San Pietro a Maida, l’auto prende fuoco dopo un incidente: morte due giovani

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SAN PIETRO A MAIDA Una squadra dei vigili del fuoco del Comando di Catanzaro distaccamento di Lamezia Terme è impegnata dalle 4.35 nel comune di San Pietro a Maida, località Guarna per un incidente stradale. Una la vettura coinvolta, una Mercedes che per cause in corso di accertamento ha perso il controllo, ribaltandosi oltre la carreggiata ed andando ad impattare contro alberi di ulivo ed una quercia. A bordo cinque giovani: tre ragazzi e due ragazze, una originaria di Curinga e l’altra di San Pietro a Maida. La 18enne, Anna Pileggi, e la 17enne, Maria Sonetto, rimaste incastrate, sono decedute all’interno della vettura che a seguito dell’impatto è stata interessata da un incendio.

Nonostante il tempestivo intervento, all’arrivo dei soccorsi l’auto era completamente avvolta dalle fiamme. L’intervento dei vigili del fuoco è valso alla completa estinzione del rogo ed alla messa in sicurezza del sito. I tre ragazzi hanno riportato ferite lievi e contusioni e sono stati affidati al personale sanitario del Suem118 per le cure del caso e il successivo trasferimento in ospedale. Sul posto i carabinieri per gli adempimenti di competenza, ed il Comandante del NOR.

Il messaggio del sindaco di San Pietro a Maida

«Sembriamo non avere mai pace, la notizia di questo tragico incidente sta sconvolgendo la nostra San Pietro a Maida, in una vigilia di Natale che ricorderemo per sempre. Due famiglie e due comunità: la nostra San Pietro e Curinga vengono colpite da questo improvviso e profondo dolore. Una dinamica assurda a pochi passi dal centro abitato, ci fa sentire increduli e impotenti. Ci stringiamo forte, facciamolo tutti, intorno ai cari, ai familiari, di questi due fiori strappati proprio nel bel mezzo della loro più bella primavera». E’ il commento del sindaco di San Pietro a Maida, Domenico Giampà.

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Il messaggio del sindaco di Curinga

«Una immane tragedia ha colpito in queste ore le comunità di Curinga e San Pietro a Maida. Nei giorni in cui intenso è il senso della festa, il calore della famiglia, la gioia dello stare assieme, due famiglie e due comunità sono sconvolte e si trovano davanti ad un evento tragico ed inaccettabile. Ci stringiamo, in silenzio, attorno ai familiari delle due giovani vittime, nessuna parola può infatti lenire un simile, tragico dolore». Il commento del sindaco di Curinga, Elia Pallaria.

Il vescovo di Lamezia Serafino Parisi

«La notizia della tragica morte di Anna e di Maria che ha fatto cadere nello sconforto le loro famiglie e le loro comunità di San Pietro a Maida e di Curinga, ha lasciato attoniti pure tutti noi». Lo scrive il vescovo di Lamezia Serafino Parisi. «In queste ore in cui il mondo intero attende la nascita del Bambino Gesù e l’apertura della Porta Santa che darà l’avvio alle celebrazioni del Giubileo, la Chiesa di Lamezia piange due sue figlie morte prematuramente in un drammatico incidente. A nome mio e della Chiesa lametina, esprimo vicinanza e preghiera alle loro famiglie dilaniate da un dolore immenso che è entrato prepotentemente nelle loro vite. Stanotte celebreremo l’Incarnazione del Figlio di Dio che “si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori (Isaia 53,4)” ed in questa notte il nostro pensiero e le nostre preghiere andranno a loro, ai loro cari, ai loro amici, ai loro affetti, come pure alle famiglie degli altri tre ragazzi rimasti feriti. Siamo certi: il Signore “asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate (Apocalisse 21,4)”. Intanto, purtroppo, si continua a morire. La nascita del Salvatore ci dice che la nostra fragilità e la nostra caducità sono abitate dal Figlio di Dio che ha attraversato l’umano soffrire e che, se ancora la morte sembra spavaldamente vincere, la fede ci fa sperimentare – proprio nel baratro del dolore – la presenza e la vicinanza del nostro Redentore. Lo sussurro con tenerezza e convinzione e nel rispetto del grande dolore: la fede può offrirci occhi rinnovati per contemplare con lo sguardo di Dio la triste realtà che, senza umanamente poterla comprendere, a noi si impone e particolarmente oggi ci invita a riflettere sul bene della vita e sul bisogno della sua custodia e della sua cura». (redazione@corrierecal.it)



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