Chiariamo in premessa un dato e giochiamo a carte scoperte tra chi scrive e chi legge: lo scrivente è, politicamente, di sinistra; è sempre stato socialista ma ha sempre mostrato rispetto e stima per quanti, da destra, difendono i valori della conservazione, motivo che si alterna ciclicamente con il progresso e che, insieme, caratterizzano la storia degli esseri umani e del mondo. A destra vanto amici di valore, come nella sinistra riformista. Non amo i radicalismi, né di destra né di sinistra. Distinguo nettamente la conservazione dalla reazione, e l’amor patrio dal nazionalismo antieuropeo. Premesso ciò, ritengo che ci siano battaglie comuni di civiltà che possono vedere collaborare la sinistra riformista con la destra conservatrice. Una di queste battaglie, a livello locale, è quella dell’istituzione del Parco dell’Epomeo ed è perciò che l’Associazione CO.RI.VERDE, di cui faccio parte, non fa discriminazioni tra i suoi soci, tra sostenitori della sinistra e sostenitori della destra. Penso che la sinistra radicale e dell’ambientalismo intransigente sbagli quando assimila il cacciatore corretto allo sparatore improvvido e sterminatore di uccelli con reti abusive o comunque in forme illegali. Così come la destra reazionaria e becera sbaglia quando, in nome di una presunta illimitata libertà d’azione, difende ogni infrazione o illegalità, contro la disciplina normativa che regola la civiltà dei rapporti tra i cittadini e tra questi e le istituzioni dello Stato.
Ora, si dà il caso che i Sindaci dell’isola nicchiano di fronte alla proposta di avviare l’iter per un Parco Regionale Protetto del Monte Epomeo che ha, come principale motivazione, la manutenzione costante e il monitoraggio a monte del territorio per la sicurezza dei cittadini a valle. Oltre che costituire le premesse per un’inversione di tendenza del modello turistico economico isolano, basandolo su una forma di turismo ecosostenibile e meno invasivo del patrimonio naturale, storico, architettonico della nostra isola. Ci sarebbe, per aggirare l’inerzia amministrativa locale, l’ipotesi del Parco Nazionale, certamente più lungo come iter burocratico e più complesso. Ma in tale ipotesi c’è una certezza politica a livello nazionale: la solidità numerica del governo di destra-centro e c’è la certezza che la destra sta scientificamente occupando tutti i ruoli della governance nazionale dell’Ambiente e dei Parchi. Il ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, ha lottizzato tutte le commissioni che si occupano dell’argomento, distribuendole percentualmente ad esponenti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Per esempio, tra i dirigenti della Commissione Autorizzazione Integrale Ambientale, troviamo Marino Zorzato e Antonio Leone, ex deputato di Forza Italia, Lucia Le Piane della Lega (già dirigente della Lega alla Regione Calabria) e Simona Loizzo, deputata del gruppo Salvini Premier. Nella Commissione Via-Vas ci sono Margherita Scoccia, di Fratelli d’Italia, candidata Sindaco perdente a Perugia; Roberto Cuccioletta, consigliera comunale ad Albano Laziale per Fratelli d’Italia; Raffaele La Trofa, vice Sindaco di Pisa per FDI, Elena Lovati e Luisiana Malfatti, candidata Sindaco per la Lega, più due altri candidati azzurri di Forza Italia. E così via, senza prolungarmi oltre. Andiamo ai Parchi Nazionali: a quello del Gran Paradiso è stato nominato Mauro Durbano (Lega). Al Parco Nazionale delle Cinque Terre è stato nominato Presidente Lorenzo Viviani (Lega). Al Parco del Vesuvio è stato nominato Raffaele De Luca (FDI) e al Parco del Cilento, Giuseppe Coccorullo (FDI): E’ il risvolto della sbandierata nuova egemonia culturale!
Visto come stanno le cose, la destra isolana, sia essa di Forza Italia, Lega o Fratelli d’Italia, cambierà atteggiamento nei confronti della proposta del parco dell’Epomeo? Vedranno in essa l’opportunità di arricchire il parterre di nominati di parte? Se così dovesse essere, è auspicabile che non ci vengano a proporre esponenti riciclati, scarsamente competenti, trombati alle elezioni. E’ auspicabile che vengano scelte persone serie, competenti, oneste e noi, in tal caso, non guarderemo al loro pedigrèe politico, di destra o di sinistra. Il Parco dell’Epomeo è una cosa troppo seria per essere oggetto di disputa ideologica! Tutti gli amministratori locali (di destra, di centro e di sinistra) mostratisi fin qui tiepidi o scettici o contrari al Parco dell’Epomeo, guardino a quanto si è detto alla riunione degli Stati Generali delle Aree Protette, tenutisi il 17 e 18 dicembre a Roma, nella sala della Biblioteca Nazionale e di cui ha già scritto, su questo giornale, l’avvocato Luigi Della Monica. La riunione, avvenuta a dieci anni di distanza dalla precedente, è stata voluta dal Ministro dell’Ambiente, con la partecipazione di Federparchi-Europarc Italia e di ben 79 organizzazioni ambientaliste. Ne ha parlato,con serenità, anche Federcaccia (a differenza di reazioni scomposte locali). Hanno preso parte tutte le Forze dell’Ordine, il mondo accademico, gli Enti locali, tra cui l’Ente Parco di Vivara. E’ stato stilato un Documento programmatico in sei punti, ai quali è possibile aggiungere emendamenti entro gennaio 2025. Sintetizzo il documento: 1) Velocità e flessibilità decisionale e semplificazione burocratica 2) Ridefinizione della governance 3) Potenziamento dell’organico dei Parchi 4) Defiscalizzazione delle donazioni agli Enti Parco 5) Coordinamento tra le Aree Protette 6) Promozione di un’educazione ambientale. Dunque, non c’è, a livello di Governo e del Ministro dell’Ambiente, timidezza e avversità verso i Parchi. Perché a livello locale si nicchia e s’infila, come lo struzzo, la testa nel terreno per non vedere?
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