+ 48, Trump pace per guerra, ma scatena conflitti

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Usa 2024 + 48 – Donald Trump non è ancora il presidente degli Stati Uniti, ma già parla come se lo fosse. E spesso ottiene l’effetto desiderato: molti leader europei della Nato sono così desiderosi di compiacerlo, o timorosi di irritarlo, che si dicono fin d’ora pronti ad aumentare le spese per la difesa oltre il 2%, senza avere ancora raggiunto quella soglia; e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accantona l’obiettivo di riprendersi i territori occupati dai russi invasori.

Trump progetta di incontrare il presidente russo Vladimir Putin poco dopo l’inizio del suo mandato. Parlando a Phoenix, in Arizona, il magnate ribadisce l’intento di porre termine “in fretta” alla guerra in Ucraina: “Una delle prime cose che voglio fare è vedere Putin e anche lui è d’accordo”.

Quanto alle crisi in Medio Oriente, Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu si parlano sovente. Ed è possibile che, per compiacerlo, Netanyahu accetti, solo dopo il suo insediamento, un’intesa per una tregua che, per ora, s’affretta a sabotare ogni volta che pare imminente. Intanto, acquisisce sul terreno tutti i vantaggi militari possibili dopo i colpi inferti ad Hamas, nella Striscia di Gaza, e agli Hezbollah a Nord, profittando anche della debolezza dei vicini, Siria e Libano.

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Ma mentre pare ansioso di portare una pace quale che sia, non certo “giusta”, là dove c’è la guerra, Trump non esita a minacciare di aprire fronti di conflitto altrove: specie commerciali, con la Cina, ma anche con i vicini Messico e Canada e con l’Unione europea. E sembra talora riportare indietro gli orologi della storia: il Canale di Panama diventa un nuovo fronte della competizione Usa – Cina per la supremazia globale.

Usa 2024: Panama nuovo fronte competizione Usa – Cina per supremazia globale

Con una raffica di post sul suo social media Truth, e poi di nuovo nel discorso di Phoenix, Trump dichiara che gli Usa “devono riprendersi il controllo del Canale di Panama” perché “la sua sicurezza è fondamentale per il commercio statunitense e per il rapido dispiegamento della nostra Marina”. Secondo il presidente eletto, il governo di Panama “dovrà accettare le richieste statunitensi”. Il tema non era praticamente emerso nella campagna per Usa 2024.

La reazione di Panama, scontata e magari velleitaria, non s’è fatta attendere: “Ogni metro quadrato del Canale appartiene a Panama e continuerà a essere così”, dice il presidente di Panama José Raúl Mulino. “La sovranità e l’indipendenza del nostro Paese non sono negoziabili. Ogni panamense, qui e ovunque nel Mondo, le porta nel cuore e sono … una conquista irreversibile”, recita un messaggio alla nazione diffuso sui social e sui media.

Trump accusa Panama di applicare tariffe “esorbitanti” e “ridicole” per l’uso del Canale, soprattutto “vista la straordinaria generosità” degli Usa verso Panama” e nell’ottica della crescente influenza cinese nell’area. “Quando il presidente Jimmy Carter lo ha stupidamente ceduto, per un dollaro, durante il suo mandato, spettava solo a Panama gestire il Canale, non alla Cina, o ad altri”.

Gli Usa rimangono il principale utilizzatore del Canale, davanti alla Cina il cui ruolo nella regione è però cresciuto a partire dal 2017, quando Panama, in cambio di concessioni economiche e commerciali, smise di riconoscere Taiwan e avviò relazioni diplomatiche con Pechino.

L’arteria che collega gli oceani Atlantico e Pacifico, strategica per il commercio globale, è stata realizzata dagli Stati Uniti all’inizio del Novecento, sotto la presidenza di Theodore Roosevelt. Diversi successivi trattati ne hanno regolamentato la gestione: l’ultimo, concluso durante l’Amministrazione Carter, indicava al 31 dicembre 1999 il termine dell’affitto del Canale da parte degli Usa e il suo passaggio sotto la sovranità panamense.

Usa 2024: Trump 2, nuovo ambasciatore in Italia dopo quello in Vaticano

Fra i numerosi ambasciatori ‘pescati’ fra parenti ed amici e, soprattutto, fra i donatori più generosi della sua campagna, Trump ha nominato l’uomo d’affari Tilman J. Fertitta ambasciatore in Italia, dopo avere scelto il presidente e co-fondatore di Catholic Vote Brian Burch come ambasciatore presso la Santa Sede.

Fertitta, nato a Galveston, in Texas, 57 anni, è il proprietario della squadra di basket degli Houston Rockets: è un imprenditore del settore dell’ospitalità e dell’entertainment ed è un personaggio tv. Nel 2023 Forbes valutava la sua fortuna a 8,4 miliardi di dollari. Fortune lo colloca al 260° posto nella lista delle persone più ricche.

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Il nuovo ambasciatore in Italia ha origini siciliane: suo padre Vic aveva un ristorante di pesce e, dopo la scuola, Tilman dava una mano a sgusciare i gamberetti.

La sua carriera si snoda tra hotel, ristoranti, casinò e parchi di divertimento. E’ stato anche una star del reality show Billion Dollar Buyer su Cnbc. Nel 2017, ha acquistato i Rockets per 2,2 miliardi. Sposato due volte, ha avuto quattro figli dalla prima moglie. In passato, aveva donato a democratici e repubblicani in modo bipartisan, dai Clinton ai Bush. Nel 2020, diede 140 mila dollari a Trump e 5.600 a Biden – non grosse cifre -. Non si conoscono le cifre delle donazioni a Usa 2024. E’ un grande amico del senatore-astronauta democratico dell’Arizona Mark Kelly.



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