“Chi mi succederà nella ricostruzione deve proseguire in questo solco”

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“Quanto è stato fatto rappresenta solo una tappa di un cammino che dovrà essere portato avanti da chi mi succederà, valorizzando l’esperienza maturata e lo sforzo profuso dalla Struttura commissariale”. Il mandato del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario alla ricostruzione per Emilia-Romagna, Toscana e Marche è arrivato alle battute finali. Ultimo giorno il 31 dicembre, martedì prossimo, dopo un lavoro (suo e della Struttura commissariale che ha diretto) durato 18 mesi: un arco di tempo in cui c’è stato un “impegno costante” per “rispondere a una devastante alluvione”.

Durante il suo incarico, Figliuolo ha coordinato le operazioni di ricognizione e attuazione degli interventi di ricostruzione, ripristino e riparazione per le più urgenti necessità delle aree colpite dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dall’1 maggio del 2023. E dunque, ecco che oggi che Figliuolo vuol tracciare e condividere un bilancio di quanto fatto, precisando appunto che questo percorso è stato una “tappa” e si deve proseguire in questo solco. Ma di fatto le basi sono state messe con il lavoro del commissario e della sua Struttura. Si ricorda infatti che “dopo le prime misure adottate per la gestione dell’emergenza, è stato elaborato un piano in collaborazione con il Governo, le Regioni, i Comuni, gli enti e le realtà locali”. 

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Il bilancio del piano per la gestione dell’emergenza

Questo piano ha previsto “non soltanto interventi urgenti di ripristino delle infrastrutture, ma anche rimborsi per i danni subiti da famiglie e imprese, oltre a un supporto diretto per enti locali e soggetti attuatori”. Nel congedarsi, Figliuolo ha voluto inviare un messaggio alle popolazioni colpite, agli amministratori locali e alle istituzioni che hanno collaborato con lui “durante questi intensi mesi di lavoro”. Ricostruire, dice Figliuolo, “non significa soltanto mettere un mattone sopra un altro, rifare una strada o ripristinare un ponte: significa anche ricostruire legami, speranze e opportunità. Questo è ciò che abbiamo sempre cercato di fare, con tutte le nostre forze. È stato un lavoro complesso, reso possibile grazie a una straordinaria sinergia tra la mia Struttura e gli Enti locali, che hanno svolto un ruolo fondamentale come protagonisti della ricostruzione”.

Al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che lo ha designato come commissario per l’alluvione, al Governo, alle Regioni e a tutte le amministrazioni locali, “va il mio più profondo ringraziamento, nella consapevolezza che quanto è stato fatto rappresenta solo una tappa di un cammino che dovrà essere portato avanti da chi mi succederà, valorizzando l’esperienza maturata e lo sforzo profuso dalla Struttura commissariale. Continuerò a seguire con attenzione il cammino di queste terre e di queste persone, che hanno dimostrato una straordinaria resilienza e una grandissima umanità”, afferma infine il generale.

L’attivazione degli sportelli informativi e gli incontri con le associazioni di categoria

“Tra le iniziative più significative” del mandato di Figliuolo, “spicca l’attivazione di sette sportelli informativi” nei Comuni più colpiti, tra cui Faenza, Ravenna, Lugo, Forlì, Cesena, Imola e Sasso Marconi. Operativi senza interruzioni dal 4 marzo, danno supporto a cittadini, imprese e periti, “assistendoli nella redazione delle richieste di contributo e delle relative perizie”. Grazie alla collaborazione tra la Struttura Commissariale, i tecnici di Invitalia e il personale dei Comuni, l’iniziativa “ha registrato un’elevata partecipazione, confermandone l’estrema utilità”. 

Da ottobre 2023 sono stati avviati incontri con associazioni di categoria, tra cui rappresentanti di imprese agricole e periti, sui contenuti delle ordinanze commissariali per raccogliere richieste e osservazioni. Da marzo 2024, gli incontri “si sono intensificati, prevedendo confronti diretti in loco per affrontare le problematiche specifiche e discutere eventuali integrazioni normative”. Nel 2024, sono stati organizzati oltre 40 incontri con tecnici, Ordini professionali, cittadini e rappresentanti di categoria. E questo ha portato a tre modifiche alle ordinanze, tra cui quella rivolta alle imprese e quella dedicata “alle famiglie, rispondendo così in modo puntuale alle esigenze della cittadinanza”. Il commissario ricorda anche lo sforzo per “garantire una distribuzione equa e trasparente dei fondi destinati alla ricostruzione, bilanciando le esigenze delle aree maggiormente danneggiate con quelle che richiedevano interventi di recupero. Grazie all’adozione di sistemi di monitoraggio in tempo reale, è stato possibile tracciare l’impiego delle risorse” e così “prevenire fenomeni di corruzione o cattiva gestione”. Con anche numerosi per garantire legalità nell’uso dei fondi pubblici. (Dire).

De Pascale: “Perché insistere sulla nomina di un militare?”

Mentre si avvicina la scadenza del mandato di commissario alla ricostruzione post-alluvione per il generale Francesco Paolo Figliuolo, tutto sembra presagire che l’incarico sarà affidato a un altro militare. Una scelta non gradita dal presidente dell’Emilia Romagna, Michele de Pascale: “Non capiamo perché insistere sulla scelta di un militare – afferma – passa il messaggio che davanti alla gestione delle emergenze la Repubblica si affida a competenze della Difesa. E questo non riusciamo a capirlo”. De Pascale ha poi aggiunto: “ci aspettiamo di essere sentiti, qualunque sia la scelta”. Lo riferisce l’Ansa.

Il presidente di Regione rilancia quindi una proposta che, in campagna elettorale, era stata avanzata dalla sfidante del centrodestra Elena Ugolini: “Almeno nominiamo un tecnico della materia se non il presidente della Regione. Una persona che se ne intenda di protezione civile, ricostruzioni, opere idrauliche, idrogeologiche”. Su questo aspetto insiste de Pascale: “Penso che serva una figura sul territorio. Il fatto di aver gestito tutto da Roma, peraltro senza essere dedicati esclusivamente a questa attività, è stato un errore oggettivo”. Il presidente emiliano-romagnolo conclude con una critica al Governo: “È già la seconda proposta che faccio. Posso farne altre due se me lo si chiede, però non vorrei che il fatto che le faccia io le bruci”.

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