Sono oltre 800 gli emendamenti delle opposizioni, ma difficilmente ci sarà il tempo per esaminarli
La manovra economica da circa 30 miliardi approvata venerdì scorso dall’Aula della Camera, è attesa ora al Senato per lo sprint finale. Domani la Commissione Bilancio di palazzo Madama tornerà a riunirsi alle 11 per esaminare e licenziare il testo. Il provvedimento è atteso dall’Assemblea per l’avvio della discussione generale nella giornata stessa, alle ore 14, e l’approvazione definitiva dovrebbe arrivare a seguito di un nuovo voto di fiducia entro dopodomani, sabato 28 dicembre. Gli emendamenti presentati dalle opposizioni sono oltre 800, ma difficilmente ci sarà il tempo per esaminarli. Per la maggioranza è una legge di bilancio ispirata a serietà e responsabilità. Le opposizioni la valutano invece negativamente, puntando l’attenzione soprattutto sul comparto della Sanità, con uno stanziamento giudicato insufficiente.
Si tratta di una legge di bilancio composta per due terzi dall’intervento per rendere strutturale, la riduzione almeno per i prossimi 5 anni, del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro e il passaggio a tre aliquote Irpef (23% per i redditi fino a 28mila euro, 35% da 28mila a 50mila euro e 43% oltre i 50mila euro). Arriva pero’ una stretta sulle detrazioni per i redditi più alti e viene introdotto un meccanismo di quoziente familiare.
Per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro gli oneri e le spese per i quali è prevista una detrazione dall’imposta lorda sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato moltiplicando l’importo base determinato in corrispondenza del reddito per il coefficiente indicato in corrispondenza del numero di figli. È stata poi introdotta l’Ires premiale con uno sconto del 4% dell’aliquota per le imprese che accantonano utili e reinvestono in nuove assunzioni a tempo indeterminato. La misura costa poco più di 400 milioni e prevede un ulteriore contributo delle banche. La flat tax per i dipendenti aumenta da 30 a 35mila euro.
Per quanto riguarda invece la tassazione dei profitti delle criptovalute, il testo licenziato dal Consiglio dei Ministri l’ aveva portata al 42%, mentre è stata riportata in Commissione al valore originario al 26%, con una previsione di aumento dal 2026 al 33% . La cosiddetta “webtax” invece verrà applicata solo alle grandi aziende, con ricavi superiori a 750 milioni di euro, escludendo cosi’ le pmi e l’editoria on line.
Per incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, è riconosciuto per ogni figlio nato o adottato dal 1 gennaio 2025 , un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione. Il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente deve avere un Isee non superiore a 40.000 euro annui. Il congedo parentale a sostegno di maternità e paternità fino al sesto anno di vita del bambino viene esteso dal 60% all’80% della retribuzione da due a tre mesi. Nella determinazione dell’Isee non incidono le erogazioni relative all’assegno unico e universale.
Viene poi confermato il progressivo ridimensionamento del superbonus: dal primo gennaio 2025 passerà dal 70% al 65%, limitato agli interventi con Cilas già presentata al 15 ottobre 2024 e lavori approvati. Prorogato nel 2025 l’Ecobonus: dal 2025 scenderà al 50% per la prima casa e al 36% per gli altri immobili posseduti.
Sono stati ripristinati i fondi per la prosecuzione della Metro C di Roma oltre piazza Venezia, l’ultima stazione della linea di cui è stata avviata la costruzione, per assicurare la prosecuzione fino alla Farnesina, sede del Ministero degli Esteri, adiacente allo Stadio Olimpico. Inizialmente le risorse erano state stornate, vista l’assenza di una progettazione definitiva della tratta.
Per il 2025 viene anche concesso un contributo non superiore a 100 euro – con una dotazione complessiva da 50 milioni di euro – per l’acquisto di elettrodomestici di elevata efficienza energetica non inferiore alla nuova classe B, prodotti in Europa, con contestuale smaltimento dell’elettrodomestico sostituito.
Viene istituito un fondo “Dote Famiglia”, finanziato nel 2025 con 30 milioni di euro , da utilizzare per le attività extra scolastiche dei figli a carico, con un’età compresa tra i 6 e i 14 anni, delle famiglie con un reddito con Isee pari o inferiore a 15.000 euro. E i lavoratori che hanno presentato le dimissioni volontarie da un impiego a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti avranno diritto alla Naspi in caso di licenziamento solo se hanno almeno 13 settimane di contribuzione dal nuovo impiego. Crescono di poco meno di 1,4 miliardi l’anno, fino al 2032, i fondi destinati al Ponte sullo Stretto, rispetto agli 11,6 miliardi complessivi della manovra dello scorso anno. E aumenta da 1,6 a 2,2 miliardi il credito d’imposta per investimenti nella ZES la Zona Economica Speciale del Mezzogiorno. Per mantenere i livelli di crescita occupazionale e contribuire alla riduzione dei divari territoriali viene introdotto anche lo sgravio del 25% sui contributi per i lavoratori
Cgil e Uil a novembre hanno proclamato uno sciopero generale denunciando l’assenza di provvedimenti su pensioni, redditi e lavoro. Ad accendere la contesa tra maggioranza e opposizioni anche un provvedimento dei relatori che chiedeva di equiparare l’indennità dei ministri, vice e sottosegretari non parlamentari con quella dei colleghi eletti. Dopo l’invito della premier Giorgia Meloni e del Ministro della Difesa Guido Crosetto a stralciare il provvedimento, è stata trovata una soluzione che prevede che ministri e sottosegretari non parlamentari e non residenti nella Capitale abbiano diritto al rimborso delle spese di trasferta da e per il domicilio o la residenza per l’espletamento delle proprie funzioni. Per coprire queste spese è stata creata una dotazione di 500mila euro annui a partire dal 2025.
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