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Dalle opposizioni una condanna senza appello del Dup e del bilancio di previsione #finsubito prestito immediato


Investimenti “che spariscono”, promesse da campagna elettorale “di cui non vi è più traccia”, pochi soldi su manutenzioni e scuole. Ed in in generale una “filosofia ragionieristica che non guarda la futuro” nel bilancio da votare il prossimo 30 dicembre. A denunciarlo, per la prima volta tutte insieme, le opposizioni del consiglio sanminiatese, con una condanna senza appello contro il Documento unico di programmazione (Dup) e sul Bilancio di previsione per il 2025.

Un documento congiunto, quello di Paolo Vallini (Forza Italia-Lega-Noi Moderati-Liberali), Francesca Bruni (Fratelli d’Italia), Veronica Bagni (lista civica Filo Rosso) e Manola Guazzini (gruppo misto) nato “per spiegare le ragioni per cui abbiamo deciso di non partecipare al prossimo voto”. Sul tavolo, vari temi, per una critica a tutto tondo alla progettualità messa in campo dalla maggioranza nel primo anno della seconda legislatura targata Giglioli, ma soprattutto la richiesta formale di un autentico impegno sulla trasparenza e sulla condivisione da parte della maggioranza.

“Noi continuiamo a ritenere che questi siano gli atti fondamentali di programmazione – dicono – intorno a cui sarebbe importante costruire non solo le condizioni di un dibattito vero nella sede istituzionale del consiglio comunale, con la possibilità concreta di confrontarsi su ipotesi alternative e di presentare emendamenti, ma anche una partecipazione democratica vera da parte della popolazione”. “La maggioranza ha invece dimostrato di considerare queste scadenze come meri adempimenti formali – aggiunge Guazzini. – da correggere poi con decine di varianti in corso d’opera”. “L’ultimo esempio di questo abuso delle varianti – aggiunge Bruni. – riguarda gli 800mila euro che dovranno essere votati a breve su Piazza Duomo, oggetto di un finanziamento regionale in arrivo ma del quale non vi era traccia da nessuna parte”.

Poca democrazia

Indisponibilità da parte della maggioranza che si sarebbe registrata anche nella decisione unilaterale sul calendario delle votazioni dei due documenti, come anche sulle modalità di presentazione della discussione nelle commissioni. “Il Dup ricalca quasi totalmente le linee dei documenti analoghi degli scorsi anni, e in molti punti li riproduce testualmente – dice Bruni. – Nonostante il Comune sia in salute dal punto di vista della contabilità si continua a non ricorrere a mutui come sarebbe opportuno fare. Non c’è nessuna scelta sulla tassa di soggiorno, i cui proventi potrebbero servire a rilanciare una Mostra del Tartufo che appare ripetitiva e un po’ logorata. E invece, nella parte del Dup riferita alla Fondazione San Miniato Promozione, non c’è il minimo cenno all’intenzione di cambiare qualcosa”.

Eppure, dicono congiuntamente i consiglieri, le occasioni per condividere le decisioni non sarebbero mancate. “Fin da settembre 2024 tutti i gruppi di opposizione nella sede conferenza dei capigruppo avevano fatto presente che sarebbe stato opportuno rinviare l’approvazione all’inizio dell’anno 2025, per avere certezze sulle manovre finanziarie di governo e regione – dicono le opposizioni nella nota congiunta. – Ma qualora la giunta avesse voluto approvare Dup e bilancio di previsione entro il 31 dicembre 2024, avrebbe dovuto avviare fin da subito una discussione all’interno della Commissione bilancio o del Consiglio, anche sulla base di documenti ancora in bozza. Invece la giunta ha messo a disposizione dei consiglieri il Dup il 5 dicembre, perché aveva già deciso di portarlo in approvazione in Consiglio il 30 dicembre, nonostante che alcuni gruppi di opposizione avessero fatto presente fin da settembre la loro indisponibilità a partecipare a una seduta nei due soli giorni utili che ci sono quest’anno tra Natale e Capodanno, che sono per l’appunto venerdì 27 e lunedì 30 dicembre. E per di più di presentare congiuntamente l’approvazione del Dup e quella del bilancio di previsione. E oltre al Dup e al bilancio di previsione in quella seduta è prevista l’approvazione di atti fondamentali, come le tariffe di vari servizi e il bilancio e la relazione di attività dell’istituzione Bottega di Geppetto e dell’Azienda speciale farmacie: i materiali di queste delibere sono stati messi a disposizione dei Consiglieri solo il 18 dicembre”.

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“Nel mese di ottobre tutti i gruppi di opposizione hanno votato a favore di una mozione che conteneva in realtà proposte molto modeste: quella di garantire l’applicazione dell’art. 8 del Regolamento di contabilità, che fa obbligo alla Giunta di sottoporre al Consiglio, contestualmente al Dup, ‘la ricognizione dello stato di attuazione dei programmi, quale momento di verifica dei progetti e delle attività in essere propedeutico alla formulazione degli obiettivi del nuovo ciclo di programmazione’, e, sia pur ridefinendo per quest’anno i tempi in considerazione della fase d’avvio della nuova amministrazione, dell’articolo 9 dello stesso regolamento che prevede che ‘entro il 15 settembre la giunta comunale impartisce le direttive inerenti le strategie operative ed i macro obiettivi per la formazione della proposta del schema di bilancio, tenuto conto degli indirizzi generali contenuti nel programma di mandato e dei programmi ed obiettivi contenuti nel Dup’. Ma questa mozione è stata respinta senza nemmeno interloquire dal Pd e dalla maggioranza”.

“Solo il 12 dicembre, in risposta alle esigenze poste dalla mozione, è stata convocata una Commissione in cui tutti gli Assessori avrebbero dovuto illustrare il Dup per quanto di loro competenza; ma in quella seduta sono potuti intervenire, vista la ristrettezza dei tempi, solo gli Assessori ai lavori Pubblici e al bilancio – continuano. – E non c’è stata la possibilità oggettiva di convocare altre sedute della commissione, perché per il 19 dicembre era già stata convocata una riunione del Consiglio su un ordine del giorno ricco di argomenti particolarmente impegnativi sia dal punto di vista politico sia da quello istituzionale. Il comportamento della giunta e della maggioranza del Comune di San Miniato sembra ispirato all’idea che il ruolo dell’opposizione non sia fondamentale per il corretto funzionamento di una istituzione democratica, e che faccia anzi perdere tempo. Diverso è stato il comportamento della Regione Toscana dove il Presidente del Consiglio ha avviato il percorso di analisi e di discussione della manovra finanziaria il 16 luglio. Ed è estremamente singolare la contraddizione tra il comportamento del Pd come forza centrale di governo a San Miniato e quello del Pd di Pisa, che, trovandosi all’opposizione, ha presentato insieme ad altre forze 700 emendamenti al Bilancio e al Dup, che terranno impegnato il Consiglio per giorni, ed è evidentemente stato messo nella condizione di poterlo fare”.

Pochi investimenti statistici

“C’è da sottolineare che le ragioni che hanno portato a questi inammissibili ritardi nella presentazione del DUP e degli schemi di bilancio non sembrano assolutamente dovuti a uno sforzo di elaborazione e di innovazione – aggiunge Bruni. – Il Dup ricalca quasi totalmente le linee dei documenti analoghi degli scorsi anni, e in molti punti li riproduce testualmente. Nonostante il Comune sia in salute dal punto di vista della contabilità e le quote di ammortamento di mutui siano quasi ridotte a zero si è ripetuta anche quest’anno la scelta di non ricorrere a mutui come sarebbe opportuno fare, sia pure in modo oculato, là dove ciò potrebbe accelerare la realizzazione di opere importanti. Non c’è nessuna scelta sulla tassa di soggiorno, i cui proventi potrebbero servire a rilanciare rinnovandone l’impianto e l’immagine la Mostra Mercato Nazionale del tartufo bianco di San Miniato. E invece, nella parte del Dup riferita alla Fondazione San Miniato Promozione, non c’è il minimo cenno all’intenzione di cambiare qualcosa, anche se la questione di una ,ostra che appare ripetitiva e un po’ logorata è ampiamente presente nel dibattito sulla stampa”.

Vertenze aperte e sociale

Su organico, vertenze in corso e spesa sociale, stessa sinfonia. Lo rimarca Guazzini e rincara la dose Veronica Bagni, che sottolinea come “nonostante lo stato di agitazione sindacale del personale e l’impatto di vicende come quella delle ex bibliotecarie mandate a casa, non c’è nessun cenno alla questione della polizia municipale, e il personale resta sotto di 17 unità rispetto agli organici previsti. Mentre avremmo gradito vedere un aumento significativo dell’investimento a sostegno delle famiglie in un momento così difficile per le fasce più deboli e con la crisi del conciario in corso. O per cose promesse da tempo: il nuovo teatro e la casa delle associazioni, ad esempio”.

Urbanistica

“Per quanto riguarda l’urbanistica manca ogni riferimento alla rigenerazione urbana delle concerie – denuncia Guazzini. – Come quella nella quale si diceva di voler fare la nuova sede della scuola media di Ponte a Egola, indicato dall’assessore Greco come priorità assoluta da una mozione di maggioranza già depositata. Del resto, per quanto riguarda le scuole, sono scomparsi tutti gli interventi precedentemente previsti (ad esempio quello sull’istituto comprensivo Leonardo da Vinci nel capoluogo; e viceversa è comparso improvvisamente dal nulla l’impegno a realizzare un polo 0-6 a Balconevisi. Per la manutenzione straordinaria delle strade si è prevista una riduzione da 500mila a 275mila euro. Si erano promessi 5 milioni in cinque anni”. Per quanto riguarda la difesa del suolo c’è un nuovo slittamento di un anno nella realizzazione dell’impianto di sollevamento di San Donato e del bypass a La Serra. Gli interventi sulla difesa del suolo sono apparentemente numerosi ma o trascinati da anni (come il consolidamento di via Bagnoli), o legati a finanziamenti speciali a oggi nemmeno richiesti”.

Mutui

Di bilancio “piatto” e dal quale “si evince una mancanza di direzione politica” parla poi Vallini: “Da un Comune che movimenta 55milioni di euro ci aspettiamo che, per fare il bene del territorio, si arrivi anche a fare mutui per incentivare gli investimenti, se servono”. Un andare avanti “a vista” che chiaramente si ripercuote poi anche nell’incapacità di cogliere le opportunità, ad esempio, del Pnrr”. “Poiché il comune di San Miniato, come abbiamo già detto, non accederà a mutui per realizzare importanti opere, si ritiene strategico che l’Amministrazione comunale istituisca un’apposita figura specializzata – dicono insieme le opposizioni. – che si adoperi per reperire fondi e finanziamenti speciali regionali, statali ed europei che permettano di realizzare o ultimare interventi essenziali per la collettività”.





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