Autovelox sul Cadibona nel mirino della prefettura: “Troppi in pochi chilometri” #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Savona – Autovelox e girandola di limiti lungo la Sp 29, nei primi mesi del prossimo anno potrebbero esserci novità sul loro utilizzo e sistemazione. Ad annunciarle è stato il presidente della Provincia, Pierangelo Olivieri, che anticipa un nuovo orizzonte sul tema: «La questione non riguarda certo solo la Provincia di Savona. Abbiamo affrontato lo scenario con il vice prefetto Alessandra Lazzari che ha commissionato alle forze dell’ordine un’analisi del tracciato e uno studio sull’incidentalità aggiornato, dati che potrebbero essere disponibili entro febbraio o marzo, in modo da poter poi fare il punto sulla situazione». Il tema è la mappatura dei dispositivi di controllo velocità, che potrebbe essere rivisto. Un ragionamento che ha due anime diverse: da una parte la questione autovelox, dall’altra quella dei limiti.

Sugli apparecchi di controllo pare evidente che la loro concentrazione lungo la direttrice Val Bormida-Savona sia anomala: lungo due Provinciali, la Sp 42 e la Sp 29, ovvero in circa 30 km di tracciato, sono installati ben 5 dei totali 7 autovelox disposti su tutta la rete di strade provinciali di ben 750 km.

Allo stesso tempo, gli autovelox, pur sapendo che come funzione prioritaria hanno la prevenzione e sicurezza, sono altresì, nel concreto, in molte circostanze un prezioso strumento per fare cassa. Introiti tanto più necessari visto l’allarme lanciato dallo stesso Olivieri rispetto al paventato taglio di 1,5 miliardi di euro ai fondi destinati agli investimenti per la messa in sicurezza delle strade provinciali previsto a livello nazionale da un emendamento alla legge di Bilancio per il periodo 2029-2036.

Quindi, vista anche la forte richiesta da parte di Comuni di altre zone di avere autovelox, è probabile che, se ci saranno cambiamenti, si tratterà di eventuali spostamenti di alcuni autovelox dalle zone meno pericolose (o redditizie secondo i maliziosi) ad altre. Senza escludere, però, l’ipotesi che gli apparecchi potrebbero anche aumentare, visto che lo stesso Olivieri sottolinea: «Siamo disponibili, se i dati sull’incidentalità del report che sta redigendo la Prefettura ne daranno la possibilità, a modificare la posizione degli attuali autovelox, ma il dato di fatto è che le contravvenzioni sono ancora troppe, circa 45 mila, segno che la gente continua a schiacciare eccessivamente l’acceleratore».

Altro capitolo sono, invece, i limiti. Sempre al di sotto di quanto consentito dal Codice della strada che prevede per strade extraurbane secondarie come la Sp 42 o al Sp 29, una velocità massima di 90 km/h: praticamente un sogno per i savonesi. La Provincia rimarca che la Sp 29, attraversando diversi centri urbani, presenta otto cambi di categoria che obbligano il gestore a determinare altrettanti cambi di velocità. «Soprattutto per tutelarsi», ribattono i soliti maliziosi. Però la situazione sulla Sp 29 pare davvero anomala, se non kafkiana: in soli 19 km, si trovano ben 12 cambi di limite, con addirittura differenze tra auto e moto. Una girandola dai 50 ai 60 ai 70 agli 80 km orari che davvero pare più una trappola che una reale necessità tecnica di sicurezza e per la quale si auspica maggiore omogeneità. Un modo anche per agevolare gli automobilisti che in questo modo rischiano davvero per pochissimi chilometri in eccesso, di finire sanzionati. —

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