Lecco: entra in piazza Garibaldi col pass per disabili, multata

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Metti un caldo pomeriggio d’inizio autunno e la voglia di fare un giro a Lecco. Detto fatto Simona R., insegnante disabile al 68%, residente in provincia di Como, decide di venire in città. Espone il tagliando che la qualifica come diversamente abile e parcheggia in piazza Garibaldi nell’apposito stallo. Peccato che a distanza di poche settimane la donna riceve a casa la multa: sono 68,30 euro (che diventano 93,20 se non vengono pagati entro 5 giorni) per essere entrata nell’area dello Ztl.

Lecco: entra in piazza Garibaldi col pass per disabili, ma si becca una multa

«Era l’8 ottobre e prima di fare il mio ingresso in piazza – ci spiega la donna – ho verificato che l’accesso fosse consentito alle persone che come me hanno difficoltà a deambulare. Infatti il cartello indica che ho il diritto di posteggiare in piazza esponendo il contrassegno. Cosa che naturalmente ho fatto».
Simona R. quindi scrive al Comune spiegando che lei è perfettamente in regola. «Ho ricevuto la vostra raccomandata contenente la notifica di una mia violazione per essere transitata abusivamente con la mia auto in una zona a traffico limitato senza essere in possesso di autorizzazione – recita la missiva dell’insegnante – Faccio però presente che, essendo io titolare di un tagliando per il parcheggio disabili, potevo accedere a tale zona. Quel giorno il tagliando era regolarmente esposto ed io ero sulla mia auto nel posto passeggeri. Pertanto chiedo che mi venga annullata la violazione. A Lecco più volte sono transitata in zone a traffico limitato (sempre esponendo il tagliando) e mai nulla mi era stato contestato in precedenza».

Però l’insegnante non ha ottenuto risposta. «Ho dovuto presentare diversi solleciti. Poi finalmente mi hanno scritto, ma chi lo ha fatto non si è nemmeno firmato».
Di certo la risposta – giunta poi il 19 dicembre scorso – da parte di un ignoto funzionario del Comune non era quella che la donna si aspettava. «Con la presente per comunicare che l’accesso alla Ztl deve essere comunicato preventivamente al passaggio, e nel nostro sistema non è pervenuta alcuna richiesta di autorizzazione all’ingresso in Ztl secondo le ordinarie modalità. Trattandosi di un sistema automatico di rilevazione targhe, e di ingresso non autorizzato per quanto spiegato sopra, la sanzione è da ritenersi legittima».

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Ma la battaglia di Simona R. è tutt’altro che conclusa

«Mi è successo anche a Milano – risponde – solo che a differenza dell’Amministrazione di Lecco sono stati solleciti nella risposta e di sono profusi in scuse. Non solo, mi hanno detto di aver inserito la targa della mia auto nel loro sistema, cosa che mi consentirà di girare dovunque, nel capoluogo lombardo. La cosa non finisce qui e non è certo per la cifra. Andrò davanti al giudice di pace per difendere un diritto non solo mio e a pagare il mio avvocato, purtroppo, saranno i lecchesi. Ma le sembra possibile che debba comunicare i miei spostamenti al Comune? Manco fossi una sorvegliata speciale. E il mio diritto alla privacy?».

Di qui la risposta che la donna ha inviato al Comune di Lecco

«Gentile signore o signora, sarebbe stata cosa gradita se lei avesse firmato in modo da capire con chi mi sto interfacciando. Innanzitutto vorrei sapere in base a quale articolo di legge sostiene con così tanta veemenza che la sanzione è da ritenersi legittima. Mi può cortesemente rispondere? Io, da umile cittadina, mi sono ampiamente documentata e mi risulta esattamente il contrario: l’ordinamento giuridico afferma il principio alla stregua del quale il disabile titolare del pass invalidi non deve comunicare la propria targa per circolare nelle Ztl o sulle corsie preferenziali. L’ordinamento giuridico non subordina l’esercizio del diritto di transito nelle Ztl degli invalidi, all’assolvimento di un onere informativo all’ente locale. Il contrassegno invalidi autorizza la circolazione e la sosta dei veicoli adibiti al trasporto di una persona con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta, anche nelle zone a traffico limitato e nelle aree pedonali urbane. La sua validità non è limitata al territorio del Comune che ha rilasciato tale contrassegno, ma è estesa a tutto il territorio nazionale. Pertanto non ho alcuna intenzione di sottostare a questo evidente abuso di potere e sarà mia premura informare di come l’amministrazione lecchese, invece di agevolare un soggetto disabile, gli crea un ulteriore ostacolo. Se dovrò portarvi davanti al giudice di pace lo farò, addebitando a voi le spese legali. Dopo la mia ultima mail ho inviato un sollecito perché non mi hanno risposto. Invierò un sollecito al giorno. Se non risponderanno attraverso la Ledha e i loro legali presenterò ricorso al giudice di pace».

E non è neppure la prima volta che succede. Sì, perché a maggio un altro disabile si era rivolto al Giornale di Lecco per segnalare che dopo essere entrato in piazza della Stazione aveva ricevuto una sanzione. E come in quella circostanza ricordiamo che i giudici della sesta sezione civile della Corte di cassazione con l’ordinanza n. 37452 del 30 novembre 2021 hanno ritenuto che la circolazione in Ztl è consentita, e di conseguenza la multa è illegittima, anche nel caso in cui l’auto viene usata per trasportare una persona disabile. Purché munita di apposito contrassegno.



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