Un ambiente accogliente e umano, dove il paziente e la famiglia sono al centro. Questo è l’obiettivo del restyling dell’Hospice di Rimini, celebrato ieri durante una cerimonia di ringraziamento per le donazioni ricevute. L’evento, ospitato nei rinnovati spazi del Padiglione Ovidio, ha sottolineato il valore delle iniziative che trasformano i luoghi di cura in spazi di serenità, ponendo l’essere umano al centro dell’attenzione.
Il sindaco Jamil Sadegholvaad, presente alla cerimonia, ha ringraziato benefattori, associazioni e personale sanitario per il loro contributo. «Il senso di comunità si esprime nella solidarietà quotidiana, e questa giornata dimostra il grande cuore di Rimini. L’Hospice non è solo un luogo di cura, ma uno spazio di accoglienza e umanità. Grazie a chi ha reso possibile questi miglioramenti», ha dichiarato il primo cittadino, ricordando anche la sua esperienza personale nella struttura.
Cristina Pittureri, responsabile della Struttura Cure Palliative e Hospice, ha evidenziato l’importanza delle cure palliative, che non si limitano alla fase terminale, ma migliorano la qualità della vita del paziente e della famiglia. L’Hospice, con 20 camere singole dotate di comfort come bagno privato, TV e accesso al giardino, rappresenta un modello di umanizzazione e cura. «Ringraziamo i nostri benefattori per il loro sostegno, che ci permette di offrire un ambiente accogliente e dignitoso», ha aggiunto Pittureri.
Tra le donazioni più significative, AIL Rimini ha contribuito con 20 poltrone letto per i familiari e organizzato un concerto di pianoforte, portando cultura e conforto ai pazienti. La Fondazione Taccia ha donato un’auto per il personale impegnato nelle cure domiciliari, mentre i fratelli Napolitano hanno offerto arredi in memoria di Maria Letizia Trombetti.
Francesca Raggi, direttrice del presidio ospedaliero, ha sottolineato il valore delle donazioni che mirano all’umanizzazione degli spazi. «Questi interventi trasformano i luoghi di cura in ambienti dove ci si sente a casa, non solo per i pazienti ma anche per il personale sanitario», ha spiegato, ringraziando i donatori e il personale per il loro impegno.
La giornata, conclusa con un brindisi e uno scambio di auguri, è stata un esempio tangibile di come la comunità possa unirsi per migliorare la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie, trasformando l’Hospice in un luogo di cura, accoglienza e speranza.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link