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Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


(di Enrica Piovan)
Taglio del cuneo e Irpef a tre
aliquote strutturali, sostegno alla natalità, ma anche Ires
premiale e fondi al Ponte e alla Tav. La terza manovra del
governo Meloni, che mobilita 30 miliardi, diventa legge. Ecco i
principali interventi.
FISCO. La revisione del taglio del cuneo prevede per i
dipendenti con reddito fino a 20mila euro il riconoscimento di
un bonus, per quelli tra 20 e 40mila una detrazione con
decalage. Per l’Irpef c’è la stabilizzazione delle aliquote su
tre scaglioni. Gli interventi su cuneo e Irpef da soli assorbono
oltre 17 miliardi. Ci sono risorse per il sostegno degli
indigenti e per gli acquisti con la Carta ‘Dedicata a te’. Per
le imprese arriva l’Ires premiale: ridotta di 4 punti per chi
accantona almeno l’80% degli utili del 2024 e ne reinveste in
azienda almeno il 30% (e non meno del 24% degli utili del 2023).

   
Raddoppia la tassazione sui veicoli aziendali nuovi. Si amplia
da 30 a 35mila euro il tetto di reddito da lavoro dipendente per
accedere alla flat tax per la parte di lavoro autonomo. La web
tax varrà solo per le grandi aziende con ricavi sopra i 750
milioni, la tassa sulle criptovalute resta al 26%. Aumentano le
tasse su giochi e scommesse. I pos dovranno essere collegati al
registratore di cassa.

   
FAMIGLIA. Cambiano le detrazioni, con una stretta per i
redditi oltre i 75mila euro e l’introduzione del cosiddetto
quoziente familiare. Arriva anche il “bonus nuove nascite”,
un’una tantum da mille euro per ogni nuovo nato in nuclei con
Isee sotto 40mila euro. Viene esteso a tutti e reso strutturale
il bonus nido (sempre per con Isee fino a 40mila euro). Si
allargano i congedi parentali all’80%, per tre mesi invece degli
attuali due. Arriva il fondo ‘Dote famiglia’ per le attività
extra-scolastiche dei giovani da 6 a 14 anni in nuclei con Isee
fino a 15mila euro. Nasce il Fondo per il sostegno e la
valorizzazione degli oratori.

   
PENSIONI. Le minime saranno rivalutate nel 2025, passando da
614,77 euro a 617,9. Vengono prorogate le misure di flessibilità
in uscita Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Viene anche
rafforzato il bonus Maroni per chi sceglie di restare al lavoro.

   
Chi è nel sistema contributivo potrà cumulare la previdenza
obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno
pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad
anticipare la pensione a 64 anni.
LAVORO. E’ prorogata per tre anni la maggiorazione del costo
ammesso in deduzione per le nuove assunzioni, pari al 20%,
elevato al 30% per giovani e donne. Viene rifinanziata la Nuova
Sabatini e prorogato al 2025 il credito d’imposta per
investimenti nella Zes per il Mezzogiorno. Prorogati per tre
anni anche la detassazione dei premi di produttività (dal 10% al
5%). Il tetto dei fringe benefit sale a mille per tutti, duemila
per chi ha figli; importi maggiorati per i neoassunti che
accettano di trasferirsi ad oltre 100 chilometri da casa. Sale
dal 25 al 30% il limite di detassazione delle mance per i
camerieri. Arriva la proroga del fondo di garanzia per le Pmi.

   
Previsto anche un Fondo con 3 milioni in 3 anni a sostegno delle
imprese dell’indotto Ilva. Arriva un fondo ad hoc di 70 milioni
per finanziare la partecipazione dei lavoratori alla gestione e
agli utili. Sale il fondo per le famiglie vittime incidenti
lavoro e c’è anche una stretta contro l’abuso della Naspi.

   
CASA. Il bonus ristrutturazioni e l’ecobonus restano al 50%
per le prime case, scendono al 36% per le altre, con tetto a
96mila euro. Stesso schema anche per il sismabonus, senza tetto
di spesa. Prorogato il bonus mobili a 5mila euro. Rinnovate fino
al 2027 le agevolazioni sui mutui per l’acquisto della prima
casa per gli under 36 e le giovani coppie. Arriva il bonus per
elettrodomestici con un contributo massimo del 30% del costo.

   
Non potranno più essere portate in detrazione invece le caldaie
a gas.
SANITA’. Nuove risorse per finanziare il fabbisogno sanitario
nazionale standard, incrementato di 1,3 miliardi nel 2025. Una
quota delle risorse è accantonata in vista dei rinnovi
contrattuali 2028-2030. Aumentano le indennità di Pronto
soccorso e quelle di medici e infermieri. Flat tax al 5% per gli
straordinari degli infermieri. Dal 2025 tutte le ricette mediche
saranno elettroniche. Risorse in più per la prevenzione del
tumore al polmone. Incrementati i fondi del bonus psicologo,
arriva il sostegno psicologico a scuola.
PA, MANAGER E MINISTRI. Blocco parziale del turnover nella
Pa, ad esclusione di enti locali, Forze dell’Ordine, Vigili del
Fuoco e ricercatori. Arriva anche il tetto ai compensi dei
vertici degli enti che ricevono fondi pubblici. Per questi
soggetti non ci sarà l’obbligo dei revisori del Mef ma una
stretta sui controlli dei bilanci se gli aiuti statali sono
“significativi”. Salta l’equiparazione dei compensi dei ministri
non parlamentari con quelli dei colleghi eletti: avranno solo un
rimborso trasferte. Scatta il divieto per i compensi esteri, la
cosiddetta norma anti-Renzi, anche per i membri del governo.

   
RAI ED EDITORIA. Prevista una stretta per i costi della Tv
pubblica, limitata alle consulenze esterne. Il canone risale da
70 a 90 euro. Arrivano 50 milioni per misure in favore
dell’editoria.

   
OPERE E TRASPORTI. Un miliardo in più alla Tav e un altro a
Ferrovie per le opere Pnrr. I nuovi fondi destinati al Ponte
sullo Stretto sono pari a 1,5 miliardi (con 500 milioni per le
opere annesse). Proroga fino a 20 anni per le concessioni
elettriche: il maggior gettito va a riduzione delle bollette. Le
tasse d’imbarco salgono di 50 centesimi per i voli extra Ue.
TAGLI E COPERTURE. Dalla riorganizzazione delle detrazioni si
ricava un miliardo, mentre dal capitolo banche-assicurazioni ne
arrivano 3,5. Per le banche sono previsti interventi sulle Dta e
sulle stock options, mentre le assicurazioni dovranno versare
annualmente l’imposta di bollo. Un ulteriore contributo di 400
milioni arriva dalle banche per il taglio dell’Ires. Nel
triennio 2025-2027 la spending review a carico dei ministeri
prevede tagli per circa 7,7 miliardi.

   

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