Pubblicato: 16/12/2024 10:11
Al simposio annuale del Centre for Economic Policy Research di Parigi, Mario Draghi ha lanciato un messaggio forte e chiaro: l’Europa deve cambiare rotta. L’ex presidente della Bce ha criticato duramente le politiche economiche che negli ultimi anni, in nome della competitività, hanno penalizzato salari e investimenti, concentrandosi quasi esclusivamente sulle esportazioni. “Non si vive di solo export“, ha dichiarato Draghi, sottolineando che un tale modello non è più sostenibile, specialmente ora che la Cina cresce meno e che gli Stati Uniti di Donald Trump hanno minacciato sanzioni contro chi presenta surplus commerciali elevati.
Una critica velata alla Germania
Sebbene non nominata direttamente, la Germania è stata il bersaglio principale delle critiche di Draghi. Berlino, infatti, ha spinto la propria economia verso un’eccessiva dipendenza dalle esportazioni, imponendo al contempo una rigida austerità di bilancio. “Tutti i governi avevano lo spazio fiscale per bilanciare la debolezza della domanda interna“, ha dichiarato Draghi, “ma almeno fino alla pandemia hanno scelto deliberatamente di non usarlo“. Questa strategia ha rafforzato il circolo vizioso tra bassi salari e consumi deboli, contribuendo a una stagnazione economica diffusa in Europa.
Salari, produttività e riforme strutturali
Secondo Draghi, l’Europa deve riattivare il motore della crescita interna, investendo in politiche che non dipendano esclusivamente da fattori esterni. Questo implica una nuova concezione delle riforme strutturali, non più orientate alla “flessibilità” che in passato ha compresso i salari, ma mirate a migliorare la produttività attraverso la riqualificazione dei lavoratori. Draghi ha anche sottolineato l’importanza di completare il mercato unico e l’unione dei capitali, missioni fondamentali ma finora trascurate dai governi europei.
Sfruttare i margini del nuovo Patto di Stabilità
Un altro punto chiave del discorso di Draghi è stato il nuovo Patto di Stabilità. L’ex presidente della BCE ha ribadito che applicandolo in modo flessibile, i Paesi membri potrebbero liberare fino a 700 miliardi di euro da destinare agli investimenti. Questa cifra rappresenta una risorsa fondamentale per affrontare le sfide della transizione verde e digitale, consentendo all’Europa di competere con Stati Uniti e Cina.
Per Draghi, è essenziale uscire dalla dicotomia tra espansione e restrizione fiscale, concentrandosi invece sulla qualità della spesa pubblica, con un maggiore peso degli investimenti rispetto alle spese correnti.
Un avvertimento per il futuro
L’alternativa a questo cambiamento di rotta, secondo Draghi, è un declino non “comodo e gestibile”, ma potenzialmente disastroso. L’ex presidente della Bce ha messo in guardia contro il rischio di perdere i valori stessi dell’Europa, invitando i governi a coordinarsi meglio e a usare al massimo i margini concessi dal Patto di Stabilità.
In un momento in cui l’Europa affronta sfide epocali, Draghi ha indicato una via per rilanciare la crescita e preservare il ruolo del continente nello scenario globale. Ora resta da vedere se i governi raccoglieranno il suo appello.
Continua a leggere su TheSocialPost.it
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui