I dati della provincia di
Macerata, dopo un 2021 e un 2022 negativi, sembrano restituire
una situazione leggermente migliore rispetto alla media
regionale. “La provincia perde meno rapidamente imprese e
attenua le perdite dell’agricoltura e delle manifatture, tiene
nelle costruzioni (in calo nelle Marche), cresce nei servizi di
alloggio e ristorazione (in deciso calo nelle Marche). Tuttavia,
se si confronta il periodo gennaio-novembre del 2024 con lo
stesso periodo del 2023 si vede che la nostra provincia perde
l’1,8% delle imprese attive (-578 unità) soprattutto nei settori
del commercio e riparazione veicoli (-281 imprese),
dell’agricoltura (-234 imprese), delle attività manifatturiere
(-131 imprese)”. Questo il quadro tratteggiato dal presidente
Cna Macerata, Maurizio Tritarelli, che evidenzia come le Marche
nel corso dell’ultimo triennio abbiano subito “perdita di oltre
il 10% delle imprese, con un saldo negativo mensile che ci pone
da 25 mesi consecutivi all’ultimo posto in Italia.
La contrazione marchigiana è cinque volte più grave rispetto
alla media nazionale, con settori come il commercio a -15,9%, il
manifatturiero a -12,2% e le costruzioni a -10,9%, duramente
colpiti”. Di fronte a queste sfide, la Cna Macerata propone di
“incentivare gli investimenti nei settori strategici come
manifatturiero, costruzioni e commercio; garantire una maggiore
liquidità alle imprese in temporanea difficoltà; un supporto per
aiutare le piccole imprese nella necessaria transizione
tecnologica e quindi a competere su nuovi mercati”. Nonostante
tutto, il 2025, secondo Tritarelli, “può rappresentare un anno
di svolta, puntando su qualità, innovazione e
internazionalizzazione. Crediamo nella capacità di resilienza e
innovazione degli artigiani e degli imprenditori. Con il giusto
supporto, possiamo trasformare queste difficoltà in
opportunità”, conclude.
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