Il cambiamento è qualcosa che richiede tempo per prendere forma, ma a volte basta veramente poco perché si scateni. A volte basta incontrare una persona per avere una nuova visione su ogni cosa, oppure vivere un episodio, solitamente complicato da affrontare, per rivalutare tutto. Una scossa emotiva che se fosse all’interno di un film coinciderebbe con l’evento canonico di Spider-Verse: inevitabile, ma spartiacque. A volte, però, può essere anche una dolce sorpresa, o un traguardo raggiunto dando tutto se stessi, e questa sembra essere proprio la storyline di Emanuele Sergio Serra. Da quel 5 dicembre 2024, infatti, qualcosa è cambiato: due gol pesanti in tre partite e un’opportunità all’orizzonte conquistata da soltanto 120 persone in tutta Italia.
UN DICEMBRE DA RE
La data è qui sopra, il giorno invece è un giovedì, uno di quelli che il classe 2005 difficilmente dimenticherà. Sì perché ad attendere il centrocampista dell’Arcellasco c’è una serata potenzialmente storica per il nostro paese, ovvero quella dei draft della prima edizione della Kings League Italia. In breve: una competizione di calcio a 7 con regole particolari per rendere più spettacolari le partite, ideata in Spagna da Gerard Piquè, con alcuni dei content creator più famosi del paese in veste di presidenti delle squadre e presentata verso fine novembre da Andrea Pirlo, Gigi Buffon, Luca Toni, Giorgio Chiellini, Alessandro Del Piero, Francesco Totti e Claudio Marchisio. Insomma, nomi che non hanno bisogno di presentazioni e fanno intendere la portata di un torneo che già a maggio aveva conquistato i social con una Coppa del Mondo che ha visto l’Italia arrivare fino ai quarti di finale, trascinata da Viviano, Nainggolan e Totti, stelle di una squadra, però, completata da 10 calciatori dilettanti, ritrovatesi in Messico a condividere il campo con ex professionisti e leggende del mondo del calcio.
Un’avventura seguita in diretta da centinaia di migliaia di persone (più di 300mila connesse su Twitch per i quarti di finale) che si presenta come una vetrina importante in cui poter mettere in mostra le proprie abilità, ma anche l’occasione di vivere esperienze altrimenti inimmaginabili. Un sogno a occhi aperti, e per Serra anche una specie di portafortuna. Da quel 5 dicembre, giorno in cui tra i 150 giocatori che hanno superato i provini viene scelto dagli Zebras di Luca Campolunghi – una delle 12 squadre che parteciperanno alla Kings League Italia -, il classe 2005 si sblocca con la maglia della sua squadra principe: l’Arcellasco, in Eccellenza. 72 ore dopo la selezione, infatti, le Poiane affrontano la Manara in uno scontro diretto per la salvezza nel Girone B lombardo. Un match aperto da Hamidi a metà primo tempo e messo in discesa proprio da Emanuele, che festeggia così il suo primo gol con la maglia biancorossa.
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È il 2-0 che dà il via al poker degli erbesi e che vale tre punti pesantissimi, ma dicembre ha ancora qualche sorpresa da regalare all’ex Casatese. Fatti i conti con la capolista Mapello, che si impone 3-0 pochi giorni dopo il suo 19esimo compleanno, la squadra di Luigi Petrone chiude il 2024 ospitando la Leon seconda in classifica. Un’altra sconfitta da digerire? No, semplicemente il regalo di compleanno in ritardo, nella partita più surreale dell’anno: vittoria per 5-2, con tutte e 5 le reti segnate nel giro di 29 minuti nel primo tempo. Un quadro da appendere in spogliatoio, la cui prima pennellata è opera proprio di Serra: scambio nello stretto con Giugliano, piattone destro poco prima del dischetto, partita sbloccata e secondo gol in tre partite da quel 5 dicembre. Data portafortuna? Forse, meglio però non entrare nella mistica, anche perché Emanuele è chiaro: «C’è stato tanto lavoro dietro e adesso stiamo raccogliendo i frutti di questi mesi, sia io che la squadra. Durante tutta la settimana ci siamo detti che era importante sbloccare noi per primi questa partita e ci siamo riusciti. Siamo entrati benissimo tutti e ce la siamo portata a casa».
In una maniera incredibile, che permette all’Arcellasco di concludere il girone d’andata a +2 dai playout e al classe 2005 di chiudere un dicembre indimenticabile, come quel giovedì. Sì, perché la chiamata della Kings non arriva al telefono sul divano di casa, ma nella bellissima cornice del Teatro Regio di Torino, dinanzi a Pierluigi Pardo, Piquè, Marchisio, Danilo, Ciro Ferrara, Toni e Mattia Perin. «È stato un evento stupendo, poi al draft c’erano anche tutti i presidenti: è stata una bella esperienza. – racconta Emanuele, che viene chiamato sul palco da Luca Campolunghi, sul quale aggiunge – Penso sia uno dei migliori presidenti, sia a livello umano sia per quello che può dare alla squadra».
Classe 1999, il numero uno degli Zebras è infatti cresciuto tra Oratorio Giardino e Melegnano nei campionati Provinciali di Milano, prima di segnare 27 gol all’esordio in Seconda Categoria con la Carpianese e di appendere prestissimo gli scarpini al chiodo per un problema alla caviglia una volta arrivata la chiamata in Promozione del Real Melegnano. Una carriera interrotta sul nascere, mentre quella di Serra, reduce da due anni in Serie D con la Casatese, è pronta per vivere un’altra sfida, con la speranza che qualcosa non cambi mai: il feeling con il gol di dicembre, chiuso segnando pure il 3-2 decisivo nella prima amichevole in maglia bianconera, quella che a prescindere potrà contare su un centrocampista tecnico, bravo negli inserimenti e pronto a dare tutto.
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