MPS, biotecnopolo, aeroporto di Ampugnano, il Palio. L’onorevole di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti è un fiume in piena. Racconta e si racconta nel bilancio di fine anno che sceglie di condividere con i lettori de La Nazione. Una chiacchierata che si chiude con la consegna del ’carbone’ ad un personaggio politico. A chi? Arrivate in fondo… e lo scoprirete!
Michelotti, partiamo dal Monte dei Paschi. Un anno importante, possiamo dire l’anno della svolta?
“L’anno della consacrazione e del ritorno di MPS sullo scenario nazionale. E’ stato fatto un grande lavoro dal governo Meloni dal punto di vista tecnico. La banca, dopo 13 anni, torna a distribuire dividendi. Ora si può ambire a fare un salto di qualità. E’ auspicabile che il Governo rimanga con un 11-12% anche per rispetto ai cittadini. Noi ci siamo spesi tanto per tutelare il brand e mantenere la sede qui. La Meloni ha detto ’Lo Stato rimane fino a quando ce n’è bisogno’”.
L’ha detto l’Europa al Governo italiano…
“Sì e Giorgia ha parlato di ’uscita ordinata’ dello Stato dal capitale della banca. Ora la sfida è che la banca rimanga a servizio della comunità e che rispetti la storia e la tradizione di questo territorio”.
Quanto è importante che resti il brand Siena?
“Molto, Siena ci deve rimanere. Mantenere la radice sulla città, anche nell’interesse dei privati”.
Anche lei sponsorizza la componente italiana come ha fatto il ministro Salvini?
“E’ un’ipotesi verosimile. Ci sono asset italiani che hanno risorse per entrare nel capitale banca. Noi abbiamo sventato l’assalto francese. Una compagnie italiana è auspicabile”.
Qual è la situazione del biotecnopolo?
“Si è fatto un gran parlare a sproposito. Nasce su iniziativa della sinistra, fu Enrico Letta a fare questa operazione con Rappuoli e Landi. Poi ha preso una piega che andava corretta. Aver fatto nomine del cda tre giorni prima delle elezioni politiche dove vinse Giorgia fu un blitz perché la sinistra doveva presidiare i 447 milioni di euro del Pnrr. Noi abbiamo revocato alcune nomine e i ministeri hanno messo persone di fiducia. Al Biotecnopolo partecipano quattro ministeri, ora ha vinto un bando europeo. I soldi ci sono purché ci siano progetti validi che meritano. Nella legge di bilancio abbiamo reciso il legame con Tls che non è modello virtuoso e sta costando alla comunità senese ed abbiamo stabilito che il Biotecnopolo avrà beni in comodato d’uso demaniale per obiettivi strategici”.
Dunque a che punto siamo?
“Sono i corso colloqui per le assunzioni. Stanno assumendo, è da mesi. Chi dice che è fermo dice una fake news. Un’eccellenza come Dario Neri è entrato nel comitato scientifico. Ora la scienza ha la palla”.
L’opposizione però dice altro…
“L’opposizione fa copia e incolla. E se è questo il modo di fare opposizione, allora io sono felice”.
Nell’agosto 2024, La Nazione ha pubblicato una sua intervista sull’aeroporto di Ampugnano. Si diceva che entro il 2024 ci sarebbero stati progetti e primi lavori. Ma?
“I progetti ci sono, i primi lavori no. I tempi della politica vanno lunghi. Bignami da viceministro è diventato capogruppo e i tempi si allungano. Una cosa è certa: Enac servizi ha stanziato un mione 850mila euro per Ampugnano e a breve andrà a gara il progetto pilota. Vogliamo rilanciare il territorio a livello turistico. Dobbiamo attrarre investimenti, non basta più brillare di luce propria. Siena sconta il ritardo infrastrutturale causato dalla sinistra che ha governato negli ultimi 50 anni”.
Situazione lavoro, la vertenza Beko non è solo un campanello d’allarme. Si parla di spacchettare il sito produttivo, che ne pensa?
“Assolutamente d’accordo sul parcellizzare. Se diversificare può aiutare a mantenere occupazione, va bene. Accanto alla protesta ci deve essere la proposta che deve esser questa e mettere tutti i più grandi imprenditori del territorio ad un tavolo provinciale perché tutti si devono caricare il proprio pezzetto di responsabilità. Le passerelle della sinistra servono a poco, la Boldrini era più interessata ai pakistani che alla Beko”.
Sulla Golden power, la comunicazione poteva essere diversa…
“E’ stato raccontato male da chi voleva strumentalizzare. E’ uno strumento importante su questioni strategiche di carattere nazionale. Sugli elettrodomestici è una forzatura, non sono il nostro core business. Mimit ha comunque utilizzato questo strumento per far sedere Beko ad un tavolo. Non si evitano i licenziamenti ma il Golden Power ha un potere inibitorio o sanzionatorio”.
E sul Palio cosa ha da dire? Il suo futuro è nelle mani del Governo.
“Ho fatto il viottolo al ministero della salute per definire l’Ordinanza Martini, nel 2025 chiuderemo questo testo. Il sindaco è sentinella instancabile. Ci sono stati due atti firmati, anche da esponenti Pd, sulla tutela del Palio, simbolo indiscusso, e il Comune di Siena è l’unico ente gestore della manifestazione”.
Il cardinale Lojudice ha lanciato gli stati generali del lavoro e dei giovani. Che ne pensa?
“Bene l’iniziativa del cardinale sugli stati generali dei giovani. Spero sia l’occasione per metterli in guardia dal gender e dalla cultura woke, ribadendo la centralità della famiglia e i valori non negoziabili. La CEI purtroppo fa politica ultimamente in modo evidente, si è schierata contro il governo. Ma noi andiamo avanti, sereni”.
L’Asl di Siena non ha ancora un direttore generale.
“Abbiamo sollecitato Giani al rispetto delle istanze che arrivano dal territorio, si pensi al merito invece di prendere l’amico dell’amico, l’amico del partito”.
Onorevole, cosa farà da grande?
“Io sono un militante e continuerò a farlo. E sono avvocato. Rimango al servizio del partito e di Giorgia, è una grande famiglia”.
Fra un anno le regionali, farete le primarie?
“Sono il vice di Tomasi, nostro candidato e di fatto gestisco il partito a livello regionale. A livello nazionale ho molti incarichi. Forza Italia chiede le primarie, questo non ha senso. Non capisco perché quando tocca a noi scegliere, e questa volta tocca a noi, si devono fare le primarie. Quando eravamo i parenti poveri, subivamo in silenzio e abbiamo subito molto. Ora tocca a noi: oneri e onori. Sul tema delle candidature locali il partito si esprimerà a gennaio, faremo una lista di sei persone e sarà competitiva. Se corriamo insieme allora esprimeremo un consigliere regionale. Purtroppo la legge elettorale toscana andrebbe riformata, è l’unica senza preferenze”.
Grazie onorevole Michelotti. Ci congediamo con un regalo. A chi consegnerebbe il carbone se ne avesse la possibilità?
“Avrei in mente due nomi. Ma scelgo l’assessore Bezzini. Duemila primari invece che medici, tanta roba!”. Il secondo nome se lo tiene in tasca, siamo nel Giubileo 2025, anno di speranza.
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