(ANSA) – MILANO, 18 DIC – Corrispettivo dell’offerta
incongruo e anomalo, carattere provvisorio dello stesso,
subordinato a condizioni implicite non dichiarate nelle
comunicazioni ufficiali, l’imposizione agli azionisti di Banco
Bpm di un periodo di incertezza immotivatamente lungo,
tempistica dell’Ops volta a ostacolare l’esecuzione dell’Opa su
Anima, i cui azionisti saranno anche privati della possibilitÃ
di aderire alla proposta del Banco. Sono queste, a quanto
apprende l’ANSA, le cinque ragioni alla base dell’esposto con
cui i legali di Banco Bpm hanno chiesto alla Consob di
sospendere l’Opa di Unicredit.
In primo luogo Banco Bpm ritiene il corrispettivo offerto da
Unicredit incongruo in quanto senza premio (e addirittura a
sconto sui valori di mercato) e anomalo rispetto alle prassi di
mercato per operazioni simili. Due aspetti, per il Banco,
sufficienti a connotare l’obiettivo dell’offerta di Unicredit
come unicamente finalizzata ad imporre la passivity rule al
Banco a svantaggio, anzitutto, dei suoi azionisti.
In secondo luogo il corrispettivo sarebbe provvisorio e
subordinato a condizioni non dichiarate nelle comunicazioni
ufficiali, come risulterebbe dalle dichiarazioni di Orcel, che
si è riservato di valutare un rialzo del prezzo a marzo dopo
l’approvazione del bilancio del Banco e l’Opa su Anima.
In terzo luogo Unicredit condannerebbe gli azionisti del
Banco a un periodo di incertezza immotivatamente lungo, in
quanto l’assemblea che dovrà emettere le azioni da scambiare con
quelle del Banco si terrà solo ad aprile, con la banca guidata
da Giuseppe Castagna fino ad allora imbrigliata dalla passivity
rule.
In quarto luogo il Banco ritiene la tempistica dell’offerta
finalizzata ad ostacolare l’esecuzione dell’Opa su Anima: un’Ops
a sconto rischia di pregiudicare i diritti del Banco e degli
azionisti di Anima, determinando una situazione di incertezza
sull’esito dell’operazione e sulla capacità dei soci di Anima di
poter decidere correttamente e consapevolmente. Proprio
l’incertezza imposta agli azionisti di Anima rappresenta la
quinta ragione del ricorso: il punto interrogativo sulle nozze
tra Anima e il Banco e sul futuro assetto proprietario di Anima
toglie ai soci dell’sgr la possibilità di decidere se aderire o
meno all’Opa del Banco. (ANSA).
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