Speciale Giubileo, in arrivo cinque milioni di pellegrini con disabilità

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Don D’Errico: “Attraversiamo la porta per imparare a stare insieme”

Pubblicato:24-12-2024 17:00

Ultimo aggiornamento:24-12-2024 09:54


ROMA – Dal 28 al 30 aprile 2025 sono attesi a Roma oltre cinque milioni di pellegrini con disabilità, “circa quarantamila da ogni parte del mondo” precisa suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana (Cei), in un articolo pubblicato sulla rivista SuperAbile Inail di dicembre. “In vista del Giubileo delle persone con disabilità ci stiamo organizzando per fare rete con tutte le realtà provenienti dall’estero. Per molte persone sarà un grande orgoglio poterci essere e incontrare altri fratelli e sorelle”. Per accogliere tutti, a gennaio sarà inaugurato uno spazio al piano inferiore alla basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini formato da circa quattro sale con tanti servizi utili messi a disposizione dal Circolo San Pietro.

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“Sarà la casa di tutti in piena zona San Pietro- spiega suor Veronica- un posto dove sentirsi accolti, dove poter riscaldare il cibo, mangiare, riposarsi, partecipare alla Messa ogni prima domenica del mese e confessarsi”. In questo grande spazio le persone troveranno tavoli a differenti altezze con sedute particolari per permettere anche a chi è più anziano di rialzarsi facilmente. Un impianto di illuminazione consentirà di muoversi in autonomia e sicurezza, è prevista un’area dedicata al riposo e un luogo con poltrone ad hoc dove isolarsi dall’inquinamento acustico per chi ha disturbi dello spettro autistico. All’ingresso della basilica, infine, una sorpresa: ci sarà una sagoma tattile e parlante di un pellegrino che darà il benvenuto e le informazioni in più lingue sui servizi all’interno dello spazio di accoglienza. Tantissimi gli accorgimenti in programma per facilitare la vita di tutte le persone.

“Presso gli info point- rivela Suor Veronica- sarà disponibile un pieghevole, predisposto dal Servizio Nazionale, pensato come un pellegrinaggio a mappa parlante: su un lato promuoveremo l’alfabetizzazione dei simboli giubilari, con delle catechesi, e sull’altro forniremo informazioni pratiche per aiutare i pellegrini ad accedere agli eventi. Questa mappa conterrà anche delle riflessioni bibliche curate da persone con disabilità e da persone con disturbi dello spettro autistico, sarà uno strumento partecipativo, una sorta di agenda dell’evento che si collega sia con l’app ‘Vatican For All’ del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede (in lingua dei segni italiana, americana, spagnola e francese)”. Includere significa permettere alle persone di stare insieme.

La Chiesa Santi Martiri dell’Uganda presieduta dal parroco don Luigi D’Errico, responsabile della Pastorale delle persone con disabilità della Diocesi di Roma, “è inclusiva perché noi cresciamo insieme, tutto si impara stando insieme”. Tenendo in mente l’importanza delle relazioni, don D’Errico sta portando avanti da due anni un progetto che fungerà da modello per il Giubileo: un Centro per il ‘Dopo di noi’ che ospiterà dodici persone e un parco sociale inclusivo realizzato di fronte al Santuario mariano del Divino Amore nella Falcognana (una frazione del municipio IX), un luogo di incontro tra gli abitanti, i ragazzi con disabilità e tutti coloro che vorranno fare esperienza della natura. “Il parco è stato progettato dall’architetto Dino Angelaccio per permettere a tutti di stare all’aria aperta- spiega il parroco in un articolo pubblicato sulla rivista SuperAbile Inail di dicembre- Organizzeremo corsi formativi e attività diurne per far incontrare i giovani del centro con gli abitanti del quartiere. Ma chi verrà nel parco potrà svolgere tantissime attività, dalla pet therapy con gli animali al praticare l’orticoltura anche in carrozzina”.

La segnaletica è pensata per essere compresa da chiunque, agendo sui corrimani, sulle texture della pavimentazione, sulla diversa irregolarità dei materiali, sui cordoli posti sui bordi dei percorsi, sul contrasto cromatico dei vari elementi, per agevolare la fruizione tattile e visiva e favorire l’orientamento. Per chi vorrà riposare, sono state progettate delle panchine parlanti dove sedersi e ascoltare delle storie. Anche gli altri sensi saranno messi alla prova nel giardino accessibile e multisensoriale sull’Astronomia che “ti fa entrare fisicamente nel sistema solare, nei pianeti e nelle stelle. Speriamo che tutto sia pronto per il Giubileo”, si augura Angelaccio. L’idea è di animare questo spazio verde alla Falcognana. “Il principio in cui crediamo è che le persone possano stare insieme e aprirsi alla relazione. Questo parco deve essere un luogo di incontro- continua don D’Errico- Chi vive nel ‘Dopo di noi’ deve restare all’interno di un mondo di relazioni possibili e ampliabili, perché la relazione è terapeutica e aiuta tutti, soprattutto i giovani. E’ educativo vedere la fragilità, permette ai ragazzi di riflettere, di crescere e imparare a non guardare con occhi discriminanti”. Le altre tappe giubilari saranno dedicate proprio agli adolescenti, alle famiglie, ai bambini, ai nonni, agli anziani, e infine ai giovani. “I giubilei servono per rendere più umana la città e le persone che ci vivono, non perdiamo questa occasione. Quella porta va attraversata per aiutarci a stare insieme”, conclude.

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