Aggiustare dove possibile e ottimizzare spazi esistenti.
Dove ne servissero di nuovi, costruirli onorando i criteri ambientali che garantiscono il miglior risultato possibile sotto il profilo ambientale e del risparmio.
Con un occhio di riguardo all’ecologia e l’altro al portafogli, la logistica disegnata dal Masterplan dell’università di Padova, approvato dal Consiglio di amministrazione di ateneo riunitosi martedì, guarda con attenzione a costi e benefici. Stando solo alle cinque opere già avviate e in corso a Padova – le più rilevanti per investimenti e ricollocazioni di personale – il risparmio calcolato in locazioni passive da dismettere, è di oltre 330 mila euro entro il 2030.
Il disegno di questa economia virtuosa è trainato dall’uso di nuovi spazi acquisiti e dal riuso e cambio destinazione di altri complessi immobiliari oggi di proprietà del Bo, o nel futuro prossimo.
Un equilibrio che l’ateneo andrà a comporre strategicamente a step, ristrutturando per tenere in casa aule o servizi universitari oggi allocati in affitto in giro per la città.
I progetti in questione sono Piave Futura, gli ex collegi Morgagni ed Ederle, l’ex convento San Giorgio e l’hub di Ingegneria.
Piave Futura ed ex collegio Morgagni
Con un investimento complessivo da 90 milioni, una volta operativo il campus accoglierà dai palazzi Wollemborg, Dottori e da Ca’ Borin il dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali, quello di Economia da palazzo Levi Cases, e quello di Sociologia da palazzo De Claricini.
Spostamenti che, tra le diverse implicazioni, libereranno metri quadri buoni per ricevere Scienze statistiche e dismettere così l’affitto per il relativo dipartimento in via Cesare Battisti.
In ristrutturazione c’è poi l’ex collegio Morgagni in via San Massimo: futura sede del centro Ateneo dei servizi clinici universitari psicologici, lo Scup, mentre altre porzioni andranno al Centro di Neuroscienze e alla Scuola di Medicina.
Ex collegio Ederle ed ex convento
I lavori predisposti all’ex collegio Ederle in via Belzoni e all’ex Convento San Giorgio in via del Padovanino vedranno aggiudicati nei primi mesi dell’anno nuovo, permettendo anche in questo caso traslochi convenienti.
Nel primo complesso andranno aule studio, spazi per Ingegneria e per i dipartimenti di Fisica e Astronomia, nel secondo aule studio e la sede definitiva dell’Area dei servizi informatici e telematici.
«Si tratta di esempi di interventi edilizi su edifici esistenti di valore storico che l’Ateneo sta realizzando nell’ottica della riqualificazione e valorizzazione degli spazi a disposizione per la comunità universitaria, senza alcun consumo di suolo», precisa il prorettore all’Edilizia, Carlo Pellegrino, aggiornando infine lo stato dell’arte rispetto alla realizzazione in fieri del nuovo hub di Ingegneria in Fiera a Padova.
Il polo non aprirà con l’inizio del nuovo semestre, in primavera, bensì a settembre prossimo.
Hub Ingegneria
«I lavori procedono spediti. È stato completato l’involucro esterno dell’edificio e al momento sono in corso le lavorazioni impiantistiche e le finiture (come pavimenti, rivestimenti, controsoffitti)», chiarisce il prorettore, «È stata richiesta una variante per migliorare la fruibilità di alcuni spazi interni che ha comportato il lieve slittamento di qualche mese della fine dei lavori rispetto al previsto».
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