Il 2024 si conferma un anno di transizione per il mercato immobiliare italiano. Secondo i dati analizzati dall’Ufficio Studi Tecnocasa, basati sulle informazioni diffuse dall’Agenzia delle Entrate, nei primi nove mesi del 2024 il mercato immobiliare italiano ha registrato una lieve flessione. Sebbene permangano alcune difficoltà, soprattutto nei capoluoghi di maggiore rilievo, il ribasso dei tassi di interesse e la tenuta delle realtà non capoluogo stanno però rafforzando la domanda; l’ultimo trimestre sarà decisivo per consolidare i segnali di ripresa
Secondo l’analisi, nel periodo gennaio-settembre sono state compravendute 502.301 abitazioni, segnando un calo dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nonostante il trend negativo dei primi due trimestri, nel terzo trimestre del 2024 si è però osservata una ripresa significativa, con un incremento del 2,7% delle compravendite a livello nazionale.
Dinamiche territoriali: capoluoghi e non capoluoghi
L’analisi evidenzia un comportamento differenziato tra le città capoluogo e le realtà non capoluogo. In generale, il calo è stato più contenuto nei territori non capoluogo, dove il mercato si è dimostrato più dinamico e resiliente rispetto alle città maggiori. Questa tendenza suggerisce un crescente interesse per le zone periferiche e per le città di medie dimensioni, probabilmente spinte da una maggiore accessibilità economica e da una qualità della vita percepita più alta rispetto alle grandi metropoli.
Tassi di interesse e compravendite immobiliari
Uno dei principali fattori che ha contribuito al rallentamento della discesa del mercato è il ribasso dei tassi di interesse sui mutui, che ha favorito una ripresa della domanda. Nel terzo trimestre del 2024, si è infatti registrato un aumento delle compravendite finanziate attraverso mutuo, che rappresentano ora il 44,1% del totale. Questo dato suggerisce che molte famiglie e investitori hanno deciso di cogliere l’opportunità offerta dai tassi più bassi, rendendo più accessibile l’acquisto di un immobile rispetto ai periodi precedenti.
Andamento delle transazioni immobiliari nelle grandi città
Se si guarda alle principali città italiane, il quadro delle compravendite nei primi nove mesi del 2024 mostra dinamiche eterogenee. Tra le grandi città spiccano i cali significativi di Milano, che registra una flessione del -8,5%, e di Verona, con un calo del -7,3%. Questi numeri riflettono probabilmente un raffreddamento della domanda in mercati tradizionalmente vivaci, dove i prezzi elevati degli immobili hanno ridotto la capacità d’acquisto di una parte della domanda.
Di contro, solo Genova (+1,5%) e Palermo (+0,4%) mostrano una lieve crescita delle compravendite, confermandosi tra le poche città in cui il mercato ha mantenuto un segnale positivo. A Genova, in particolare, si sta consolidando una ripresa legata a prezzi ancora competitivi e a una buona domanda sia da parte di acquirenti locali che di investitori.
Terzo trimestre: segnali positivi in quasi tutte le città
Se si restringe l’analisi al terzo trimestre del 2024, i dati mostrano un quadro più incoraggiante. Rispetto allo stesso periodo del 2023, la maggior parte delle grandi città italiane ha registrato una crescita nelle compravendite, con risultati particolarmente positivi. Il caso più significativo è quello di Bari, dove si è osservato un incremento del +16,9%, segno di una forte vitalità del mercato locale e di una crescente attrattività della città.
Tuttavia, non tutte le metropoli hanno beneficiato di questa ripresa: Milano continua a segnare una flessione del -4,8%, mentre Napoli registra un calo del -3,6%. Questi numeri indicano che, nonostante la ripresa complessiva, alcune città restano in una fase di debolezza, probabilmente a causa di fattori come l’elevata pressione sui prezzi e l’incertezza economica.
Previsioni per la chiusura del 2024
Alla luce dei dati attuali e delle tendenze osservate, l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa prevede che il totale delle compravendite per l’intero anno 2024 si attesterà tra le 700.000 e 710.000 unità. Questa previsione, sebbene inferiore ai livelli record degli anni scorsi, suggerisce una stabilizzazione del mercato immobiliare, con segnali positivi legati al calo dei tassi e a una domanda che sta ritrovando slancio.
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