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è la culla del mordi e fuggi #finsubito prestito immediato


Inizia qui una serie di inchieste sulla questione abitativa nelle nostre città. Si parte da Firenze (nei prossimi giorni Bologna e Milano), dove l’argomento è da tempo tra i più discussi. Sul lato turismo e affitti brevi, è in atto in città una battaglia politica e legale che deve le sue origini alla cosiddetta delibera Nardella, prima del genere in Italia, creata ad hoc per vietare nuove locazioni ‘mordi e fuggi’ nell’area Unesco. A seguito dei ricorsi proposti contro l’atto, il Tar si è espresso pochi mesi fa, deliberandone, in sostanza, la illegittimità. Ma la nuova sindaca, Sara Funaro, sul solco del suo predecessore ha firmato un nuovo provvedimento, con le associazioni e i sindacati degli host che hanno già annunciato un nuovo scontro a suon di carte bollate. L’appuntamento è fissato per maggio 2025, sempre davanti al tribunale amministrativo. C’è poi la questione sicurezza. Il tema era emerso a Firenze durante il G7 Turismo: la cosiddetta identificazione da remoto degli ospiti nei b&b non rispetta i requisiti di sicurezza stabiliti dalla legge.

La ministra del Turismo Daniela Santanchè aveva concordato con l’allarme lanciato dalla sindaca Funaro e anticipato un suo intervento presso il Viminale. Il ministero dell’Interno è intervenuto sul tema con un circolare firmata dal capo della polizia e indirizzata a tutte le prefetture in cui si precisa che la “identificazione da remoto” degli ospiti nelle strutture ricettive a breve termine non rispetta i requisiti di sicurezza stabiliti dalla legge. Il turismo incontrollato è legato anche alla qualità della vita in città. La prima Regione per sistemazioni per affitti brevi disponibili è la Toscana: sono 108mila, un settimo del totale nazionale. Nella sola Firenze si contano ben 15mila abitazioni destinate ai turisti. E a questo proposito l’Eurispes ricorda che negli ultimi vent’anni sono stati circa 150mila i residenti andati via dalla città.

Affitti: Firenze svetta tra i capoluoghi italiani con un canone medio mensile di circa duemila euro (foto di repertorio)

Firenze, 15 dicembre 2024 – “È accogliente, luminosa e ci vuole poco a pulirla”. L’agente immobiliare sorride mentre ci indica il lucernario posizionato sopra il lavandino del bagno a pochi centimetri dal frigorifero. Il letto matrimoniale è a un passo da noi, mentre quello che viene definito l’armadio è una sorta di porta da calcetto con le ruote. Tutto è incastrato come in un tetris in 20 metri quadrati in zona Porta al Prato, uno dei quartieri appena fuori il centro storico di Firenze. “Non c’è il bidet, lo so, è un’eresia per noi italiani – scherza ancora mentre facciamo il ‘tour’ dell’appartamento –, ma possiamo venirvi incontro: pagando 5 mesi di anticipo, il canone scende a mille euro al mese”.

E qui lo scherzo è finito: perché la proposta è di un accordo ‘all inclusive’ per 1.100 euro (senza il suddetto sconto), più 77 euro di tassa comunale. Contratto transitorio e zero garanzie da dimostrare, ma solo un documento d’identità.

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A Firenze non è più una rarità trovarsi di fronte a certi tipi di proposte immobiliari. Quelle che un tempo erano stanze d’albergo, oppure ‘frattaglie’ di appartamenti mal divisi tra eredi, oggi sono state promossi nel gergo immobiliare a micro appartamenti. Milano, Bologna, Roma e adesso la Toscana, con il suo capoluogo emblema del turismo mordi e fuggi e culla del modello affitti brevi.

Nel nostro viaggio alla ricerca di un immobile da affittare, ci siamo immedesimati in giovani lavoratori single, ma anche coppie che cercano una sistemazione con un budget limitato. E per capire al meglio come si è arrivati al punto limite, bisogna ricordare che Firenze per gli appartamenti in affitto è al primo posto tra le città italiane con un canone medio mensile richiesto di 1.999 euro rispetto alla media dei capoluoghi di 1.363 euro. Per quanto riguarda la vendita, Milano è la più costosa con un prezzo medio di 509.054 euro, Firenze è al terzo posto con 375.081 euro. Inoltre, si contano – concentrate soprattutto nel perimetro del centro storico – ben 15mila abitazioni destinate ai turisti, che generano un giro d’affari pari a 2 miliardi di euro, con un flusso annuale in termini di tassa di soggiorno di circa 70 milioni di euro. C’è poi il prezzo per le stanze singole, che cresce del +16%: così per una camera singola si pagano mediamente 450-550 euro al mese, mentre ci vogliono 300-400 euro per un posto letto in doppia. Una bolla del mattone che difficilmente tenderà a sgonfiarsi in breve tempo.

Circa seicento euro chiede invece Silvia, che ha affidato a Facebook il suo annuncio. “Si tratta di un minuscolo attico dotato di tutti i comfort, molto accogliente e romantico, adatto a persone giovani e globetrotter – esordisce – L’appartamento è di 15 metri quadrati, non è consigliabile per persone molto alte, bambini piccoli, o persone con difficoltà motorie”. Anche in questo caso il canone comprende tutte le spese, anche internet, e il contratto è di pochi mesi ma prolungabile. Lei, a differenza dell’agente immobiliare, non scherzava: per entrare nel locale in zona Coverciano, uno dei rioni nobili della città, dobbiamo abbassarci perché troppo alti. Dentro è un accrocchio di oggetti: c’è tutto: letto matrimoniale, tavolo a scomparsa, piastre elettriche, frigo e una scrivania in miniatura. È il tipico ‘loft’ di Montmartre. E come da tradizione francese, anche qui, in bagno, manca il bidet.

Non c’è quindi da stupirsi se nel report di Eurispes, uno tra gli istituti di ricerca più importanti del Paese, viene evidenziata la ‘migrazione’ di ben 150mila residenti fuggiti da Firenze negli ultimi vent’anni, perché stanchi della trasformazione da centro di aggregazione sociale a una sorta di Disneyland a cielo aperto. Come non c’è da stupirsi se un mini appartamento di 17 metri quadrati in zona San Jacopino, appena ai margini dell’area Unesco, è arrivato a costare 1.200 euro al mese. Abbiamo fatto una visita anche lì: i cartelli con i piani antincendio attaccati alle pareti sono quelli delle stanze di hotel, come lo è il frigobar e il servizio biancheria incluso. Nel canone sono comprese utenze e internet, più dieci mensilità da versare all’agenzia, caparra di due mesi e contratto transitorio rinnovabile. Ciliegina sulla torta: il bagno è in corridoio. E rigorosamente senza bidet. Ça va sans dire.

(1 – continua)



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