“Che fine hanno fatto i 90 milioni del campus Agapi di Saline?”

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Nell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio, durante i lavori preliminari dell’ultimo consiglio comunale del 2024, è stato il sindaco Giuseppe Falcomatà a sollevare interrogativi. Ha detto il sindaco: “Va riconosciuto il lavoro svolto per il campus universitario a Reggio Calabria, un progetto del valore di 4 milioni di euro, ma ci si chiede: che fine ha fatto il campus Agapi di Saline Joniche, che avrebbe dovuto includere la residenza universitaria, la mensa, un polo sportivo e attività di formazione?”. 

“Il campus Agapi era stato presentato dagli stessi protagonisti di oggi come un’iniziativa destinata a rivoluzionare una parte della città – ha aggiunto Falcomatà– Ricordo gli incontri degli anni passati con i rappresentanti dell’Università e dei Ministeri, per presentare un progetto da 90 milioni di euro. Che fine ha fatto? Qual è dunque la verità? Reggio avrà due campus, o il primo progetto è stato messo da parte nel silenzio? E se è così, vorremmo capire il motivo e come si possa passare da un campus da 90 milioni ad uno da 4 milioni. Dove sono finiti i 90 milioni del Pnrr? Realizzare un campus è una cosa, acquistare una struttura per trasformarla in residenza universitaria è un’altra. Ben vengano i 4 milioni, anzi precisamente 1 più 3, ma vogliamo sapere che fine hanno fatto i 90 milioni”.

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Il sindaco ha poi chiesto al presidente del consiglio, Enzo Marra, di convocare una seduta ad hoc sul futuro dell’offerta formativa della città.

Nel corso del suo intervento il sindaco Falcomatà è tornato a parlare della recente classifica sulla vivibilità, sottolineando che, se da una parte è stata usata da alcune forze politiche per “bearsi della situazione”, dall’altra ha suscitato una reazione positiva tra i cittadini.

“Questa classifica ha fatto scoprire un sentimento di identità spesso sopito – ha osservato il sindaco – Ha fatto dire ai reggini: “Quale classifica, guardiamo agli indicatori reali, non abbiamo bisogno di classifiche”. Va detto che i dati in questione sono quelli del 2021, a livello provinciale, e comprendono comuni che non sono governati esclusivamente dal centrosinistra. Se si isolano i dati di Reggio, i numeri cambiano. È importante avere l’onestà intellettuale di considerare anche le classifiche sulle Regioni. È passato inosservato, per esempio, che la Calabria è ultima nelle classifiche del benessere. Ma non facciamo polemica su questo: le classifiche vanno guardate con spirito sportivo, e chi le commenta non deve attribuire responsabilità politiche, a meno che non si voglia farlo sempr”».

Ancora Giuseppe Falcomatà ha voluto puntare il dito anche su quanto sta accadendo agli impianti di sci a Gambarie, ricordando che sono chiusi ormai da 4 anni. “Non facciamo polemica su questo – ha dichiarato – ma ci mettiamo al fianco dell’Amministrazione di Santo Stefano, perché si tratta di un problema che riguarda tutto il nostro territorio. Non posso essere contento se una cosa va male solo perché faccio parte di uno schieramento diverso rispetto a chi aveva annunciato una soluzione”.

Rispondendo alle critiche sull’assenza di interventi economici, Falcomatà ha ricordato i 20 milioni di euro del Pn Plus destinati al sostegno delle imprese e all’economia, con iniziative per le start-up e la formazione in settori dove la formazione non esisteva prima. “Poi – ha aggiunto – l’opposizione ha detto che è difficile essere bambini a Reggio. Con queste parole non si riconoscono gli spazi per i bambini. Eppure, a Reggio si può essere bambini, non solo nel centro città, ma anche in altre zone, come nella piazza del rione Marconi, dove prima non si poteva neppure giocare. In dieci anni siamo passati da zero a 400 posti negli asili nido”.

Sul tema del ponte sullo Stretto, il sindaco ha chiarito che il ricorso presentato al Tar insieme a Villa San Giovanni “Non riguarda il ponte in sé, ma le procedure VIA-VAS. Come amministrazioni, con Villa e Messina, avevamo chiesto una riflessione più approfondita, senza volerci sostituire ai tecnici, ma con il rispetto per quanto dichiarato dai ministeri riguardo alla fragilità del progetto e alla non opportunità di avviare un progetto per poi modificarlo durante il suo corso.

Abbiamo chiesto di essere coinvolti nelle procedure, di partecipare ai tavoli e di garantire che i territori fossero protagonisti, ma nessuno ci ha risposto. Forse sono finiti lì i fondi per il campus Agapi, piuttosto che in altri posti, in una manovra da 30 miliardi di euro, dove Reggio ha ricevuto solo 4 milioni, a fronte di oltre un miliardo di euro in questi anni investiti nella città per rigenerazione urbana, servizi, welfare, infrastrutture e lavoro”.

Sulla questione del restauro della statua di Rabarama, il sindaco ha precisato: “Aspettiamo che scadano i termini di un contratto capestro che ci obbliga a rivolgerci all’artista per una somma di 300mila euro. Una volta scaduti, faremo il restauro a prezzi più accessibili”.

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Infine, Falcomatà ha concluso facendo un richiamo sull’attesa delle deleghe della Regione Calabria alla Città metropolitana, che dovevano essere conferite entro il 31 dicembre di quest’anno, come previsto da un accordo siglato con un cronoprogramma dettagliato. “Ciò che ci ha impedito di affrontare molte necessità, i comuni sono costretti a rivolgersi alla Città metropolitana, drenando risorse dal bilancio o da altre fonti. Quante cose in più avremmo potuto fare per i 97 comuni se la previsione normativa fosse stata rispettata?

Purtroppo, su questa battaglia, sono state poche le note di supporto al territorio. Parliamo di classifiche, ma non di come potrebbe essere la città se avessimo deleghe e funzioni. Infine, chiedo ai miei colleghi cosa pensano dell’autonomia differenziata. Quando parliamo di classifiche, facciamolo con una valutazione complessiva che consideri tutti gli aspetti legati a un determinato tema”.



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