“No agli animali nei circhi, li vogliamo liberi non in gabbia” le letterine dei bimbi al sindaco di Napoli

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Le letterine dei bambini napoletani al sindaco Gaetano Manfredi: “Non vogliamo i circhi con gli animali. Devono essere liberi e felici”

La letterina di una bambina al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi

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“Gli animali devono essere liberi, non stare in gabbia o essere usati nel circo. Gli animali hanno tutto il diritto di vivere nel loro ambiente e non essere sfruttati per fare i soldi. Sono esseri viventi come noi e vanno rispettati”. Sono le letterine scritte dai bambini napoletani al sindaco Gaetano Manfredi. I pensierini sono stati raccolti in un documento, con i disegni realizzati dai bimbi, e consegnati al Comune di Napoli nell’incontro con le associazioni animaliste che si è svolto ieri, venerdì 27 dicembre, a Palazzo San Giacomo. “C’erano 9 bimbi – racconta a Fanpage.it, Roberta Gaeta, consigliera regionale e delegata per il Consiglio Regionale della Campania per la tutela degli animali – hanno firmato le letterine davanti al capo di gabinetto”.

“L’anno scorso – prosegue Gaeta – nel corso di una manifestazione, uno dei bambini disse al megafono: ‘Ci vorrà del tempo, ma un giorno i circhi con animali non esisteranno più’. Mi vengono i brividi ogni volta che ci penso. Lo disse in maniera così naturale e spontanea che ci lasciò senza parole. Per la lucidità e la consapevolezza che non ci si aspetterebbe da un bambino”.

Le associazioni animaliste della Campania da tempo protestano contro l’uso degli animali nei circhi. Ieri sera si è tenuta una manifestazione con il parlamentare Francesco Emilio Borrelli (Avs), l’animalista Enrico Rizzi e Roberta Gaeta, all’esterno del circo di Licola, dove alcuni giorni fa dei leoni sono stati frustati durante uno show. Il video ha suscitato molto scalpore. L’ammaestratore ha poi spiegato i motivi del gesto.

Le letterine dei bimbi sul circo con gli animali inviate a Manfredi

Le associazioni ieri hanno presentato al Comune di Napoli un documento per chiedere regole più severe per i circhi con animali. Tra i documenti consegnati all’amministrazione Manfredi anche le letterine dei bimbi che hanno scritto cosa pensano del circo con gli animali.

“Signor Sindaco – scrive Lorenza – il circo è solo sofferenza per gli animali perché li maltrattano e li usano per fare soldi”. “Io non voglio andare al circo – aggiunge Alice – perché gli animali vengono maltrattati, è molto triste vederli soffrire”. “Trattano male esseri viventi che dovrebbero essere liberi di volare, di correre e di stare con i propri simili”, commenta il piccolo Salvatore.

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Ma non finisce qui. “Non è giusto che non siano nel loro habitat naturale – si legge nella letterina firmata da Beatrice – e vengano rinchiusi in minuscole gabbie, che vengano sfruttati e facciano i nostri zimbelli, e che la gente paghi il loro dolore”. Valeria è d’accordo: “Gli animali non devono stare al circo perché li sfruttano e li frustano e li costringono a fare delle cose che non vogliono fare”.

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E Ludovica scrive: “Gli animali devono essere liberi. Quelli che vediamo al circo nascono in gabbia e vivono tutta la vita solo per fare quello che vogliono gli ammaestratori. Non è giusto divertirsi guardando animali tristi che fanno cose che nella loro natura non farebbero mai. Avete mai visto una tigre su due zampe a giocare con il pallone o un leone che invece di correre libero nella savana, sta seduto e ruggisce? Non è giusto. Gli animali devono essere liberi”.

Mentre Chiara aggiunge: “Signor Sindaco, secondo me il circo non deve utilizzare gli animali che hanno tutto il diritto di vivere nel loro ambiente e non essere sfruttati per fare i soldi. Gli animali sono esseri viventi come noi e vanno rispettati. Solo perché sono diversi da noi umani non dobbiamo maltrattarli. Tanti Paesi nel mondo vietano l’uso degli animali nei circhi, perché l’ Italia no? Perché non cominciamo noi napoletani a dare una lezione di civiltà a tutt’Italia?”.

Il documento delle associazioni animaliste

Nel documento presentato dalle associazioni animaliste al Comune di Napoli si parla di “abusi, sofferenze e proposte”. “Gli animali usati nei circhi – si legge – vivono una realtà di abuso, umiliazione, privazione. Si stima che siano ancora 2.000 circa gli animali imprigionati nei circhi italiani, esseri innocenti, costretti ad addestramenti indecenti, basati sulla violenza fisica e psicologica, rinchiusi in gabbie anguste, sottoposti a spostamenti stressanti”.

Nella lettera degli adulti al sindaco Manfredi vengono affrontate diverse tematiche. Gli animali sono ritenuti come “prigionieri le cui condizioni di vita sono di gran lunga peggiori di quelle in cui vivono anche i più violenti tra i nostri criminali. Addestrati da domatori che aggrediscono fisicamente e minacciano questi animali mentre si ammantano del titolo di professionisti! Gli odierni ferri del mestiere sono in gran parte quelli utilizzati dagli addestratori del passato: fruste, bastoni con uncini metallici, spranghe, catene”.

La lettera prosegue così:

Mortificati e costretti a compiere ogni giorno gli stessi ridicoli movimenti, queste creature sono psicologicamente annientate, sottoposte a mesi di maltrattamenti e sofferenze, una condizione di stress tale da poter sfociare in comportamenti di ribellione. L’Italia, resta uno dei pochissimi Paesi in Europa a non avere una legislazione che vieti l’ utilizzo degli animali nei circhi, anzi, la loro presenza è prevista da una normativa risalente al 1968, la legge n. 337, che permette l’uso di tutti gli animali nei circhi.

Quindi, la richiesta di intervento alle istituzioni:

Tutto questo non è più ammissibile! Pertanto chiediamo al Parlamento ed al Governo, di fermare questo vergognoso sfruttamento, mettendo mano ad una riforma della legge dello spettacolo che vieti gli animali nei circhi ora, non si può più aspettare per avere un nuovo Codice dello spettacolo, ancor più alla luce degli ultimi avvenimenti! Chiediamo inoltre al Signor Sindaco della nostra città di vietarne l’attendamento, attraverso un Regolamento Comunale ad hoc.

E concludono con una proposta:

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Ciò che vogliamo è un circo che mostri soltanto i talenti umani per proteggere tanto gli animali quanto i nostri figli da osceni spettacoli altamente diseducativi, che incentivano indifferenza verso tutto ciò che non è umano e lontananza verso il mondo animale. In un tempo in cui la spinta tecnologica ha accresciuto questo senso di estraneità nei confronti degli animali, chiediamo inoltre che siano affrontate nella scuola, le tematiche relative al mondo animale al fine di accrescerne la conoscenza, perché possa divenire un’alterità da cui poter apprendere e a cui tributare rispetto. Non uno sparuto progetto in una scuola d’eccellenza, ma una vera e propria materia oggetto di studio alla stregua delle altre. Un atto questo dovuto in virtù del debito culturale che ci lega alla diversità animale.





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