Binaghi tennis italiano: il bilancio di un 2024 da incorniciare

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Tempo per i brindisi di fine anno per il tennis azzurro. Angelo Binaghi presidente della Federazione Tennis e Padel dal 2001, ha tracciato il bilancio di una stagione straordinaria, la migliore per risultati nella storia del tennis azzurro.

«A inizio 2024 avrei firmato per un quarto delle vittorie ottenute dai nostri ragazzi e dalle nostre ragazze – ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Libero -. E invece siamo quia brindare per 2 Slam vinti da Sinner, il suo n° 1 nel ranking, la seconda Davis, la quinta King Cup, l’oro olimpico di Errani-Paolini, il bronzo di Musetti, tre 1000 e tanti altri tornei vinti».

Difficile scegliere un momento in particolare in un’annata costellata di successi: «Hanno vinto tutti e tutte. Da Sinner a Darderi e Paolini, i successi sono arrivati da chiunque. Impossibile sceglierne solo uno in un’annata così memorabile. Forse quando Sinner è diventato numero 1 del mondo».

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Binaghi tennis italiano – La profondità del movimento

L’annata è stata trionfale, ma il presidente è sicuro che siano state apposte solide fondamenta perché sia sostenibile e non sporadico questo livello di performance: «Sinner è il numero 1 ma la nostra realtà è diversa dai trionfi di Federer e Djokovic. Svizzera e Serbia non vantavano 7 tennisti fra i primi 50 del mondo e non avevano questi risultati nel femminile».

Sinner è infatti l’apice di un movimento profondo: «questo mi riempie d’orgoglio. C’è il ritorno di Berrettini ad alti livelli, e quando smetterà di giocare, speriamo tra tanto tempo, Matteo diventerà un grande capitano di Davis. Poi la Paolini salita sino al numero 4 del mondo, Sarita e Arnaldi, e poi Darderi e Sonego che vincono tornei e i giornali di tutto il mondo che ci indicano come modello nel tennis. Beh sono soddisfazioni».

Il modello Italia nel tennis è infatti riconosciuto e apprezzato anche dalla stampa internazionale, a partire dal New Yorker passando per l’Equipe: «da vent’anni abbiamo, come Federazione, avviato un programma di crescita continua del nostro tennis. Sono nati tanti talenti fra gli uomini e le donne».

Binaghi tennis italiano  – I grandi eventi in calendario

Dietro ai risultati sportivi c’è tanto lavoro istituzionale legato alla crescita del movimento, specie sul fronte dei grandi eventi dove nel 2024 è stato rinnovato il contratto con le ATP Finals e aggiunta al calendario azzurro la Coppa Davis.

Binaghi esprime la sua contentezza della conferma del torneo dei maestri: «Le Finals rimaste in Italia sino al 2030 sono una vittoria, tutti quelli come noi che hanno contribuito al successo delle Finals sono importanti. Le cito qualche dato: quest’anno hanno creato un indotto di 503,4 milioni di euro e un gettito fiscale di 85,4».

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Oltre alle manifestazioni itineranti rimangono centrali gli Internazionali di Roma, che puntano a consolidare il loro ruolo e affermarsi come il quinto slam: «annuncio che l’edizione 2025 avrà tante novità: più campi, servizi, un allargamento del site del Foro. Sarà l’edizione più bella di sempre. Sul tetto mobile sta lavorando Sport e Salute, che ha l’impianto in concessione. Partite interrotte per pioggia sono deleterie».

Binaghi tennis italiano – Il guanto di sfida al calcio

Una battuta anche sul tema caro prezzi per assistere alle gare: «non è vero, è uno spettacolo eccezionale, anche a Torino abbiamo fatto ogni giorno il tutto esaurito».

Binaghi lancia il guanto di sfida al calcio: «il tennis è il secondo sport per pratica, seguito, successi e interessi dopo il calcio ed è in crescita anche nei circoli e presso i ragazzini. Giusto avere obiettivi».

Nel frattempo, prosegue il braccio di ferro per ottenere una maggiore visibilità sulle reti nazionali: «ritengo giusto che la Rai mandi la Coppa Davis nello stesso canale della nazionale di calcio. Lo chiedono gli italiani che guardano in massa gli incontri dei nostri ragazzi, lo dicono i numeri. In alternativa abbiamo un nostro canale che va benissimo, Supertennis».

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Le elezioni del Coni e l’obiettivo principe del 2025

Un dossier che riguarda invece tutto il mondo dello sport è il tema della presidenza del Coni, tiene infatti banco la vicenda legata al successore di Giovanni Malagò con le elezioni previste a giugno.

«Credo che sia necessario individuare un alto profilo di garanzia istituzionale che assicuri diritti uguali per tutti indipendentemente dalle idee dei singoli. Un presidente di tutti e non solo di una parte».

In chiusura spazio per un grande obiettivo per la stagione ventura: «darei qualsiasi cosa per vedere un nostro trionfo agli Internazionali di Roma. Non accade da quasi mezzo secolo».

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