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NOI MODERATI, IL PARTITO CHE OFFRE UNA CASA AI DISILLUSI DALLA POLITICA E AI “CENTRISTI” TRADITI DALLA SINISTRA
L’onorevole Giorgio Silli è sottosegretario di Stato agli esteri nel governo Meloni ed ha partecipato sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre alla prima assemblea nazionale del suo partito, Noi Moderati, durante la quale è stato presentato anche il nuovo simbolo: un ponte stilizzato tricolore con la dicitura: popolari per l’Europa.
Onorevole ci spieghi il significato del nuovo simbolo.
«Come ha spiegato il presidente Maurizio Lupi, sono raffigurati due valori fondamentali del partito: il richiamo all’Italia popolare ed europeista, in attesa della formalizzazione nel Partito popolare europeo, e un ponte che è per noi l’Italia. Abbiamo costruito con fatica una nostra casa, ma questo partito si deve aprire. Il primo passo per farlo è rinnovarsi, perché le case prima di aggiungere i piani devono darsi fondamenta solide».
Maurizio Lupi, ma anche lei nei suoi interventi, ha messo parecchia enfasi nel sottolineare che Noi Moderati è europeista e atlantista. Tuttavia c’è una certa disaffezione per questa Unione, che non solo ha rinnegato nella sua Costituzione le radici cristiane del Continente ma sembra non incarnare più il sogno di De Gasperi, Adenauer e Schumann quanto la costruzione tecnocratica ed elitaria delineata nel cosiddetto Manifesto di Ventotene redatto nel 1941dal comunista Spinelli e dal liberal-socialista Rossi. Detto questo perché Noi moderati tiene ancora tanto a questa Europa?
«Innanzitutto va considerato che la visione europeista di Noi Moderati si inserisce in un contesto politico più ampio, dove l’appartenenza all’Unione Europea è spesso vista come una condizione necessaria per il rafforzamento e la protezione della democrazia, della stabilità economica e della sicurezza internazionale. In questo senso, l’Europa è percepita come un importante strumento per evitare i conflitti e per consolidare il ruolo dell’Italia in un contesto geopolitico globale, specialmente in relazione agli Stati Uniti e alle alleanze atlantiche».
Tuttavia la piega tecnocratica che ha assunto Bruxelles piace sempre meno…
«La percezione che l’Unione non rappresenti più adeguatamente la “unione dei popoli” secondo la visione di De Gasperi, Adenauer e Schumann, è in effetti condivisa da molte voci critiche. Tuttavia, la posizione di Noi Moderati potrebbe essere influenzata dalla convinzione che l’Europa, pur con i suoi difetti, rimanga il miglior strumento disponibile per preservare l’ordine internazionale e per affrontare le sfide globali, come la crisi climatica, le migrazioni e le minacce alla sicurezza.
E’ ancora possibile invertire l’attuale deriva?
«Il riferimento alla storia e alle identità dei popoli europei non esclude una visione di riforma o evoluzione dell’Unione. Infatti i sostenitori di una “Europa dei popoli” potrebbero vedere l’attuale sistema come una fase transitoria, in attesa di una trasformazione che riporti l’Unione più vicina ai valori fondanti di solidarietà, identità e cooperazione autentica tra Stati sovrani. La posizione di Noi Moderati quindi potrebbe riflettere una critica costruttiva all’Ue, ma anche la volontà di rimanere dentro questa struttura per influenzarla e migliorarla, piuttosto che abbandonarla o considerarla irriformabile».
Noi Moderati vuole impersonare l’anima centrista e moderata della coalizione oggi al governo. Un centrismo che pare assente a sinistra e se c’è, sembra abbastanza ininfluente. Come pensate di conquistare l’elettorato moderato che pure sembra essere anche lì numeroso, e soprattutto tra chi ha smesso di frequentare le urne elettorali?
«Il centrismo di Noi Moderati si presenta come un pilastro importante della coalizione di governo, ed è destinato a rivestire un ruolo fondamentale nel dialogo con l’elettorato moderato, che oggi è piuttosto frammentato e, in parte, disilluso dalla politica. Il fatto che l’elettorato moderato sia presente anche a sinistra, ma che sembri mancare una forza politica in grado di rappresentarlo efficacemente, è una sfida interessante. Molti elettori moderati infatti non si sentono più rappresentati dai partiti tradizionali di sinistra, che spesso appaiono più polarizzati e meno inclini al compromesso, come invece accade a destra, dove Noi Moderati offre un punto di riferimento chiaro per chi è alla ricerca di stabilità, pragmatismo e un approccio equilibrato. La chiave per attrarre anche chi ha smesso di votare risiede nel rafforzare il legame con le esigenze quotidiane della gente, ridando speranza e fiducia in una politica che sappia dialogare e costruire soluzioni reali, senza estremismi».
Una buona parte dell’elettorato cattolico continua a votare Pd nell’illusione che questo sia ancora il partito che si fa portavoce della parte più debole della società mentre molti hanno smesso di votare perché stufi delle promesse della politica soprattutto in materia di famiglia, di educazione e scuola. Qual è la proposta di Noi moderati agli elettori cattolici?
«In un contesto politico in cui i temi legati alla famiglia e all’educazione sono spesso trattati con politiche superficiali e provvedimenti una tantum, Noi Moderati intende puntare su soluzioni strutturali e stabili, che possano davvero rispondere alle sfide quotidiane delle famiglie e dei genitori».
Un altro concetto che spesso sottolineate è quello di Noi Moderati partito popolare di centro. Per caso ambite a diventare una nuova Democrazia cristiana?
«Noi Moderati si definisce un partito popolare di centro, ma non ambisce necessariamente a diventare una nuova Democrazia Cristiana. La sua identità si fonda sull’idea di un centro che rappresenti una sintesi di valori tradizionali e innovazione, orientato verso soluzioni concrete per il paese piuttosto che su modelli del passato. Sebbene condivida con la Democrazia cristiana alcuni principi fondamentali, come il valore della famiglia, la solidarietà sociale e un forte impegno per il bene comune, il partito non si propone di ripercorrere esattamente le orme della Dc».
Se non volete essere una nuova Dc allora…
«In nostro obiettivo è piuttosto quello di essere un’alternativa moderna, capace di interpretare le esigenze attuali della società italiana, con un occhio alla tradizione e l’altro al futuro, prendendo le distanze dalle ideologie estremiste e promuove una politica di equilibrio, pragmatismo e attenzione ai problemi concreti dei cittadini. In sintesi, pur prendendo ispirazione dalla storia politica italiana, Noi Moderati vuole proporsi come una realtà politica nuova, capace di raccogliere il consenso di chi si sente lontano dalle estremizzazioni e da soluzioni ideologiche, ma che al contempo crede in un impegno serio e riformista per il bene del paese».
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