Livorno, gli puntò il coltello e lo derubò di tutti i soldi: trentottenne imputato per rapina – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni

Livorno Avrebbe rapinato, insieme a una donna, un trentanovenne di Rosignano in giro per la città. Per questo il trentottenne tunisino Mohamed El Mhadbi, difeso dall’avvocata Barbara Luceri, è finito a processo. «Dammi tutto quello che hai», la sua minaccia con un coltello in mano prima di fuggire con i 90 euro che aveva addosso la vittima. L’episodio è avvenuto il 4 agosto del 2021 e l’uomo derubato, rosignanese ma originario del comune ferrarese di Porto Maggiore, non si è costituito parte civile.

Il processo

Il processo si è aperto nei mesi scorsi e nei giorni addietro, davanti al presidente del tribunale Luciano Costantini, si è svolta l’ultima udienza, che comunque è stata rinviata e quindi non è stata letta la sentenza. El Mhadbi, per assicurarsi i soldi, avrebbe inoltre avvicinato il coltello alla vittima, per spaventarla e convincerla a consegnare il denaro.

Chi è l’imputato

El Mhadbi, che abita a Livorno, nel maggio dell’anno scorso era stato già arrestato dopo aver minacciato una guardia giurata del supermercato Esselunga di viale Petrarca, che lo aveva sorpreso a rubare della merce fra le corsie e, per questo episodio, era stato condannato in rito abbreviato a un anno e otto mesi di reclusione per rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale. Il caso aveva fatto il giro d’Italia perché i carabinieri, dopo averlo intercettato con una pattuglia vicino al punto vendita alle porte del centro, lo avevano immobilizzato a terra e uno dei due militari, per fermarlo, lo aveva colpito di striscio con un calcio, pedata che in realtà ha centrato più il collega che lo stesso arrestato. Il tutto è stato ripreso da un residente della zona, con il video finito sul celebre canale Telegram “Welcome to Favelas” e poi, a cascata, su tutti i social. Ripresa che ha comportato il trasferimento del carabiniere a un incarico non operativo e la presa di posizione dell’Arma, che ha definito l’intervento «non assolutamente in linea con i valori dell’Arma». l

S.T.

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