione Parigi, dopo aver attraversato i vigneti di Cumieres e di Damery, arriverete a Venteuil, dove a cento metri dal Municipio, troverete l’azienda di Patrick Marx e suo figlio Bryan. Patrick ha ereditato una tradizione spumantistica radicata nella zona sia da parte di madre, Claudine Coutelas, da una famiglia di viticoltori attiva sin dal 1675, sia da parte di padre, Jacques Marx, anche lui proprietario di vigneti nella Vallée de la Marne. Pierre, il nonno di Patrick, fu il primo a spumantizzare con il marchio Coutelas nel 1927. Anche in questa piccola Maison familiare di récoltant manipulant, l’avvento della nuova generazione ha apportato un positivo cambio di passo. Bryan affianca attivamente il padre dal 2018, condividendone il rispetto della biodiversità dei loro vigneti di Meunier, Pinot Noir e Chardonnay e l’attaccamento alla tradizione: vecchia pressa in rovere, solo acciaio per la vinificazione, cantine scavate a mano nella semioscurità come ausilio indispensabile per le rifermentazioni. Nel Les Barils (l’esordio con il 2018), Bryan decise di ridurre l’uso del dosaggio (4 g/l) a tutela di frutto e acidità. La 2019 è un piccolo capolavoro di nitidezza, equilibrio, gola e freschezza, dal sorso setoso e compiuto.
Monica Coluccia
Champagne Brut Nature Grand Cru – Guy Thibaut, Champagne | Francia
Verzenay è uno dei bacini più importanti per le cuvée de prestige delle grandi Maison della Champagne: il Pinot Nero, in particolare, tra queste vigne raggiunge vette spesso inarrivabili, divenendo la base di partenza per assemblaggi che uniscono potenza e carattere deciso. È singolare trovare tra questi giganti effervescenti una Maison piccola e dalla produzione confidenziale come quella di Guy Thibaut: attiva sin dal 1955, è condotta da Christophe Leriche e ha costruito la propria reputazione sul piccolo parco vigne di appena due ettari, distribuiti in ben 24 micro-parcelle, la maggior parte, ovviamente, dedicata a sua maestà il Pinot Nero. Lo stile di vinificazione è essenziale, diretto, in grado di rendere leggibili le sfumature territoriali, mentre l’approccio agronomico è teso a rispettare la vitalità del terreno e la sua espressione nei vini. Il Brut Nature Grand Cru, senza zuccheri e solfiti aggiunti, è la dichiarazione d’intenti della Maison: l’olfatto campestre richiama i cereali e vira verso i toni scuri della crosta di pane, si rinfresca nel calice grazie alla speziatura del curry e il fruttato del lampone e della scorza d’arancia. Sorso di slancio, freschezza e allungo sapido, sferzante nell’acidità, senza perdere un millimetro in pienezza. Senza compromessi.
Alessio Pietrobattista
Champagne Rêver Ouanalao, Champagne | Francia
Rêver Ouanalao nasce sulla carta come un vero e proprio progetto di lusso, figlio di due passioni da parte di una famiglia di imprenditori italiani innamorati dello champagne e dell’iconica isola caraibica di Saint Barth, meta da sempre di un turismo di élite. Maurizio e Filippo Signorini la frequentano da 25 anni e la considerano una seconda casa: spiagge di sabbia bianchissima circondate da barriere coralline, ville sontuose immerse nella lussureggiante vegetazione, panorami spettacolari e vita notturna. Un paradiso di soli 25 chilometri quadrati che i Signorini decidono di celebrare creando nel 2022 il loro brand, Champagne Rêver Ouanalao, seguendo tutta la trafila burocratica necessaria per questi progetti, ma decidendo che oltre al marketing, ci debba essere incontestabile qualità. Identificano un piccolo produttore di Vertus con il quale iniziano la produzione di eccellenti Champagne: la gamma è di quattro etichette, Rever Ouanalao Tradition, Blanc de blancs, Rosè e Rèserve Brut, il più complesso. Il Rèserve ha un dosaggio a 6 grammi, frutto dell’assemblaggio di Chardonnay (50%), Pinot Noir (30%) e Meunier (20%). I profumi sono carnali e fruttati, con note eleganti di spezie e tè nero. Al palato grande raffinatezza e fresca acidità agrumata.
Bruno Petronilli
Spumante Metodo Martinotti “Il Grigio” – Eugenio Collavini, Friuli
È il 1896 quando Eugenio Collavini inizia a commerciare vino alle nobili famiglie udinesi. Durante il periodo a cavallo delle guerre, il figlio Giovanni e poi il nipote Manlio, trasferirono le cantine sulle colline di Corno di Rosazzo, dove l’azienda vinicola iniziò la sua storia moderna. Su queste dolci alture, la famiglia Collavini fu la prima azienda vitivinicola in Italia a produrre il Pinot grigio vinificandolo in bianco. Nel 1973 nasce Il Grigio, spumante da uve Pinot grigio e Chardonnay, probabilmente il primo prodotto con metodo Charmat in Friuli. L’etichetta, ridisegnata nel 2023 per i cinquant’anni dell’azienda, riflette la passione di Manlio Collavini per uno stile ispirato al Liberty e all’Art Nouveau, in particolare all’opera dell’illustratore inglese Aubrey Beardsley. Il Grigio, vinificato con sei mesi di affinamento sur lies e almeno tre di riposo in bottiglia, si presenta al naso con note di mela golden, pera, scorza di cedro, fiori freschi e crosta di pane. Il sorso agile e armonico fa della piacevolezza il proprio punto di forza.
Adele Granieri
Champagne Origin’elle – Maison FranVois Bedel, Champagne | Francia
Ci sono champagne che vanno oltre il semplice piacere del palato, trasformandosi in racconti liquidi, in esperienze che accarezzano l’anima. Origin’elle, creazione della Maison FranVois Bedel, è sicuramente uno di questi. Non è solo un vino, ma una poesia in bottiglia, il frutto di un amore profondo per la terra e di visione che abbraccia il cielo. Immersa nel cuore di Crouttes-sur-Marne, la cantina Bedel si distingue per un approccio unico e audace: quello della biodinamica. Qui ogni vite respira il ritmo delle stagioni, ogni grappolo matura sotto il rispetto delle forze cosmiche e ogni goccia di vino racconta la perfetta armonia tra uomo e terra. Origin’elle è un brindisi alla vita, alla sua purezza e al suo mistero, un omaggio al tempo che passa senza fretta. Il Pinot Meunier (78%) è il cuore pulsante, che dona morbidezza e intensità; lo Chardonnay (14%) è l’anima luminosa, con la sua eleganza e freschezza, e il Pinot Noir (8%) regala la nostra profonda, struttura e passione. Dopo un affinamento di 60 mesi, questo vino al naso regala profumi di frutta matura, mele, miele e un sussurro di spezie. In bocca, ogni bollicina esplode con dolcezza, una danza di acidità e cremosità che si conclude con un finale lungo. In ogni sorso c’è un piccolo sogno, una scintilla di felicità pronta a essere condivisa.
Stefania Oggioni
Passerina Extra Dry Abruzzo Doc Trabocco – VinCo, Abruzzo
Lo dicono con orgoglio: «Siamo la prima azienda d’Abruzzo specializzata nella produzione di spumanti da vitigni autoctoni». Si tratta di VinCo, che raccoglie dieci cantine cooperative della provincia di Chieti con l’obiettivo esclusivo di fare bollicine profondamente legate al territorio. «VinCo nasce dal coraggio e dalla grinta di un gruppo di vignaioli abruzzesi con un grande sogno: far conoscere e valorizzare i vitigni autoctoni producendo spumanti con Metodo italiano grazie a una filiera agricola tutta Made in Abruzzo. La forza della condivisione e l’innovazione nella tradizione sono le linee guida di questo gruppo che vuole promuovere e mostrare l’anima “spumeggiante” dell’Abruzzo racchiusa negli spumanti Trabocco». Tra questi scegliamo la Passerina Extra Dry, Metodo Italiano con 30 giorni di prise de mousse: un vino immediato, floreale, dall’ottima sapidità, che riesce a valorizzare sia il vitigno, sia il territorio. Un vino franco, pronto, piacevole e dalla grande facilità di beva: un’ottima espressione della genuinità dell’Abruzzo, che unisce la freschezza delle montagne al calore del mare.
Raffele Foglia
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