Di una cosa siamo certi, a Trieste: con le prime squadre della città non ci si annoia mai. L’anno che si sta per concludere lo ha dimostrato, con un’altalena di emozioni, alcune positive e altre meno, che confermano l’impossibilità, da queste parti, di trascorrere dodici mesi sereni e tranquilli, senza picchi in un senso o nell’altro. Il 2024 è terminato per calcio, pallamano e pallanuoto, non per il basket che domenica attende Venezia per il derby triveneto e per quello degli ex, ma al di là della sfida con i lagunari il bilancio è ormai definitivo per tutte.
TRIESTINA Il caso dell’Unione è l’emblema di dodici mesi da pazzi. Un inizio, a gennaio scorso, da terzi in classifica, vicinissimi al Padova. Qualche risultato meno positivo ma senza picchi negativi particolari aveva spinto la società, fra l’incredulità generale, a cacciare Tesser e ad arruolare Bordin, trovatosi, suo malgrado, a fare i conti con lo sconcerto della tifoseria ed una fiducia nei suoi confronti ai minimi termini non solo per colpe sue ma anche e soprattutto per la decisione scellerata del club. Le quattro sconfitte consecutive non fecero che allargare il gap con la piazza; qualche vittoria e un play-off tutto sommato decente (eliminati dal Benevento ma dopo due buone gare) avevano reso meno indigesta la stagione ma pur sempre con l’amaro in bocca. In estate altre scelte a dir poco discutibili, che hanno portato un allenatore inesperto per il calcio italiano a sedersi sulla panchina alabardata. Da fine agosto fino a qualche settimana fa è andata in scena la peggiore Triestina che si ricordi a memoria d’uomo, con sedici gare senza vincere e l’ultimo posto solitario. Il ritorno di Tesser, pur senza il mea culpa societario, ha ridato vigore a squadra, ambiente e classifica, anche se lo scivolone di Arzignano dimostra che per la salvezza non sarà una passeggiata. Voto complessivo del 2024: 4
PALLACANESTRO Anche in questo caso, fino alla primavera, l’annata era stata un disastro, fra fischi ripetuti alla squadra e pesante contestazione alla società. Che continuava a predicare calma e tranquillità, sicura del fatto suo. E infatti: la post-season è stata un’autentica cavalcata con nove vittorie ed un solo ko ed una promozione a Cantù che fino a poche settimane prima sembrava impronosticabile. E mentre il PalaTrieste era tornato a riempirsi, l’inizio della nuova annata in A ha regalato la vittoria con Milano ed un pienone quasi costante, con 6 mila tifosi di nuovo innamorati dei biancorossi. Il successo di Bologna ha rappresentato la ciliegina, la vittoria di domenica contro Cremona la conferma. Domenica il derby con Venezia: chiudere con un filotto sarebbe il massimo. Voto complessivo del 2024: 8
PALLAMANO Anche in questo caso siamo passati dalla delusione per l’inopinata retrocessione dello scorso campionato al primo posto attuale. Le dinamiche in questa disciplina sono naturalmente diverse rispetto a calcio e basket ma anche nell’handball si è vissuto un 2024 fra alti e bassi. La nuova gestione di Federico Lanza punta in alto e la promozione è naturalmente il primo obiettivo. Al nuovo presidente va riconosciuto il merito di essersi preso la responsabilità della ripartenza e di essersi impegnato economicamene in prima persona ma all’ex numero uno biancorosso, Michele Semacchi, bisogna dare atto di avere investito, praticamente da solo, un budget consistente in queste ultime stagioni. Se la Pallamano Trieste oggi è viva e vegeta il merito è anche suo e forse tutto l’ambiente, ad iniziare dall’attuale dirigenza, dovrebbe dargliene maggiormente atto. Di persone che investono, nella nostra città, senza chiedere niente in cambio ce ne sono ben poche e Semacchi è l’eccezione che conferma la regola. Oltretutto, la storica società che ha rappresentato Trieste fino alla scorsa stagione è in liquidazione e non è fallita, e questo è un altro esempio che testimonia l’attenzione con cui si sono seguite le procedure, anche da un punto di vista finanziario. Voto complessivo del 2024: 6
PALLANUOTO Una stagione, quella passata, nella quale gli uomini hanno fatto peggio di quanto previsto. Anche l’attuale non è partita nel migliore dei modi e la distanza con le posizioni di vertice non sarà facilmente colmabile ma il trend è positivo e il Capodanno potrà essere festeggiato con ottimismo. Meglio le orchette, che in Europa fanno faville e anche in campionato sono ad un passo dalla capolista Sis Roma, nonostante l’inopinato scivolone dell’ultimo week-end a Cosenza. Sognare è lecito, oltreche doveroso. Voto complessivo del 2024: 6,5
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