Il governo volta pagina sul fisco. Ma senza strappi. Il consiglio dei Ministri ha scelto Vincenzo Carbone, 61 anni, campano di Palma, attuale vicedirettore vicario, per sostituire il dimissionario Ernesto Maria Ruffini ai vertici dell’Agenzia delle Entrate.
Una scelta largamente preannunciata nelle ultime settimane, nonostante altre candidature di spicco, e che sembra ispirata da questa logica: discontinuità ma senza terremotare l’amministrazione finanziaria che, è bene ricordarlo, negli ultimi anni, ha infilato un record dietro l’altro in fatto di risultati contro l’evasione fiscale. Dunque secondo palazzo Chigi, che ora confida in un approccio più “amichevole” nei confronti dei contribuenti, non era necessario paracadutare sulla poltrona più importante delle Entrate un professionista esterno. Meglio scegliere una figura autorevole interna: un grand commis di Stato che dentro l’Agenzia ha trascorso praticamente tutta la sua carriera.
Proprio il caso di Carbone, assunto nel 1990, e che nell’amministrazione fiscale ha ricoperto numerosi incarichi dirigenziali.
IL PROFILO
Attualmente vicedirettore vicario e capo della divisione contribuenti dell’Agenzia delle Entrate, Carbone sarà per qualche tempo Direttore Generale e la procedura messa in moto ieri prevede che il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, a norma dell’articolo 67 del decreto legislativo 300 del 1999, deliberi l’avvio della procedura per il conferimento dell’incarico di direttore dell’Agenzia delle entrate.
Carbone, come ricordato, entrato nell’Amministrazione finanziaria 34 anni fa. Nel 1999 vince il concorso per 162 dirigenti presso il Ministero delle Finanze e dai primi anni 2000, a seguito della loro istituzione, delle Agenzie fiscali.
In particolare, dal 2005 sale alla guida dell’ufficio Contenzioso tributario presso la Direzione centrale Normativa e Contenzioso dove successivamente assumerà anche l’incarico di capo ufficio Registro; dal 2006 è a capo dell’ufficio Analisi e ricerca presso la direzione regionale della Campania; dal 2009 e fino al 2014 svolge il ruolo di capo ufficio Fiscalità delle imprese e finanziaria presso la Direzione regionale del Lazio.
Successivamente, dal 2014, passa al timone delle Direzioni provinciali I e II di Roma. Il primo incarico di vertice, come direttore centrale Grandi contribuenti e internazionale, arriva nel 2020. Segue, nel 2022, la nomina a direttore centrale Grandi contribuenti e internazionale con funzioni di capo divisione Contribuenti aggiunto. Nel luglio 2023, a fronte delle esperienze e conoscenze tecniche acquisite nel corso del lungo percorso professionale in tutte le aree di operatività dell’Agenzia delle Entrate, gli viene attribuito un nuovo incarico di vertice per il coordinamento delle attività finalizzate all’attuazione della Riforma fiscale.
Nel febbraio 2024 ha assunto il ruolo di Vicedirettore capo divisione Contribuenti dell’Agenzia e da ottobre 2024 è Direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate.
LE SFIDE FUTURE
Il lavoro, da qui in avanti, di certo non mancherà per il neo direttore Carbone. Il governo infatti ha appena avviato una profonda riforma fiscale e l’Agenzia, naturalmente, dovrà governare i cambiamenti che ne seguiranno.
Il governo chiederà al nuovo corso soprattutto di potenziare i meccanismi di digitalizzazione fiscale, come lo “sportello virtuale” per ricevere informazioni sulla propria posizione debitoria e dilazionare il pagamento delle cartelle.
Sempre in ottica della maggiore digitalizzazione nei rapporti tra fisco e contribuente (bene gli appuntamenti via web, video-chiamate con gli operatori per evitare le file allo sportello), si punterà a migliorare il sistema della fatturazione elettronica, che è una delle chiavi di volta del nuovo fisco in chiave di conoscenza del gettito di alcune categorie soprattutto Iva. Verrà poi potenziata la dichiarazione dei redditi precompilata.
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