chi ci ha guadagnato dalla cartolarizzazione

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Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Migliaia di famiglie e imprese, impantanate nelle conseguenze del Superbonus, cercavano liquidità. Ma dopo aver aderito a una legge dello Stato si sono ritrovate in un “mercato della disperazione”. Finora, hanno solo bruciato altri soldi. In questa puntata della nostra lunga inchiesta, vi raccontiamo come funziona il sistema, tuttora attivo. E chi ci sta guadagnando: le cifre sono enormi.

Una manciata di società ha raccolto 8 miliardi di crediti Superbonus. Ditte e proprietari di casa hanno pagato per cederli, ma quelli del 2024 sono già persi perché scaduti. Queste società veicolo (Spv) sono nate per ammassare i crediti edilizi, portarli all’estero e quotarli in borsa con l’aiuto di Christopher Aleo, amministratore delegato di iSwiss che, come ha scoperto Today.it, non è una banca. La promessa era di trasformarli in denaro da girare a ditte e proprietari, che finalmente avrebbero avuto i fondi sperati. Ma da più di un anno tutto è fermo e i problemi finanziari si stanno moltiplicando.

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Perché le Spv quotano i crediti Superbonus in borsa

Le imprese edili avevano bisogno di cedere i crediti Superbonus incagliati. Senza questi “rimborsi”, nei bilanci mancava la liquidità necessaria a far partire i cantieri o a tenere aperti quelli già avviati. Così ne è nato un mercato e dozzine di Spv si sono presentate con la proposta che le ditte aspettavano: cedere crediti in cambio di liquidità. In Gazzetta Ufficiale abbiamo trovato contratti di cessione per oltre 8 miliardi di euro.

Come si “cartolarizzano” i crediti Superbonus con le Spv: un esempio


Le Spv sono delle “società veicolo” che si comportano da scatole. In questo caso si riempiono di crediti da trasformare in denaro. La “cartolarizzazione” è il nome di questa tecnica finanziaria. Facciamo un esempio pratico col Superbonus. Un’impresa di costruzioni realizza lavori col Superbonus 110% e accumula crediti fiscali da 10 milioni di euro. Ma le banche non li accettano e per ricavarne liquidità la ditta può solo cederli a una Spv, ma deprezzati del loro valore. Ipotizziamo a 8 milioni di euro. Per finanziare l’operazione, la Spv emette delle obbligazioni sul mercato e può chiedere alle imprese cedenti una commissione. Anche se meno rispetto al credito posseduto, l’impresa avrebbe finalmente la liquidità che aspettava. L’Spv guadagnerebbe invece dalla commissione e dal rendimento del bond emesso sul mercato.


“Doppioni” esteri delle Spv italiane dovrebbero quotare alla borsa di Londra, sotto forma di obbligazioni, i miliardi raccolti dalle imprese. Il ricavato finanzierà tutta la catena. Qui entra in gioco iSwiss, gruppo con a capo un italo svizzero, Christopher Aleo, per garantire i pagamenti. Tutto questo si sarebbe dovuto realizzare entro marzo 2024: non è ancora successo. E per le imprese i problemi si sono moltiplicati.

Il Re del Superbonus a Dubai, miliardi di crediti all’estero: cosa c’è dietro Christopher Aleo e iSwiss

Perché all’estero? In Italia sarebbe stato impossibile. Alle Spv coinvolte mancava infatti un requisito fondamentale: un ente finanziario, come una banca, che garantisse il collocamento dei crediti in borsa. Per questo, le società non figurano più nell’elenco ufficiale che Banca d’Italia tiene a fini statistici. Così, non restava che l’estero: ma non è mai stata nominata l’istituzione finanziaria che se ne dovrebbe occupare. Abbiamo infatti scoperto che iSwiss non è una banca, anche se spesso si presenta come tale. E nemmeno compare con altri ruoli finanziari negli elenchi della Banca d’Irlanda o della borsa di Londra.

Wedding planner, studenti, bulgari misteriosi: dove vanno i crediti incagliati

Abbiamo così ricostruito la rete delle Spv: i profili sono variegati. C’è Edoardo Barzago, 23 anni, studente di economia all’Università degli studi di Bergamo. In Gazzetta Ufficiale si legge che le sue “Pietra Grezza” e “Pietradangolo” hanno ricevuto crediti per 2,4 miliardi di euro da oltre 200 imprese. Il padre, Giovanni, è stato condannato in via definitiva a oltre dieci anni di carcere. Tra i reati contestati, figura l’indebita compensazione di crediti inesistenti e mancato versamento Iva. Una delle forme di frode fiscale.

Studente con miliardi di crediti Superbonus: il padre condannato (per frode sui crediti)

Arriva invece da Pernik, in Bulgaria, Mihail Evlogiev. Classe 1964, ha fondato a Roma la Spv Finance con cui ha preso in carico da 40 aziende crediti Superbonus per oltre 1,7 miliardi di euro. La sua figura è misteriosa: questa è la sua unica attività italiana mentre in Bulgaria gestisce una piccola ditta di automezzi. Secondo i contratti visionati da Today.it, il pagamento delle commissioni – più avanti vedremo l’ammontare – andava fatto alla Bain Global Management, azienda “dormiente” del Regno Unito.

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Sempre dall’Est Europa arriva Yulia Prokofyeva (foto sotto), russa nata a Mosca. La sua “Italy Lux Finance” ha ricevuto crediti per oltre 127 milioni di euro. Insieme al cremonese Luca Chittò, Prokofyeva ha anche organizzato eventi e matrimoni con il “Garda Lake Wedding”, oltre ad aver promosso prodotti made in Italy in Russia. 

Una foto di Yulia Prokofyeva

C’è poi la rete Castione, che ha raccolto oltre 3 miliardi di euro da 4.800 cantieri. Queste Spv fanno riferimento a una donna di 77 anni, ora residente ad Agrate Brianza, Maria Vivenzio. L’amministratore è Giovanni Manzi, ex componente di Briantea, società lombarda alle spalle di Castione.

Tra le altre società segnalate in Gazzetta Ufficiale troviamo poi le Spv “Cre-di” del consulente Marco Pieri con 1,8 miliardi di euro di crediti ricevuti, la “Ventitré” del cagliaritano Giovanni Sanna (444 milioni di euro), oggi con amministratore Pieralberto Felettig, e “Luxinvest” (128 milioni di euro) di Francesco Storniolo, costruttore siciliano di Barcellona Pozzo di Gotto.

Di questi 8 miliardi di crediti molto sono passati di mano: dai documenti visionati, più di 3,2 miliardi raccolti da Castione sono confluiti in Credi 23 Ltd, registrata nel Regno Unito. Felettig e Pieri dirigono l’operazione. In un recente comunicato, Pieri afferma di voler “sbloccare” crediti per oltre 6 miliardi.

Il guadagno dai crediti Superbonus: il sistema “Aleo-Spv”

La quotazione in borsa di questi crediti sotto forma di obbligazione continua a tardare. Imprese e proprietari di casa aspettano da oltre un anno con numerosi disagi e nuovi rischi. Finora i costi sono solo aumentati, per loro. Chi ne ha guadgnato?

Le Spv hanno applicato una commissione. Nei contratti che abbiamo visionato la percentuale oscilla tra lo 0,2 e lo 0,5 per cento. Vuol dire che su 10 milioni di euro ceduti si pagherebbe subito dai 20.000 ai 50.000 euro. Altri preferiscono un “forfait” di 2.500 euro per ogni milione ceduto. Ma ci sono anche altre “formule”. Abbiamo rintracciato casi di pagamenti anche superiori ai 150.000 euro. 

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Per esempio, la Spv Finance dell’imprenditore bulgaro richiedeva una “perizia” da quasi 20.000 euro. Questo tipo di verifiche – le cosiddette asseverazioni tecniche e fiscali – vanno ad aggiungersi alla commissione. L’Italy Lux Finance della wedding planner russa, Yulia Prokofyeva, richiedeva un “costo di attivazione” dello 0,5 per cento.

Christopher Aleo di iSwiss sulla copertina di Forbes

A proposito di verifiche, Briantea, società alle spalle di Castione, chiedeva un “visto di conformità” con una percentuale del 3 per cento sul valore del credito ceduto, tramite lo studio di commercialisti Vi.Va. Advisory. La sede legale dello studio combacia con l’indirizzo delle varie Spv Castione. In un anno, dai bilanci della società Briantea si evince che i ricavi per “servizi” sono passati da circa 222.000 a oltre 7,5 milioni di euro. 

Anche i proprietari di casa hanno pagato. Secondo segnalazioni di nostri lettori, la Spv di Prokofyeva ha anche chiesto direttamente ai condomini somme da pagare su crediti ancora da maturare. Per cantieri, cioè, da realizzare. A volte è anche successo che sia stata la ditta edile a chiedere ai condomini somme per cartolarizzare i crediti.

Miliardi del Superbonus all’estero: cosa succede e chi è Christopher Aleo di ISwiss

Aleo, con la sua iSwiss, a sua volta guadagna dalle Spv. Diverse nostre fonti concordano nel dire che per partecipare all’operazione in Irlanda il “gettone” da pagare sia stato tra i 400.000 e i 600.000 euro. Considerato il numero di Spv coinvolte il guadagno potrebbe superare i 5 milioni di euro. 

Cartolarizzazione e Superbonus: crediti 2024 bruciati, 2025 a rischio

Tutta l’operazione è iniziata a fine 2023. A marzo 2024, nelle comunicazioni fatte alle imprese la cartolarizzazione veniva definita “imminente”. Nel frattempo non è successo nulla e i crediti del 2024 sono scaduti: degli 8 miliardi è presumibile che una parte sia svanita. Alcuni hanno abbandonato questa “cordata” per salvare i crediti 2025, ma restano comunque le annate 2026 e 2027. In molti sono rimasti sotto l’ombrello della iSwiss di Christopher Aleo nella speranza di risolvere i loro problemi. Chi si sta occupando dell’operazione assicura infatti che i soldi arriveranno a febbraio 2025. Anche se non è stato comunicato come.

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Continua…

Chi ha segnalazioni sul tema può inviare una email a superbonus@citynews.it

Le puntate precedenti:
Il Re del Superbonus a Dubai, miliardi di crediti all’estero: cosa c’è dietro Christopher Aleo e iSwiss
Studente con miliardi di crediti Superbonus: il padre condannato (per frode sui crediti) – di Fabrizio Gatti
Loro si arricchiscono, noi vittime del Superbonus: così ho dovuto licenziare mio figlio” – di Cesare Treccarichi
I miliardi del Superbonus all’estero: chi ci guadagna – di Cesare Treccarichi
Ricchi da Superbonus: Edoardo Barzago, 23 anni, possiede 2,4 miliardi di crediti – di Fabrizio Gatti
Miliardi del Superbonus all’estero: chi è Christopher Aleo – di Cesare Treccarichi
Vi ristrutturo casa gratis”: spariti miliardi di euro per i cantieri del Superbonus mai partiti – di Cesare Treccarichi



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