settima in Italia per suolo edificato

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AUGUSTA – “Peppe Di Mare ce l’ha fatta”. Il sindaco Fratelli d’italia, già “campione d’incassi” dalla Regione per sagre e cantanti, entra anche nella hit parade nazionale sul consumo di suolo. La sua amministrazione di centrodestra, dopo aver conquistato l’atteso primato in Sicilia, chiude il 2024 piazzandosi pure al settimo posto fra i Comuni italiani maggiormente benemeriti nei cementifici. Un risultato che, secondo il coordinamento ambientalista Salvare Augusta, è addirittura record nazionale se rapportato all’incremento demografico: poco meno di 12 ettari per ciascuno dei 3 nuovi abitanti registrati nell’ultimo anno”. L’ultimo bilancio di un quadriennio amministrativo da “incorniciare”, anche per le molte riqualificazioni urbanistiche green free, è stato presentato il 27 dicembre in una conferenza stampa al Lag di piazza Grazie. Un appuntamento che ormai registra i regressi in tema di tutela ambientale, del nuovo corso a Palazzo di città. Il quale ha arricchito il dossier “celebrativo” degli ecologisti, quasi alla vigilia di Natale, dando il definitivo benestare alla costruzione di un Lidl proprio davanti il cimitero monumentale. Sarà il terzo supermercato da realizzare dove c’è la principale via di fuga dall’abitato, aggiungendosi al nuovo Eurospin e allo shopping mall nella “ex Sicari”, già autorizzati a poche centinaia di metri. Una strenna natalizia al cesto elettorale dell’opposizione, la quale ancora aspetta da Palermo gli esiti dell’ispezione della Vigilanza urbanistica, ma che candida la giunta Fdi-LegaFiMpa per la top ten europea sull’indifferenza ai Piani di protezione civile. Con un occhio alla classifica mondiale, dominata da emiratini e cantonesi, sulla percentuale più abnorme fra residenti e grandi punti vendita.

Via libera al Lidl del cimitero, Edicola libera e Pd: una vergogna che non serve alla città?

L’area dove sorgerà il Lidl con vista camposanto.

“Sotto l’albero del cipresso abbiamo trovato questo regalo: assessori vari, non vi indignate? Consiglieri comunali, tutto a posto?”. Il feroce commento arriva da Edicola libera, con un post pubblicato dal presidente Domenico Tringali, che fra gli autonomisti di governo gode amicizie e credito anche se ostile alla maggioranza. “Si fa passare un supermercato come una costruzione di interesse collettivo: è vero interesse collettivo, anche se le opere di compensazione prevedono una piccola area destinata al verde pubblico e per lo sport?  Almeno avete previsto una simulazione della viabilità?”. Sembra infatti che l’Eurospin abbia dovuto rinviare l’inaugurazione per alcuni pareri dubbiosi sulla nuova regolazione del traffico, testata dal Comune dopo il nulla osta al supermercato. Una problematica che sarà acuita quando l’antistante ex falegnameria industriale verrà riconvertita in centro commerciale, e si riproporrà nuovamente con l’Iper all’incrocio con Brucoli“La realizzazione del nuovo Lidl non indigna più nessuno: tutte scimmie nude che ballano”, polemizza Tringali. A vestirsi di indignazione è invece il Partito democratico, che parla di “città sacrificata in nome di un interesse immediato che non guarda al futuro”. Il capogruppo Giancarlo Triberio scrive che “l’amministrazione dei Fratelli d’italia sembra ignorare completamente le esigenze di uno sviluppo sostenibile, piegandosi agli interessi di pochi a discapito di tutti. Ogni angolo è oggetto di una nuova ‘speculazione edilizia’, senza alcuna visione di futuro”. Il consigliere spiega che “uno degli esempi più eclatanti di questa gestione scellerata è la recente approvazione delle autorizzazioni per la costruzione di tre supermercati all’ingresso della città, su un’area strategica che rappresenta l’unica via di fuga in caso di emergenza”. Nel suo comunicato sottolinea che ”non solo non risponde a nessuna reale esigenza della nostra comunità, ma crea un problema di viabilità gravissimo, destinato a congestionare ulteriormente una zona già critica. La domanda è: cosa porteranno questi supermercati ai cittadini, se non una maggiore difficoltà nel muoversi e una perdita di qualità del nostro paesaggio urbano?”. Secondo il Pd si otterrà invece “un continuo impoverimento delle attività del centro storico. Ma è un effetto che in realtà i commercianti dell’Isola sembrano non temere, stando alle “vetrine” continuamente offerte al sindaco con le “Notti bianche”.

Salvare Augusta: edificati oltre 35 ettari in un anno, quanto Palermo e Catania insieme.

Via di fuga rivoluzionata per l’accesso al nuovo Eurospin a ingresso città.

“Oltre 35 ettari in un solo anno, l’equivalente di 49 campi di calcio: con questo dato, Augusta si piazza in testa alla classifica dei comuni siciliani per consumo di suolo nel 2023”, sottolinea il comunicato del coordinamento ambientalista. Il documento fa notare che la cittadina è passata “davanti persino alle città metropolitane di Palermo, 21 ettari, e Catania, 15 ettari”. Le due metropoli siciliane, guidate anch’esse dal centrodestra“sommate insieme consumano quasi quanto il comune megarese riesce a consumare da solo”. Questo “record inglorioso”, evidenziato dagli ecologisti, è certificato dal  “rapporto del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente. Secondo il Snpa“per il periodo 2022 – 2023, Augusta copre da sola il 7 per cento dell’intero suolo consumato in Sicilia. La regione del presidente forzista Renato Schifani, coi suo 483 ettari ceduti al cemento, “si attesta al sesto posto in Italia. Ma recupera posizioni fino alla vetta “per le aree a rischio idraulico, nelle quali registra “il maggior incremento percentuale” di superfici edificate proprio dove è maggiormente problematico. La “Città dei due porti” tira la volata cementizia all’intera provincia, sperando così di guidarla con un suo esponente anche quando tornerà Ente elettivo“A livello provinciale Siracusa, come nel 2022, è prima con 92 ettari”, certifica Arpa Sicilia. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale registra inoltre che è “seguita da Catania, 89 ettari, e da Palermo con 84 ettari”. Il coordinamento ambientalista rivela che “dall’esame delle cartografie elaborate da Ispra e Arpa, i 35 ettari consumati ad Augusta si collocano in prevalenza nella zona industriale. Dove accanto ai campi fotovoltaici, spiccano i 6 ettari cementificati da Sonatrach per la realizzazione di un complesso edilizio composto di uffici, magazzini e diversi fabbricati in cemento armato da adibire a officine. Il tutto in un’area soggetta a vincolo di tutela 1 secondo il Piano paesaggistico regionale.

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Coordinamento ambientalisti: già “sigillato” un quinto dell’intero territorio comunale.

Enzo Parisi e Gianmarco Catalano, portavoce di Salvare Augusta.
copertina: repertorio di una conferenza stampa del coordinamento.

Il coordinamento ricorda che “nuovi fabbricati residenziali sono sorti tra Monte Tauro e la Gisira di Brucoli, località quest’ultima dove tra il 2022 e 2023 sono scomparsi circa 8 ettari per far spazio a nuove villette. Eppure, nonostante “questo scenario allarmante che produce enormi danni socio-ambientali, l’amministrazione non solo ignora il problema ma anzi rilancia con la pianificazione di generose colate di cemento per insediamenti commerciali, turistici e residenziali”. Si tratta di “progetti che sono al vaglio del Dipartimento regionale Urbanistica dopo le denunce depositate da Salvare Augusta e rilanciate da alcuni consiglieri”. Il “Servizio 5” che sta esaminando le pratiche, dopo un avventuroso iter costellato da pec “fantasma” e ispettori revocati “irritualmente” a seguito di summit con sponsor politici a Palermo, non si è ancora pronunciato. Ma il Comune è andato avanti ugualmente, anche nei progetti più contestati,  segno evidente che dalle stanze palermitane non teme sorprese. Eppure, sottolineano gli ecologisti, “se gli interventi urbanistici e d’edilizia privata avallati dall’amministrazione Di Mare fossero realizzati nei prossimi anni – tra piani di lottizzazione, ipermercati, fast-food e discariche – c’è da attendersi un incremento del consumo irreversibile di suolo di almeno 50 ettari. Una cifra da sommare ai 64 ettari già venuti meno tra il 2021 e il 2023, che rappresentano i tre quarti del territorio consumato ad Augusta negli ultimi 11 anni”.  Salvare Augusta commenta che “se lo scopo dell’amministrazione è quello di raggiungere tristi primati, bisogna prendere atto che ci sta riuscendo: prima in Italia per consumo pro-capite per nuovi abitanti, già oggi ha consumato 2.206 ettari della superficie totale di 11.070 ettari, cioè un quinto del suolo del Comune risulta ormai sigillato e impermeabilizzato”. Il comunicato parla di “insana strategia auto-distruttiva che è urgente fermare per salvaguardare il benessere delle persone”. Avvertendo che ”gli Attila, i nuovi e i vecchi vandali, devono sapere che tagliare gli alberi per piantare cemento è una politica barbara che continueremo a contrastare, democraticamente e a viso aperto”.



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