Prevede uno sconto del 50 sul bollo auto per le vetture di nuova immatricolazione. Ma solo per le società di noleggio…
Uno sconto del 50 per cento sul bollo auto per le nuove vetture che saranno immatricolate nel prossimo triennio “di proprietà di imprese individuali o di società che svolgono l’attività di noleggio o di concessione in leasing di autoveicoli leggeri senza autista”. E’ questa la proposta avanzata dal governo di Renato Schifani nel testo del maxi emendamento che l’aula di Sala d’Ercole si appresta a discutere alla vigilia di Natale. Ma quella che in apparenza può sembrare una norma come tante, in realtà non lo è. A beneficiare dello sconto, infatti, saranno le aziende proprietarie “di un numero di autoveicoli utilizzati per lo svolgimento dell’attività tipica di impresa superiore a 200 unità”. Le opposizioni già insorgono: “Di quella norma beneficerà la società di Tommaso Dragotto”. Cioè Sicily by Car, la ditta di noleggio fondata negli anni ’60 e cresciuta esponenzialmente, fino a varcare i confini della Sicilia.
I rapporti fra Schifani e Dragotto sono noti: il presidente della Regione, per un brevissimo periodo, aveva nominato l’imprenditore alla guida dell’Irfis (lo steso rinunciò a seguito di una controversa implicazione giudiziaria: un’indagine, inizialmente non dichiarata, per smaltimento illecito di rifiuti), mentre la moglie di Dragotto è stata indicata dal governo nel Consiglio d’Indirizzo della Fondazione Teatro Massimo. Schifani, inoltre, fa parte del comitato scientifico della fondazione Tommaso Dragotto, che promuove percorsi culturali e attività filantropiche.
A polemizzare col testo del maxi emendamento, non ufficialmente presentato in aula, sono i deputati del Pd e dei Cinque Stelle: “Il maxiemendamento del governo è inaccettabile – dice Michele Catanzaro, capogruppo dem all’Ars -: siamo di fronte ad una ‘finanziaria nella finanziaria’, un pacchetto di norme che interessano svariati ambiti che si vorrebbe presentare direttamente in aula, svilendo il ruolo delle commissioni di merito e della commissione bilancio e saltando a piè pari il necessario confronto parlamentare”. Per il Cinqie Stelle Antonio De Luca “il maxiemendamento del governo è pieno zeppo di norme ordinamentali e mini riforme, roba certamente non da finanziaria. A Schifani diciamo chiaramente che così non va, la strada verso l’approvazione della manovra ora è in salita”.
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