Il turismo è diventato un termine dispregiativo nel 2024. L’aumento vertiginoso dei numeri di visitatori, alimentato dal fenomeno del “revenge travel” post-pandemico, ha portato a un record storico di turisti in quasi tutte le principali destinazioni, come Portogallo e Spagna. Non solo il turismo è tornato ai livelli pre-pandemia, ma li ha addirittura superati.
Non è però l’unico cambiamento: è emersa una notevole inversione di atteggiamento da parte dei residenti verso i turisti nelle città che ospitano milioni di visitatori ogni anno. A Barcellona, i locali sono scesi in strada spruzzando pistole ad acqua contro ignari visitatori, mentre proteste hanno interessato alcune zone di Maiorca. In Scandinavia, il “flight shaming” (vergogna di volare) si è diffuso ulteriormente. A Londra, alcuni residenti hanno trovato un modo creativo per indirizzare deliberatamente i turisti verso ristoranti poco raccomandabili, temendo che potessero affollare i locali nascosti più apprezzati.
I consigli comunali hanno deciso di intervenire imponendo limiti giornalieri ai visitatori. Anche gli affitti a breve termine sono stati oggetto di restrizioni: Budapest ha votato per vietarli a ottobre e alcune aree di Atene hanno deciso di non rilasciare nuove licenze per affitti a breve termine a partire dal prossimo anno.
“Le amministrazioni locali e i governi stanno riprendendo il controllo, alcune seguendo le regole, altre con tattiche più informali o di tipo “guerriglia””, ha affermato Caroline Bremner, responsabile senior della ricerca sui viaggi presso Euromonitor International, in un’intervista a Fortune. Sebbene il 2024 rappresenti un punto di svolta nell’overtourism, con una spesa record di 1,9 miliardi di dollari nel settore turistico, Bremner ha aggiunto che questa tendenza era in atto da tempo.
Il turismo non solo sarà più difficile, ma anche più costoso. A Venezia, ad esempio, è stata introdotta una tassa di €5 al giorno per i visitatori giornalieri, che sarà estesa anche al 2025.
In sintesi, il turismo non sarà mai più lo stesso.
Cosa sta innescando questa opposizione?
Gran parte del recente malcontento dei residenti è dovuto al fatto che il turismo compromette la qualità della vita e fa aumentare i costi delle abitazioni. Con il crescente numero di proprietà dedicate all’ospitalità, il mercato degli affitti si è ridotto, facendo lievitare i prezzi delle case.
“Le proteste degli ultimi 12 mesi derivano da un evidente fallimento nella comunicazione dei reali benefici del turismo alle persone comuni. In molti casi, il turismo è stato ingiustamente additato come colpevole di problemi di lunga data, come la persistente crisi abitativa”, ha dichiarato Alex Penadés, CMO della società spagnola di gestione immobiliare Avantio.
Alcuni aspetti di questa situazione possono essere spiegati attraverso modelli di studio sul turismo, come l’Irridex (Indice di Irritazione), che descrive come l’atteggiamento dei residenti nei confronti del turismo cambi gradualmente con l’aumento del numero di visitatori, peggiorando la qualità della vita.
“La ragione principale è che i luoghi che stanno sperimentando l’overtourism sono quelli che non hanno preso misure preventive anni fa”, ha detto Richard Butler, professore emerito di gestione dell’ospitalità e del turismo presso l’Università di Strathclyde, in un’intervista ad agosto. “Il turismo è una benedizione mista. Porta denaro, ma anche disturbo”.
Guardando al 2025: quale sarà il futuro del turismo?
Secondo Penadés, il 2025 sarà “l’anno del gatekeeping nel turismo”.
«I viaggiatori potrebbero sforzarsi di evitare le mete “virali” che, negli ultimi mesi, sono diventate sinonimo di proteste accese, preferendo luoghi meno affollati dove poter evitare le folle e lo stigma di contribuire al problema dell’overtourism», ha detto.
Anche gli esperti di viaggi sostengono che si stia verificando un cambiamento verso un turismo più consapevole, bilanciando i benefici economici con la necessità urgente di proteggere i siti iconici minacciati.
Secondo Kate McCabe, esperta di viaggi e conduttrice del programma Dream of Italy: “Il 2025 segnerà una nuova alba”.
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