La Legge di Bilancio per il 2025 introduce l’aumento dei pedaggi autostradali dell’1,8%, legato all’inflazione programmata. Tra le altre misure, modifiche alle indennità dei ministri non parlamentari e interventi per la Transizione 5.0. Ecco cosa cambia per gli utenti della rete autostradale e quali sono le principali novità emerse.
Aumento dei pedaggi autostradali nel 2025
Un emendamento alla Legge di Bilancio stabilisce che, per il 2025, le tariffe autostradali saranno incrementate dell’1,8%, in linea con l’indice di inflazione programmato per l’anno. Questo adeguamento si applica alle concessioni che non hanno presentato gli aggiornamenti dei piani economico-finanziari.
La misura, inserita nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029, punta a uniformare i criteri tariffari per le concessioni in ritardo nell’aggiornamento dei piani economici. Tuttavia, la proposta ha già sollevato critiche dalle opposizioni, che accusano il governo di colpire ancora una volta gli automobilisti con rincari.
Modifiche alle indennità dei ministri non parlamentari
Tra le altre novità della manovra, spicca una norma che punta a equiparare le indennità dei ministri non parlamentari a quelle dei loro colleghi eletti. Questa proposta, denominata “norma anti-Renzi”, mira a rimuovere le disparità economiche tra i membri del governo, indipendentemente dalla loro provenienza istituzionale.
In parallelo, un’altra misura introdurrebbe il divieto di percepire compensi dall’estero per i ministri che sono anche parlamentari, con l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza e prevenire conflitti di interesse.
Tariffe autostradali: chi sarà più colpito
L’aumento dei pedaggi autostradali interesserà tutti i conducenti, ma i principali impatti saranno avvertiti da chi utilizza frequentemente le autostrade per lavoro o per esigenze personali. Le tratte più lunghe e i corridoi principali della rete nazionale saranno le più colpite dall’incremento, che, pur essendo inferiore al tasso di inflazione reale, rappresenta comunque un ulteriore costo per le famiglie e le imprese.
Interventi per la Transizione 5.0
La manovra introduce semplificazioni per le procedure legate alla Transizione 5.0, incentivando le imprese che investono in tecnologie sostenibili e innovative. Tra le novità, l’estensione degli incentivi anche alle Energy Service Company (ESCo), che svolgono un ruolo chiave nell’efficientamento energetico degli edifici e delle infrastrutture.
Questa misura mira a rafforzare il sostegno alle imprese che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione Europea, stimolando al contempo l’economia nazionale.
Reazioni e prossimi passi per la legge di bilancio
Il governo punta a chiudere i lavori sulla Legge di Bilancio entro il weekend, ma le opposizioni si sono già schierate contro diverse proposte emerse nella manovra, inclusi gli aumenti dei pedaggi autostradali. Secondo i detrattori, questi incrementi penalizzano ulteriormente i cittadini senza fornire garanzie su un miglioramento delle infrastrutture.
L’iter della manovra si avvia verso la fase conclusiva, ma non si escludono ulteriori modifiche o rinvii per accogliere le richieste di aggiustamenti da parte dei gruppi parlamentari. Per i cittadini, intanto, si prospetta un 2025 segnato da rincari su più fronti e da nuove regole per i servizi pubblici essenziali.
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