Aumenti in busta paga, il Governo Meloni ti regala 120€ in più: da questa data te lo trovi sullo stipendio | Buone Feste a tutti

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Stipendi e pensioni, ci sono novità con la nuova manovra del governo, un regalo di Natale per molte categorie

Gli italiani vivono un periodo di difficoltà a causa dei salari troppo bassi e dell’aumento del costo della vita. Ma all’orizzonte si intravede qualcosa, sembra infatti che il governo stia valutando un incremento che riguarderà molte categorie di lavoratori, ma anche i pensionati. Intanto tra le varie misure inserite nella manovra, ci sono anche degli aumenti in campo pensionistico e per quanto riguarda gli stipendi.

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I lavoratori dipendenti continueranno a beneficiare del taglio del cuneo fiscale, reso strutturale e modificato; i fringe benefits aumenteranno per i nuovi assunti ad alcune condizioni; e saliranno anche gli stipendi per i dipendenti statali – con fondi anche per aprire la prossima contrattazione collettiva. L’importo delle pensioni minime salirà del 2,2% l’anno prossimo, e poi dell’1,3% nel 2026. Si tratta di un incremento in linea con altri promossi negli anni passati, ma a stupire è il fatto che questi aumenti non si applicheranno alla somma ricevuta quest’anno dai pensionati.

L’aumento di stipendio per i dipendenti statali non è inserito direttamente nella legge di bilancio, ma ci sono i fondi per la contrattazione collettiva. Si prevede un lieve aumento per le trattative già iniziate sul contratto 2022-2024, con 112 milioni di euro in più all’anno stanziati che potrebbero ‘arrotondare’ gli aumenti emersi dalle trattative. Si dovrebbe arrivare, così, a un incremento da circa 165 euro al mese, in media, per i dipendenti dei ministeri, di Inail e Inps, Agenzia delle Entrate e altri enti.

Confermato inoltre il taglio del cuneo fiscale, che diventerà strutturale. La misura fino a quest’anno prevede che i redditi fino a 25mila euro ricevano un taglio dei contributi da versare pari 7 punti punti, mentre tra 25mila e 35mila euro il taglio è di 6 punti. Concretamente, questo si traduce in un aumento che arriva fino a cento euro in busta paga: soldi che, altrimenti, sarebbero versati in contributi per la pensione.

Incrementi in arrivo: stipendi e pensioni più ricchi nel 2025

Gli stipendi e le pensioni potrebbero beneficiare di un altro atteso incremento nel 2025. Secondo alcune indiscrezioni, il governo sta preparando una misura che garantirà fino a 120 euro netti in più al mese, grazie a ulteriori interventi sulla tassazione IRPEF. Dopo la riforma fiscale del 2024, che ha ridotto gli scaglioni da quattro a tre, l’idea è di abbassare l’aliquota per i redditi tra 28.000 e 60.000 euro dal 35% al 33%. Un passo concreto per migliorare il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati con redditi medio-alti.

Se approvata, questa modifica potrebbe rappresentare una svolta significativa per milioni di cittadini, offrendo un aumento percepibile nel reddito netto. Tuttavia, per realizzare questo intervento, saranno necessarie coperture finanziarie adeguate. Si ipotizza di utilizzare fondi provenienti dalla proroga del concordato preventivo biennale, una misura già adottata per garantire la sostenibilità economica di interventi simili. Questa strategia potrebbe evitare squilibri di bilancio, mantenendo la stabilità fiscale del Paese.

Aumenti in busta paga – fonte pexels – palermolive.it

Una riforma fiscale che guarda al futuro

L’intervento in programma non sarà parte della legge di Bilancio 2024, ma arriverà probabilmente con un provvedimento specifico nel 2025. La riduzione delle aliquote IRPEF rappresenta un passo verso una fiscalità più equa, capace di redistribuire i benefici economici e di stimolare i consumi interni. L’obiettivo è quello di garantire ai cittadini un sollievo duraturo dal peso delle tasse, rispondendo alle esigenze di lavoratori e pensionati alle prese con l’aumento del costo della vita.

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L’annuncio di possibili aumenti suscita un misto di entusiasmo e scetticismo tra i cittadini. Dopo anni di piccoli interventi e bonus occasionali, molti auspicano una misura strutturale e concreta. Se l’ipotesi di un aumento netto si concretizzasse, il 2025 potrebbe diventare l’anno del tanto atteso miglioramento per lavoratori e pensionati, regalando una boccata d’ossigeno al loro bilancio familiare.



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