Introduzione
L’educazione alla sostenibilità è un obiettivo cruciale per preparare le giovani generazioni a contribuire alla costruzione di un futuro pacifico e prospero per le persone e il pianeta. Questo richiede un approccio sistemico che integri competenze legate alla sostenibilità in tutti i livelli educativi.
In questo contesto, il rapporto Eurydice La sostenibilità a scuola in Europa: sviluppare competenze e sostenere insegnanti e scuole si propone di esplorare in modo approfondito le attuali dinamiche e i progressi compiuti dai paesi europei nella promozione di un’educazione orientata alla sostenibilità, rispondendo così alla Raccomandazione sull’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile adottata dal Consiglio Europeo[1] nel 2022.
Attraverso l’analisi di politiche, curricoli, metodi di supporto ai docenti e alle scuole, il rapporto invita ciascun paese ad identificare aree di potenziale miglioramento. In particolare, l’analisi sul caso italiano offre uno spaccato significativo del progresso e delle sfide ancora aperte, riflettendo su come l’Italia si inserisca nel contesto europeo rispetto a questi importanti temi.
Il rapporto Eurydice
Lo studio è basato su dati qualitativi relativi a politiche e misure di supporto, raccolti in riferimento all’a.s. 2022/23 dalla rete Eurydice in 39 sistemi educativi relativi a 37 paesi per i livelli relativi alla scuola primaria, secondaria di primo e secondaria di secondo grado generalista.
Il tema dell’apprendimento per la sostenibilità è declinato nello studio secondo tre aree, che corrispondono alle tre parti in cui è organizzato il rapporto:
- I curricoli e le competenze: le competenze di sostenibilità attualmente incluse nei curricoli scolastici dei paesi europei
- Il supporto agli insegnanti: in termini di formazione nei vari stadi di sviluppo della carriera docente delle competenze di sostenibilità e nella formazione dei dirigenti scolastici
- Il supporto per le scuole: gli approcci alla sostenibilità a livello di scuola in termini di diffusione, supporto e monitoraggio.
Da un punto di vista concettuale, lo studio assume come quadro di riferimento due paradigmi:
- Il GreenComp[2], il framework di competenze per la sostenibilità rilasciato nel 2022, e in particolare guarda alla presenza o all’assenza (nei curricoli e nella formazione insegnanti) di sette tra le dodici competenze descritte nel framework: valorizzare la sostenibilità, promuovere la natura, il pensiero sistemico, l’alfabetizzazione al futuro, l’adattabilità, l’azione politica e l’azione individuale e collettiva;
- l’approccio whole-school[3], un framework metodologico che porta il tema della sostenibilità nelle classi attraverso una serie di azioni di sistema, realizzate all’interno della scuola e tra la scuola e la comunità esterna.
L’uscita del quaderno nella versione italiana avviene a distanza di quasi due anni dalla finestra temporale cui si riferisce la rilevazione dei dati. È utile pensare questo importante studio inserito in un continuum temporale di prodotti che ci aiutano ad avere un quadro più completo su questo tema, partendo da poco prima del suo rilascio per arrivare fino ad oggi.
Facendo iniziare la linea del tempo con il lavoro di ASviS, il Quaderno Target 4.7 ‘Educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale’[4], nel quale abbiamo analizzato dove l’Italia si collocava rispetto a questi temi in riferimento all’a.s. 21/22, la conoscenza si arricchisce l’anno successivo grazie al rapporto dell’IEA, ICCS, l’International Civic and Citizenship Education Study riferito a dati del 2022 e pubblicato nel 2023.
Il quaderno Eurydice, oggetto di questo articolo, esce nei primi mesi del 2024. Sempre nello stesso anno, altri importanti documenti vengono rilasciati:
- Monitoring Learning for Sustainability[5] che offre indicazioni per prendere in carico l’obiettivo di monitorare come avviene l’apprendimento per la sostenibilità negli apprendimenti e nei sistemi educativi dei vari Paesi, a partire dalla constatazione che non è comune nei Paesi europei guardare in modo sistematico e analitico a come si insegna e come si apprende il tema della sostenibilità
- La localizzazione italiana dello studio nazionale IEAICCS 2022[6], a cura di esperte Invalsi
- Education & Training Monitor 2024[7], che dedica il capitolo iniziale proprio al tema del Learning for Sustainability basandosi sugli studi precedenti mettendo insieme, e in alcuni casi rielaborandoli in maniera originale, sia i dati di Eurydice che quelli dell’IEA ICCS 2022.
Un tema prevalentemente cross-curricolare
Dallo studio Eurydice emerge che la sostenibilità, in Europa, è perlopiù affrontata come tema cross-curricolare. Questo significa che non è insegnata come disciplina autonoma ma è integrata trasversalmente nei curricoli. Nel contesto italiano, la sostenibilità è riconosciuta come obiettivo e valore fondamentale nei documenti ordinamentali, come le Indicazioni nazionali per il curricolo (2012), i Nuovi scenari (2018) e la Legge 107/2015 (Buona Scuola). Inoltre, era esplicitamente presente nelle Linee guida per l’educazione civica (quelle utilizzate al momento della rilevazione sono riferite al DM 35/2020) che fornivano indicazioni specifiche per l’insegnamento di questa area di sapere.
Solo in un quarto dei sistemi educativi analizzati, la sostenibilità è insegnata come materia separata. In Italia, nonostante fosse, e sia tuttora, uno dei tre nuclei chiave dell’educazione civica, non è trattata come disciplina autonoma.
Competenze per la sostenibilità nei curricoli
Il rapporto evidenzia che l’educazione alla sostenibilità è un concetto ampio, comprendente dimensioni economiche, sociali e ambientali. Nel 2022, il GreenComp ha introdotto un framework di competenze per la sostenibilità, che è stato utilizzato nello studio Eurydice per analizzare come queste competenze siano incluse nei curricoli nazionali. Tra le 12 competenze del GreenComp, ne sono state mappate 7 (si veda tabella seguente, competenze in grassetto), selezionate in base alla loro specificità rispetto alla sostenibilità: valorizzare la sostenibilità, promuovere la natura, il pensiero sistemico, l’alfabetizzazione al futuro, l’adattabilità, l’azione politica e l’azione individuale e collettiva.
SETTORE | COMPETENZA |
1. Incarnare i valori della sostenibilità | 1.1 Attribuire valore alla sostenibilità |
1.2 Difendere l’equità | |
1.3 Promuovere la natura | |
2. Accettare la complessità nella sostenibilità | 2.1 Pensiero sistemico |
2.2 Pensiero critico | |
2.3 Definizione del problema | |
3. Immaginare futuri sostenibili | 3.1 Senso del futuro |
3.2 Adattabilità | |
3.3 Pensiero esplorativo | |
4. Agire per la sostenibilità | 4.1 Azione politica |
4.2 Azione collettiva | |
4.3 Iniziativa individuale |
Dallo studio emerge che le competenze analizzate trovano maggiore collocazione in materie scientifiche, geografia, educazione alla cittadinanza, studi sociali, storia e tecnologia.
Tuttavia, un dato significativo viene sottolineato: la competenza relativa alla alfabetizzazione al futuro è esplicitamente presente solo in 23 sistemi educativi su 39, una lacuna che riguarda anche l’Italia.
Competenze come l’azione politica e l’azione individuale e collettiva sono scarsamente rappresentate in diversi sistemi educativi, tra cui l’Italia, mentre competenze come il pensiero sistemico, pur essendo frequentemente citate, risultano di difficile operazionalizzazione ma anche verificabilità.
In relazione a questo aspetto l’approfondimento tratto dall’Education and Training Monitor 2024, sottolinea una discrepanza significativa tra le dichiarazioni degli studenti sull’importanza dei valori di sostenibilità e la loro effettiva partecipazione ad azioni concrete a favore dell’ambiente (Figura 3). In Italia, questa differenza raggiunge quasi il 60%, rivelando una criticità nel passaggio dal piano teorico (conoscere la sostenibilità) a quello pratico (agire per la sostenibilità).
Sostenibilità e formazione degli insegnanti
Un secondo aspetto centrale approfondito dallo studio Eurydice riguarda la formazione degli insegnanti e il loro ruolo nella promozione delle competenze per la sostenibilità. Sebbene le competenze legate alla sostenibilità siano integrate nei curricoli degli studenti in quasi tutti i paesi europei, e quindi anche in Italia, la definizione di obiettivi di apprendimento rilevanti per la formazione iniziale degli insegnanti (Initial Teacher Education, ITE) risulta ancora poco diffusa. Dalla Figura 2.1, l’Italia emerge – non unica in Europa – come un paese che non include formalmente la sostenibilità nei quadri di competenza degli insegnanti o negli standard professionali.
Ciò, tuttavia, rappresenta una criticità significativa: il mancato allineamento tra gli obiettivi di competenza previsti per gli studenti e la preparazione degli insegnanti evidenzia un problema strutturale. Solo 17 sistemi educativi europei, infatti, integrano le tematiche della sostenibilità nella formazione iniziale dei docenti. Nel resto dei paesi, inclusa l’Italia, la sostenibilità viene affrontata prevalentemente attraverso programmi di formazione continua, spesso offerti agli insegnanti ma su base volontaria.
Al contrario, in altri paesi europei, si osservano approcci più sistematici, che includono la formazione a metodologie innovative e coinvolgenti, come l’apprendimento attivo, o la promozione di partenariati per connettere gli studenti con il mondo naturale e le loro comunità locali e globali (Figura 2.3).
In relazione a questo aspetto, un approfondimento molto interessante, tratto dall’Education and Training Monitor 2024, riguarda lo scarto tra il numero di docenti che si dichiarano pronti a insegnare temi legati alla sostenibilità e quello di coloro che effettivamente hanno ricevuto una formazione specifica. In quasi tutti i paesi europei, ad eccezione dei Paesi Bassi, gli insegnanti tendono a sovrastimare le proprie competenze in questo ambito. Questo fenomeno potrebbe essere legato dalla diffusione di informazioni generiche sulla sostenibilità, che porta i docenti a ritenere di padroneggiare l’argomento senza una formazione approfondita ma è certamente una importante fonte di riflessione per la definizione di future politiche educative per la formazione degli insegnanti.
Misure di sostegno per scuole e insegnanti
La terza sezione del rapporto Eurydice analizza le misure di sostegno messe in atto dai vari sistemi educativi per promuovere la sostenibilità a livello scolastico. L’Italia, pur fornendo alcune risorse e linee guida, non si distingue per un approccio sistemico o particolarmente esteso rispetto ad altri paesi europei (Figura 2.5). Il rapporto si sofferma in particolare sull’adozione dell’approccio whole-school, che prevede azioni integrate a livello scolastico e il coinvolgimento della comunità esterna. In questo ambito, alcuni ministeri e autorità educative forniscono supporto attraverso linee guida, corsi di formazione, materiali didattici e strumenti metodologici.
Altri paesi, invece, adottano strategie più strutturate, come l’istituzione di centri dedicati all’educazione alla sostenibilità, comitati direttivi o delegati per la sostenibilità nelle scuole. Particolarmente interessante è il caso di quei sistemi educativi che offrono programmi di mentoring, anche se sono pochi i paesi che li implementano.
Mancanza di monitoraggio e coinvolgimento di attori esterni
Un aspetto cruciale evidenziato dal rapporto è la mancanza, in Italia, di una capacità strutturata di monitorare come le scuole integrano la sostenibilità nelle loro attività. Questo rappresenta una lacuna significativa, poiché il monitoraggio è fondamentale per valutare l’efficacia delle strategie e delle politiche adottate. In tal senso, il rapporto Monitoring Learning for Sustainability della Commissione Europea, pubblicato recentemente, fornisce indicazioni preziose su come i paesi possano sviluppare pratiche di monitoraggio efficaci.
Un altro elemento di riflessione riguarda il coinvolgimento di attori esterni, come il terzo settore, nei progetti scolastici per la sostenibilità (Figura 3.5). In molti paesi, la scuola è aperta alla collaborazione con organizzazioni esterne, riconoscendo che l’educazione alla sostenibilità richiede un approccio di sistema che vada oltre i confini scolastici. In Italia questo aspetto è meno sviluppato: solo una piccola parte delle scuole coinvolge attori esterni su base istituzionale. Rafforzare tale aspetto potrebbe rappresentare un’opportunità importante per il futuro.
Cosa è cambiato in Italia dalla rilevazione Eurydice su “La sostenibilità a scuola”?
Come anticipato in apertura, il panorama presentato dal rapporto Eurydice si è arricchito, nel frattempo, grazie ai nuovi documenti e approfondimenti sopra citati che hanno ampliato la conoscenza sull’apprendimento per la sostenibilità, sia a livello internazionale che nazionale. Sul fronte italiano il recente rapporto nazionale IEA ICCS 2022 offre certamente una visione più dettagliata sulle dinamiche legate all’educazione alla sostenibilità e alla cittadinanza globale.
Inoltre, poiché il rapporto Eurydice si riferisce all’a.s. 2022/23, la mappatura del nostro paese non riflette alcuni atti ministeriali e normativi successivi di rilevante importanza:
- DM 14/2024: Modelli unici per la certificazione delle competenze
- DM 183/2024: Nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’educazione civica
- DPCM 4 agosto 2023: Definizione del percorso universitario e accademico di formazione iniziale dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado
Modelli di certificazione delle competenze
Il DM 14/2024 ha introdotto modelli unici di certificazione delle competenze per le scuole statali e paritarie, nonché per i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA). Tali modelli si rifanno esplicitamente alla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 22 maggio 2018, che enfatizza l’apprendimento permanente e include competenze chiave legate alla sostenibilità, in particolare nelle due aree di competenza:
– Competenze matematiche e in scienze, tecnologie e ingegneria
– Competenze di cittadinanza
Questa esplicitazione se da una parte orienta gli insegnanti verso una maggiore attenzione alle evidenze di competenze per la sostenibilità, dall’altra sottolinea anche la necessità di fornire loro una formazione adeguata per valorizzare e certificare tali competenze nei loro studenti.
Accordo Ministero dell’Istruzione – ASviS
Un altro elemento rilevante è l’approvazione, nel luglio 2023, del protocollo d’intesa[8] tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). Questo accordo mira a promuovere una cultura della sostenibilità nelle scuole italiane e rappresenta un’opportunità per superare alcune delle criticità evidenziate dal rapporto Eurydice, favorendo un’integrazione più sistemica del tema nei percorsi educativi, nella formazione degli insegnanti e nel monitoraggio di quanto accade nel nostro Paese.
Verso un approccio integrato e continuativo
Il rapporto “Learning for Sustainability in Europe” è un importante strumento conoscitivo per informare le politiche per l’educazione alla sostenibilità nel nostro paese e sottolinea l’urgenza di un approccio integrato e continuativo per promuovere la sostenibilità in tutti sistemi educativi. In Italia, i recenti sviluppi normativi, come il DM 14/2024, segnano un passo avanti verso l’armonizzazione delle pratiche educative con gli obiettivi relativi alla sostenibilità, con esplicito riferimento all’Agenda 2030.
Questi progressi normativi non solo rafforzano l’importanza di un’educazione alla sostenibilità strutturata, ma mettono il nostro paese in una posizione favorevole per promuovere una cittadinanza attiva e consapevole. Tale progresso può essere ulteriormente sostenuto dalle azioni previste dal protocollo MIM-ASviS, che offre una base per interventi innovativi ma anche sistemici.
NOTE
[1] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32022H0627(01)
[2] GreenComp The European sustainability competence framework https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC128040
[3] Input paper: A whole school approach to learning for environmental sustainability https://education.ec.europa.eu/document/input-paper-a-whole-school-approach-to-learning-for-environmental-sustainability
[4] ASviS (2022), Target 4.7. Educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale, Roma
ISBN 979-12-80634-12-2 https://asvis.it/public/asvis2/files/Pubblicazioni/QuadernoASviS_EducazioneSviluppoSostenibile_ott2022.pdf
[5] European Commission: Directorate-General for Education, Youth, Sport and Culture, Mulvik, I., Torres, R., Chachava, M., Lekavičiūtė, E. et al., Monitoring learning for sustainability – Developing a cross-EU approach – Final report, Publications Office of the European Union, 2024 https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/214cd459-343c-11ef-b441-01aa75ed71a1/language-en
[6] Palmerio, L., & Greco, S. (2024). Indagine internazionale IEA ICCS 2022. I risultati degli studenti italiani all’Indagine internazionale e al Questionario europeo. In FrancoAngeli Series – Open Access. FrancoAngeli Series – Open Access. https://series.francoangeli.it/index.php/oa/catalog/book/1197
[7] European Commission: Directorate-General for Education, Youth, Sport and Culture, Education and training monitor 2024 – Comparative report, Publications Office of the European Union, 2024 https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/9637e78f-acc7-11ef-acb1-01aa75ed71a1/language-en
[8] Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) & Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). (2023, 26 luglio). Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile: Promuovere la diffusione della cultura dello sviluppo sostenibile per una piena realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030 (Atti del Ministro n. 18). Recuperato da https://www.mim.gov.it/-/protocollo-d-intesa-tra-il-ministero-dell-istruzione-e-del-merito-e-l-alleanza-italiana-per-lo-sviluppo-sostenibile
Tag: Eurydice Italia
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