Come cambia il prezzo di una casa in base all’efficienza energetica? Quanto sale o scende? E un esempio reale

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L’efficienza energetica è un fattore determinante nel prezzo degli immobili e le nuove normative continueranno a far crescere il valore degli immobili energeticamente efficienti.

L’efficienza energetica sta giocando un ruolo centrale nella determinazione del valore immobiliare in Italia, e il prezzo di un trilocale può variare in base alla classe energetica. Con l’introduzione della Direttiva Case Green e l’aumento della domanda per immobili a basso impatto ambientale, il divario di prezzo tra immobili efficienti e quelli energivori si è ampliato.

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Questo fenomeno è alimentato sia da incentivi fiscali che da nuove normative europee che spingono verso la decarbonizzazione del patrimonio edilizio entro il 2050. Analizziamo come questi fattori influenzano il mercato immobiliare e il prezzo degli immobili. Ecco quindi:

Effetti della classe energetica sul prezzo degli immobili

Uno dei fattori che influenzano il valore di un immobile oggi è la certificazione energetica. Gli immobili di classe A, B o C, considerati “green”, stanno vedendo una crescente rivalutazione sul mercato rispetto a quelli di classe F o G, che sono energivori. Secondo le ultime rilevazioni, il prezzo di un trilocale con alta efficienza energetica può essere fino al 40% più alto rispetto a un immobile simile ma con basse prestazioni energetiche.

Questo divario di prezzo sta aumentando, soprattutto nelle grandi città come Milano e Roma, dove l’offerta di immobili di classe energetica elevata è limitata rispetto alla domanda. A Milano, ad esempio, gli immobili in classe energetica alta possono costare fino al 38% in più rispetto a quelli con basse prestazioni energetiche, mentre a Roma il divario è del 32%. Questo significa che, in alcuni casi, un trilocale in classe A potrebbe costare decine di migliaia di euro in più rispetto a uno in classe G.

La Direttiva Case Green, approvata dal Parlamento Europeo nel 2024, ha fissato obiettivi ambiziosi per l’efficientamento energetico degli immobili. Entro il 2030, tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E, mentre entro il 2033 sarà obbligatorio arrivare alla classe D. Queste normative spingono i proprietari di immobili energivori a eseguire lavori di riqualificazione energetica, che non solo migliorano l’efficienza ma aumentano il valore dell’immobile.

La direttiva ha un impatto diretto sui prezzi degli immobili. Le case che già rispettano queste normative, ovvero quelle in classe A o B, hanno visto un incremento di prezzo del 8,9% nel solo 2023, mentre gli immobili meno efficienti sono rimasti pressoché invariati (+0,3%). Questo trend indica una crescente “polarizzazione” del mercato immobiliare, dove gli immobili green vengono premiati, mentre quelli vecchi e inquinanti stanno perdendo valore.

Impatti sui mutui e incentivi fiscali

Un altro fattore che sta contribuendo alla crescita dei prezzi degli immobili efficienti è l’introduzione di mutui green. Diverse banche stanno offrendo tassi di interesse più vantaggiosi per l’acquisto di immobili con alte classi energetiche. Secondo un report di Facile.it, i tassi di interesse per i mutui green possono essere fino al 10% più bassi rispetto a quelli offerti per immobili meno efficienti. Ad esempio, un mutuo per un immobile in classe A può avere un tasso di interesse del 2,68%, mentre per un immobile in classe F o G il tasso non scende sotto il 3,5%.

In aggiunta, gli immobili che rispettano le nuove normative energetiche possono beneficiare di detrazioni fiscali, come il Superbonus 110%, che rende più conveniente la riqualificazione energetica. Questi incentivi rendono l’acquisto e la ristrutturazione di immobili più efficienti un investimento interessante per molti acquirenti, supportato dalla crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità.

Le variazioni di prezzo legate all’efficienza energetica sono più marcate nelle grandi città, come Milano, Roma, e Firenze, dove la domanda per immobili green è più elevata. In queste città, la differenza di prezzo tra un trilocale in classe A e uno in classe G può arrivare a 100.000 euro o più. Ad esempio, a Milano, un trilocale di 100 metri quadrati in classe A può valere 700.000 euro, mentre un immobile simile in classe G potrebbe essere venduto a 500.000 euro. La differenza è notevole e riflette non solo la maggiore efficienza energetica, ma anche i benefici fiscali e di sostenibilità che questi immobili offrono.

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Nelle città più piccole o nelle zone periferiche, la differenza di prezzo è meno pronunciata con incrementi che vanno dal 20% al 30% per gli immobili con certificazione energetica alta. Anche in queste aree, l’efficienza energetica sta diventando un fattore di valore sempre più importante per gli acquirenti.



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